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Ucraina ultime notizie. Macron non esclude invio di caccia a Kiev. Biden dice no

Ucraina, Zelensky: "Abbiamo bisogno di missili a lungo raggio"

Un missile russo è caduto su un condominio dell’ucraina Kharkiv, facendo almeno un morto e tre feriti. Zelensky chiede armi ancora più potenti all’Occidente, partendo da missili a lunga gittata. La Russia intanto reintroduce a scuola l’addestramento militare. Stoltenberg oggi in visita in Giappone.

30 gennaio 2023
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Macron non esclude l’invio di caccia a Kiev. No di Biden

Il presidente francese Emmanuel Macron non ha escluso la possibilità di invio di caccia all’Ucraina. Durante un viaggio in Olanda Macron ha affermato che «nulla è vietato in linea di principio». Il presidente francese ha sottolineato dei «criteri» prima di ogni decisione: una «richiesta formulata» dall’Ucraina, che «non vi sia un’escalation», che «non si tocchi il suolo russo ma si aiuti lo sforzo di resistenza» ed infine che «non si arrivi ad indebolire la capacità dell’esercito francese». Gli Stati Uniti non invieranno, invece, i caccia F-16 a Kiev. Lo ha precisato il presidente Joe Biden.

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Il presidente francese Emmanuel Macron con il primo ministro olandese Mark Rutte (REUTERS)


Gentiloni: la guerra è una svolta storica nell politica della sicurezza europea

«La guerra in Ucraina ha segnato una svolta storica per la politica di sicurezza europea e per le relazioni transatlantiche». Così Paolo Gentiloni, Commissario Ue all’Economia, intervenendo alla Hertie School–Jacques Delors Centre, a Berlino. Gentiloni ha anche spiegato che «La Ue rimane impegnata come sempre nella diplomazia, nel multilateralismo, nel coordinamento internazionale. Ma dobbiamo riconoscere che il panorama geopolitico è cambiato. Ora viviamo in un mondo molto più pericoloso e frammentato».

«La guerra - continua Gentiloni - ha rafforzato l’alleanza transatlantica, sta anche portando a un sistema di difesa europeo più integrato. Questo è fondamentale: dobbiamo assumerci maggiori responsabilità da soli, non solo per rafforzare la nostra sicurezza, ma anche come modo per assumerci la nostra parte di fardello nel quadro della Nato. Ciò significa investire insieme per costruire le future capacità di difesa. Tra il 1999 e il 2021, la spesa complessiva per la difesa dell’UE è cresciuta solo del 20%. Nel frattempo, negli Stati Uniti, già il paese che spende di più al mondo, è aumentato del 66%; La Russia ha quasi triplicato la sua spesa per la difesa e quella cinese è aumentata di quasi il 600%.Quindi dobbiamo spendere di più, ma dobbiamo anche spendere meglio», aggiunge.

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Paolo Gentiloni, Commissario Ue all’Economia. (EPA/OLIVIER HOSLET)

Francia e Australia forniranno munizioni a Kiev

Francia e Australia hanno annunciato lunedì l’intenzione di produrre e inviare congiuntamente diverse migliaia di munizioni da 155 millimetri all’Ucraina a partire dalle prossime settimane. L’annuncio congiunto è stato fatto dal ministro della Difesa australiano Richard Marles e dal ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu. «Sono lieto di annunciare che l’Australia e la Francia stanno lavorando insieme per fornire munizioni da 155 millimetri all’Ucraina, per assicurarsi che l’Ucraina sia in grado di rimanere in questo conflitto e vederlo concluso alle sue condizioni>, ha detto Marles.

I ministri della Difesa hanno dichiarato che la produzione di proiettili d’artiglieria per l’Ucraina sarà affidata al produttore francese Nexter in collaborazione con produttori australiani. Lecornu ha dichiarato che l’obiettivo è quello di inviare i primi proiettili nel primo trimestre di quest’anno e che il progetto mira a garantire una fornitura costante di proiettili all’Ucraina nel corso del tempo.

