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Solo due aziende ogni dieci sono guidate da donne in Italia

di Greta Ubbiali

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La percentuale femminile di amministratori è del 26% nel panel di 1,2 milioni di società analizzate da Cerved

8 marzo 2023
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2' di lettura

Poche donne nelle stanze dei bottoni. Solo poco più di un’impresa su 10 in Italia è a guida femminile. Il dato emerge da un’analisi condotta da Cerved su un paniere di 1,2 milioni di società di capitale.

In Italia le donne ricoprono i ruoli di amministratrice, amministratrice unica, amministratrice delegata solo nel 26% dei casi. Un dato più o meno in linea per le presidenti e le vicepresidenti, che sono rispettivamente il 20% e il 28%. Diverso il panel usato da Cerved per fotografare la presenza femminile nei cda: le consigliere, contate in 300mila società di capitale su base nazionale, sono il 27%. Il dato risulta inferiore a quello delle società quotate e delle controllate pubbliche, per le quali è in vigore dal 2011 la legge Golfo-Mosca, che riserva al genere meno rappresentato il 40% delle poltrone in consigli e collegi sindacali.

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L'analisi di Cerved è anche l’occasione per comprendere meglio la situazione sia a livello geografico sia a livello di settori. Per quanto riguarda la mappa geografica del potere al femminile, la regione più virtuosa è il Lazio, che conta il 28% di manager che ricoprono i ruoli di amministratrici, amministratrici uniche e ad. Seguono Umbria, Sardegna e Sicilia con un punto percentuale in meno. Maglia nera al Trentino Alto-Adige dove la percentuale scende al 19%. La regione con la più alta percentuale di presidenti e vicepresidenti di cda donna è la Sardegna (dove le prime sono il 26% e le seconde il 35%). Il Molise è in testa alle regioni più virtuose per numero di consigiliere: nella regione si conta un 32% di poltrone occupate da donne, rispetto a una media del 27%. Le esponenti di impresa invece sono più numerose in Valle d’Aosta e Umbria (33%) ma meno frequenti in Trentino Alto-Adige e Puglia (28%).

Se si guarda, invece allo spaccato dei dati per settori, quelli in cui ci sono più numerose presidenti e vicepresidenti sono sanità e assistenza sociale (dove le presidenti sono il 42% e le vice il 54%) e istruzione (con i due incarichi rispettivamente al 34% e al 45%). Mentre l'attività economica in cui sono meno presenti è la fornitura di energia elettrica e gas. In questo comparto le donne che occupano le due poltrone rappresentano il 9% e il 14%.

Più in generale, le esponenti di impresa - con incarichi rilevanti di vario ordine politico societario, amministrativo o di controllo - calcolate da Cerved su un paniere più ampio di circa 5 milioni di aziende italiane (tra società di capitale, società di persone e imprese individuali), raggiungono il 30% su scala nazionale. Nelle attività di servizi le donne superano gli uomini con una presenza del 55%, mentre sono un esiguo 13% nelle costruzioni.

Una curiosità: tra le aziende partecipate dagli operatori di private capital emerge che le donne rappresentano il 18% dei cda, secondo l'analisi “Private Capital e Gender Gap: quali sfide all'orizzonte?” realizzata da AIFI, in collaborazione con BonelliErede.

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