Azienda russa mette una “taglia” su tank occidentali in Ucraina

Una compagnia russa ha annunciato che offrirà cinque milioni di rubli (circa 66.000 euro) in contanti al primo soldato russo che distruggerà o catturerà carri armati di fabbricazione occidentale in Ucraina. Lo riporta Sky News. Fores, un’azienda con sede negli Urali che produce materiali per l’industria energetica, offre denaro ai militari che «catturano o distruggono» i carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca o Abrams di fabbricazione statunitense. La società ha riferito che darà cinque milioni di rubli al primo soldato russo che distrugge uno dei carri armati, poi 500.000 rubli per tutti gli attacchi successivi. Facendo eco al linguaggio usato dai funzionari russi e dai conduttori della Tv di stato a favore della guerra, la compagnia ha affermato che la Nato sta dando all’Ucraina una quantità «illimitata» di armi e sta intensificando il conflitto.

Polemica Cio-Ucraina: «Da Kiev dichiarazioni diffamatorie che respingiamo»

Il Comitato olimpico internazionale «respinge nei termini più forti possibili questa e altre dichiarazioni diffamatorie che non possono servire da base per una qualsiasi discussione costruttiva». È quanto si legge in un comunicato ricevuto in risposta alle dichiarazioni del consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak, che ha accusato il Cio di essere «un promotore della guerra, dell’omicidio e della distruzione» per il fatto di valutare l’eventuale partecipazione degli atleti russi alle Olimpiadi di Parigi nel 2024.

Ministro Difesa Wallace: «Probabile arrivo tank Gb intorno Pasqua»

I carri armati donati dal Regno Unito saranno operativi in Ucraina probabilmente in primavera. Lo ha assicurato il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, rispondendo alla Camera dei Comuni sui tempi di consegna a Kiev dei 14 Challenger 2 promessi da Londra. «Sarà a maggio o probabilmente verso Pasqua», ha dichiarato, precisando che motivi di sicurezza gli impediscono di rendere noto il calendario dell’addestramento delle forze ucraine sull’uso dei carri armati. Wallace ha sottolineato che nella seconda parte dell’addestramento si insegnerà agli ucraini a combattere in formazione.

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Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. (ANDRE PAIN / AFP)

Mosca, proteste contro ambasciatrice Usa al suo arrivo a ministero Esteri <br>

Decine di russi, tra i quali molti ragazzi, hanno contestato oggi la nuova ambasciatrice americana in Russia, Lynne Tracy, che si è recata oggi al ministero degli Esteri per presentare la sue credenziali, in un incontro con il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. “Gli Stati Uniti sono uno sponsor di morte”, “i vostri tank uccidono civili”, alcuni degli slogan scritti, in russo ed in inglese, sui cartelli dei dimostranti. Ed ancora: “l'esercito Usa è uno strumento di aggressione”, “gli Abrams e i Tiger bruceranno insieme”, evidentemente intendendo i Leopard. Nei giorni scorsi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva detto che l'arrivo dell'ambasciatrice non migliorerà i rapporti tra Mosca e Washington a causa della “guerra ibrida” mossa dagli Stati Uniti contro la Russia.

Data la russofobia bipartisan nell'elite americana - affermava Zacharova - la nuova ambasciatrice non ha praticamente spazio di manovra. Ne siamo consapevoli. Ma speriamo che l'attuale ambasciatrice impari dagli errori del suo predecessore, il russofobo McFaul”. Diplomatica di carriera, la 59enne Tracy è la prima donna a ricoprire la carica di ambasciatore americano in Russia. Ex ambasciatrice in Armenia, è stata numero due dell'ambasciata Usa a Mosca fra il 2014 e il 2017. E' arrivata la scorsa settimana nella capitale russa per assumere il nuovo incarico.

Accordo franco-australiano per fornitura proiettili da 155 mm a Kiev <br>

Francia e Australia hanno raggiunto un accordo per fornire proiettili da 155 mm all'Ucraina per sostenerla nella guerra contro la Russia. Lo hanno annunciato oggi il ministro delle forze armate francese Sébastien Lecornu e il suo omologo australiano Richard Marles. “Diverse migliaia di proiettili da 155 mm saranno prodotti congiuntamente”, ha affermato Lecornu, mentre Marles ha parlato di un “progetto multimilionario in dollari australiani” sottolineando una “nuova cooperazione tra le industrie della difesa australiane e francesi”.

Meloni, coesione Ue in sostegno a Kiev, impegnati a fare nostra parte <br>

“Sarà fondamentale riaffermare al Consiglio europeo la costante e forte coesione europea nel sostegno a Kiev. Siamo ottimisti sul fatto che questo Consiglio possa dare risposte importanti e ovviamente siamo impegnati a fare la nostra parte per raggiungere questo obiettivo”. Così la premier Giorgia Meloni al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

PER APPROFONDIRE / Meloni: serve un fondo sovrano europeo

Michel a Palazzo Chigi: «Lavoriamo con sostegno Italia per sicurezza»

Lavoriamo, con il sostegno dell'Italia, per garantire la nostra sicurezza, perché il mondo sarà meno sicuro se non saremo in grado di sostenere l'Ucraina”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni.

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Scholz, faremo di tutto per impedire conflitto Nato-Russia

La Germania continuerà a fornire assistenza all'Ucraina, anche militare, ma “farà di tutto” per impedire che la guerra si trasformi in un conflitto tra Nato e Russia. Lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz dal Cile in occasione della conferenza stampa congiunta con il presidente cileno Gabriel Boric.
“Abbiamo fornito assistenza, finanziaria, umanitaria e anche fornendo armi - questo è un nostro obbligo - e allo stesso tempo abbiamo fatto tutto il possibile per garantire che il conflitto non si aggravi. Perché influenzerebbe il mondo intero se portasse a una guerra, ad esempio tra Russia e paesi della Nato. Questo non accadrà. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedirlo. Lo abbiamo impedito per tutto il tempo e continueremo a farlo”, ha detto Scholz.

Verhofstadt, “ho un sogno, Gb e Ucraina nell'Ue entro 5 anni” <br>

L'europarlamentare belga di Renew (nonché ex premier belga ed ex presidente del Consiglio europeo) Guy Verhofstadt ha scritto in un tweet: “Ho un sogno, l'Ucraina e la Gran Bretagna che si uniscono all'Ue entro i prossimi 5 anni. Chi è con me?”. Il messaggio si conclude con la bandiera britannica, quella ucraina e quella dell'Unione Europea.

Kiev investirà quasi 500 milioni di euro in droni quest'anno

L'esercito ucraino spenderà quasi 500 milioni di euro in droni nel 2023 e sono già stati firmati 16 accordi di fornitura con i produttori ucraini. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, citato da Sky News. “Nel 2023 aumenteremo l'approvvigionamento di Uav (droni) per le forze armate dell'Ucraina”, ha riferito Reznikov su Facebook. “Abbiamo in programma di destinare circa 20 miliardi di grivnie (497 milioni di euro) a questo segmento”. L'Ucraina ha ricevuto quantità significative di droni dai suoi partner, tra cui il Bayratkar TB2 equipaggiato con missili della Turchia e il drone da ricognizione Black Hornet di fabbricazione norvegese. Kiev ora spera di aumentare la produzione interna per creare quello che i funzionari definiscono “un esercito di droni”. La scorsa settimana, l'esercito ucraino ha annunciato che avrebbe iniziato a creare compagnie di droni d'assalto all'interno delle sue forze armate.

Polonia, invio di F-16 a Kiev solo in coordinamento con Nato <br>

Una decisione sull'invio a Kiev di caccia F-16 sarà presa solamente in “pieno coordinamento” con la Nato. Lo ha affermato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in una conferenza stampa, rispondendo a una domanda sul possibile trasferimento da parte della Polonia degli aerei da combattimento all'Ucraina, secondo quanto riportato da Ukrinform. “Proprio come è successo qualche mese fa con gli aerei MiG-29, qualsiasi altra assistenza aerea [all'Ucraina] sarà coordinata, implementata e, possibilmente, trasferita insieme ad altri Stati membri della Nato. Agiremo in pieno coordinamento qui”, ha sottolineato Morawiecki.

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Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in conferenza stampa durante la sua visita alla 18esima Divisione Meccanizzata nella città polacca di Siedlce (foto. EPA/Przemyslaw Piatkowski POLAND OUT)

Il capo del governo polacco ha evidenziato che Varsavia coordina tutte le azioni relative al rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ucraina con i partner della Nato, in particolare con gli Stati Uniti, sottolineando che così è stato nel caso delle decisioni sul trasferimento dei sistemi di difesa aerea Patriot o sulla creazione di una coalizione internazionale per l'invio dei carri armati Leopard 2 in Ucraina.

La Polonia aumenta le spese per la difesa al 4% del Pil

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato che Varsavia aumenta la sua spesa per la difesa al 4% del Pil, alla luce della guerra in corso nella vicina Ucraina. «La guerra in Ucraina ci fa armare ancora più velocemente. Ecco perché quest’anno faremo uno sforzo senza precedenti: quattro per cento del Pil per l’esercito polacco», ha detto ai giornalisti Mateusz Morawiecki.

La Polonia ha speso l’equivalente del 2,4% del suo Pil per l’esercito nel 2022, la terza percentuale più alta tra i paesi della Nato, secondo i dati dell’Alleanza atlantica.

Tajani: probabile invio di sistemi difesa aerea

«Il Parlamento ha votato qualche giorno fa la possibilità di inviare nuove armi all’Ucraina, ed è probabile che verranno inviati sistemi di difesa aerea». Lo ha detto Antonio Tajani, ministro degli Esteri, a margine della cerimonia in cui ha ricevuto le chiavi della città di Firenze. «Verrà informato il Parlamento dal ministro della Difesa Crosetto» prima di qualsiasi invio, ha aggiunto.

L’ambasciatrice Usa lavorerà al «dialogo tra Mosca e Washington»

La nuova ambasciatrice americana in Russia, Lynne Tracy, si impegnerà per “mantenere il dialogo” tra Mosca e Washington “in un momento di tensioni senza precedenti”. Lo scrive sul suo sito l’ambasciata statunitense a Mosca dopo un incontro tra la diplomatica e il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. L’ambasciatrice, si aggiunge nella nota, lavorerà per assicurare un giusto trattamento dei cittadini Usa detenuti in Russia e per “sostenere le relazioni di lunga data tra i popoli americano e russo”.

Ue, tank a Kiev non sono escalation ma risposta a Mosca

La consegna dei carri armati all’Ucraina da parte di Paesi dell’Unione Europea non va considerata come una escalation nelle tensioni ma una risposta alle azioni della Russia, che continua ad attaccare l’Ucraina, comprese le sue infrastrutture energetiche e le aree residenziali. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea.

«Visto che la Russia non abbandona la sua strategia di voler distruggere lo Stato ucraino, l’Ue sta aiutando l’Ucraina a difendersi», ha aggiunto.

Protesta contro ambasciatrice Usa a Mosca

La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Russia, Lynn Tracy, è arrivata questa mattina al ministero degli Esteri di Mosca per presentare copie delle sue credenziali. Come riporta Ria Novosti, ad attendere Tracy c’era una manifestazione di studenti che protestavano contro l’interferenza degli Stati Uniti negli eventi in Ucraina e le forniture di armi a Kiev dall’Occidente. «L’America è un paese di terroristi», hanno gridato i manifestanti che hanno mostrato cartelli contro Washington, «Perché sei venuta?».

Peskov: «Più armi a Kiev porteranno escalation significativa»

«L’Ucraina chiede sempre più armi’’ e ’’l’Occidente sta incoraggiando queste richieste, si dice disponibile a fornire queste armi’’. Il risultato, però, sarà «una escalation significativa» del conflitto. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso della conferenza stampa quotidiana.

«E’ una situazione senza uscita: porta a una significativa escalation, porta i paesi della Nato a essere sempre più direttamente coinvolti nel conflitto, ma non ha il potenziale per cambiare il corso degli eventi e non lo farà», ha affermato Peskov.

Cremlino, una «menzogna» accuse Johnson su minacce Putin

Una «menzogna»: così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito l’affermazione dell’ex premier britannico Boris Johnson secondo il quale il presidente russo Vladimir Putin avrebbe minacciato durante una telefonata di lanciare missili su Londra.

Cina: Usa fermino invio armi, pensino a negoziati

Gli Stati Uniti, che dicono di voler risolvere la crisi ucraina, «dovrebbero smettere di inviare armi e raccogliere i frutti della guerra». È il commento della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, secondo cui «è necessario promuovere quanto prima un allentamento della situazione in modo responsabile e creare ambiente e condizioni favorevoli affinché le parti interessate possano negoziare pacificamente».

Mao, nel briefing quotidiano, ha definito gli Usa «il più grande promotore della crisi in Ucraina» nella convinzione che l’invio di armi faccia aumentare «costantemente la durata e l’intensità del conflitto».

Pechino accusa Washington: «Ha creato condizioni per guerra»

Il ministero degli Esteri cinese punta il dito contro gli Stati Uniti per l’invasione russa dell’Ucraina, sostenendo che Washington ha creato le condizioni che hanno portato alla guerra e condannando le forniture di armi a Kiev, responsabili di aver alimentato il conflitto.

«Gli Stati Uniti sono quelli che hanno innescato la crisi ucraina e il principale fattore che l’ha alimentata: hanno continuato a vendere armi pesanti e armi d’assalto all’Ucraina, cosa che ha solo prolungato e intensificato il conflitto», ha dichiarato ai giornalisti Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese.

Le sue dichiarazioni sono giunte in risposta ad una domanda sulle accuse americane secondo cui le società cinesi avrebbero offerto sostegno alla parte russa. Affermazioni - ha denunciato - che sono solo «sospetti ingiustificati» e «un ricatto infondato».

La Cina - ha chiarito - «non starà seduta a guardare gli Stati Uniti danneggiare i diritti e gli interessi legittimi delle società cinesi». La portavoce del ministero degli Esteri cinese ha anche lanciato un avvertimento agli Stati Uniti sul loro sostegno a Taiwan, avvisandoli che non dovrebbero oltrepassare alcuna «linea rossa».

Iran, caso droni: convocato incaricato d’affari ucraino

L’incaricato d’affari ucraino in Iran è stato convocato oggi a seguito dei commenti fatti a Kiev sull’attacco con droni condotto contro una fabbrica militare nella provincia centrale iraniana di Isfahan.

A riferirne è l’agenzia Tasnim. In un tweet ieri, il consigliere presidenziale Mikhailo Podolyak aveva messo in relazione quanto accaduto in Iran con la guerra in Ucraina.

«La logica della guerra è inesorabile e omicida. Fattura rigorosamente gli autori e i complici. Panico nella Federazione russa: mobilitazione senza fine, difesa missilistica a Mosca, trincee a 1000 km di distanza, preparazione di rifugi antiaerei. Notte esplosiva in Iran: produzione di droni e missili, raffinerie di petrolio. l’Ucraina vi aveva avvertiti», aveva scritto su Twitter.

Kiev, ieri respinti attacchi russi vicino a 10 villaggi

Le forze armate ucraine hanno respinto attacchi russi vicino a 10 villaggi nelle ultime 24 ore: lo ha riferito lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta il Kyiv Independent. Si tratta di Bilohorivka nella regione di Lugansk, e Yampolivka, Rozdolivka, Vasiukivka, Paraskoviivka, Bakhmut, Ivanivske, Klishchiivka, Kurdiumivka e Ozarianivka nel Donetsk. Nel suo aggiornamento quotidiano, lo Stato Maggiore ha precisato che l'esercito russo ha lanciato ieri contro l'Ucraina almeno tre missili e oltre 40 razzi con sistemi a lancio multiplo (MLRS). Come riportato in precedenza, in un attacco su Kharkiv avvenuto nella tarda serata di ieri, un civile è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti.

Slovenia, arrestati 2 cittadini stranieri per spionaggio a favore di Mosca <br>

Le forze di sicurezza slovene hanno fermato due cittadini stranieri ritenuti responsabili di atti di spionaggio contro la Russia. Nel riferirne, il quotidiano 'Delo' precisa che l'operazione che ha portato al loro arresto è stata condotta a Lubiana ad opera dell'Agencia di intelligence e sicurezza (Sova). I due sono stati fermati per spionaggio e diffusione di notizie false. Secondo il quotidiano 'Delo' uno dei due sarebbe cittadino di un paese latinoamericano.

Kiev, Comitato olimpico internazionale è “promotore guerra”

Kiev ha definito oggi il Comitato olimpico internazionale un “promotore della guerra”: lo rende noto la presidenza ucraina.

“Il Cio è un promotore della guerra, dell'omicidio e della distruzione. Il Cio guarda con piacere la Russia che distrugge l'Ucraina e poi offre alla Russia una piattaforma per promuovere il genocidio e incoraggia le sue ulteriori uccisioni. Ovviamente i soldi russi che comprano l'ipocrisia olimpica non hanno l'odore del sangue ucraino”: ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhaylo Podolyak. L'accusa segue la dichiarazione del Cio secondo cui l'organismo sportivo sta valutando le modalità di competizione degli atleti russi alle Olimpiadi di Parigi 2024. La settimana scorsa il ministro dello sport di Kiev, Vadym Guttsait, aveva detto che l'Ucraina valuterà un eventuale boicottaggio dei Giochi se il Cio ammetterà gli atleti russi e bielorussi.

Bombe russe su 9 regioni, ieri 5 morti <br>

Cinque persone sono state uccise e altre 13 sono rimaste ferite negli attacchi russi in nove regioni dell'Ucraina nelle ultime 24 ore: è quanto emerge dal bilancio dei dati forniti dalle varie autorità regionali. Lo riporta il Kyiv Independent. Le regioni colpite, oltre al Kherson, sono Donetsk, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Chernihiv, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Lugansk. La regione di Kherson - la più colpita (42 volte), con tre vittime - è stata attaccata con artiglieria, sistemi missilistici a lancio multiplo (MLRS), mortai, carri armati e veicoli da combattimento di fanteria. Nella città di Kherson, le forze russe hanno preso di mira un ospedale - come riportato ieri - oltre a un porto, una scuola, una stazione degli autobus, un ufficio postale, una banca ed edifici residenziali.

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Massicci bombardamenti russi ieri a Kherson: lo denunciano le autorità secondo le quali è stato colpito anche l'ospedale clinico regionale. ANSA/CARLO ORLANDI

Ministro degli Esteri Cina a Mosca a febbraio, possibile incontro con Putin

In ministro degli Esteri cinese Wang Yi si recherà in visita ufficiale a Mosca a febbraio. Lo scrive il quotidiano Vedomosti citando due proprie fonti ben informato. Durante il viaggio, Wang potrebbe incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

Russia: trattato su nucleare con Usa può finire nel 2026

È «uno scenario del tutto possibile» che il trattato New Start sul controllo delle armi nucleari tra Stati Uniti e Russia possa finire nel febbraio del 2026. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov nel corso di una intervista all’emittente Ria Novosti. Lo scorso novembre sono stati annullati all’ultimo minuto i colloqui che avrebbero dovuto riprendere tra Mosca e Washington per condurre nuove ispezioni ai sensi del trattato New Start. Nessuna delle due parti ha concordato un calendario per i nuovi colloqui.

Zelensky scrive a Macron: «Russi fuori da Olimpiadi 2024»

Il presidente Volodymyr Zelensky ha scritto una lettera al presidente francese Emmanuel Macron in merito alla possibile ammissione degli atleti russi alle Olimpiadi estive del 2024 a Parigi. Lo riporta Ukrainska Pravda. A farne cenno lo stesso leader di Kiev nel suo discorso serale.

«Gli sforzi del Comitato olimpico internazionale per riportare gli atleti russi alle competizioni e ai Giochi olimpici sono un tentativo di dire al mondo intero che il terrore può essere qualcosa di accettabile. Come se potessimo chiudere gli occhi su ciò che la Russia sta facendo con Kherson , con Kharkiv, con Bakhmut e Avdiivka», ha detto Zelensky.

«Mentre ci prepariamo per le Olimpiadi di Parigi, dobbiamo essere sicuri che la Russia non sarà in grado di usarle o qualsiasi altro evento sportivo internazionale per promuovere l’aggressione o il suo sciovinismo di stato», ha aggiunto.

Report 007 inglesi: Mosca verso nuova tornata di arruolamenti

Mosca non esclude una nuova tornata di reclutamenti nell’ambito del suo provvedimento di «mobilitazione parziale». Lo scrive l’intelligence britannica, nel suo ultimo rapporto sulla situazione in Ucraina, divulgato dal ministero della Difesa a Londra.

«È probabile - vi si legge - che le autorità russe mantengano aperta l’opzione di un’altra tornata di arruolamenti nel quadro della “mobilitazione parziale”. Il 22 gennaio, i media hanno riferito che le guardie di frontiera russe impedivano ai lavoratori migranti kirghisi con doppio passaporto di lasciare la Russia, perché - così dicevano - i loro nomi comparivano sulle liste di mobilitazione».

«Il 23 gennaio - prosegue - il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha affermato che il decreto di “mobilitazione parziale” continua a rimanere in vigore, perché necessario a sostenere il lavoro delle forze armate. Gli osservatori - sottolinea ancora - si erano chiesti perché la misura non fosse stata formalmente revocata: è molto probabile che la leadership russa continui a cercare il modo di reperire l’elevato numero di unità necessarie a qualsiasi futura grande offensiva in Ucraina, riducendo al tempo stesso al minimo il dissenso interno».

Johnson: «Putin minacciò di bombardare il Regno Unito»

Il presidente russo Vladimir Putin minacciò Boris Johnson con un attacco missilistico durante una telefonata »straordinaria» nel periodo precedente all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca il 24 febbraio scorso: lo ha detto lo stesso ex premier britannico intervistato dalla Bbc per un documentario dal titolo «Putin contro l’Occidente».

L’allora primo ministro ha riferito che Putin gli disse che «sarebbe bastato un minuto». È impossibile sapere se la minaccia di Putin fosse genuina, scrive la Bbc.

Tuttavia, l’emittente britannica commenta che, visti i precedenti attacchi russi al Regno Unito - l’ultimo dei quali a Salisbury nel 2018 - qualsiasi minaccia da parte del leader russo, per quanto leggera, è probabilmente una minaccia che Johnson non avrebbe avuto altra scelta che prendere sul serio.

«A un certo punto mi ha minacciato, dicendo: ’Boris, non voglio farti del male ma, con un missile, ci vorrebbe solo un minuto’. O qualcosa del genere», ha raccontato l’ex premier alla Bbc.

Tajani: difesa militare serve alla diplomazia per lavorare alla pace

«Il nostro obiettivo prioritario è favorire una pace giusta, e ciò presuppone che la Russia si ritiri dall'Ucraina e ponga fine a questa aggressione. Continueremo a sostenere tutti gli sforzi di mediazione per una soluzione positiva del conflitto. Sosteniamo e incoraggiamo anche il contributo di Turchia, Cina e Vaticano. Non c'è alternativa alla trattativa diplomatica, che può iniziare ad esempio garantendo la neutralità intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia».

A dichiararlo, in un’intervista a Qn, è il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Ho incontrato più volte Grossi, il direttore dell'Aiea, l'agenzia Onu per l'energia atomica. Ma fino a quando la Russia continuerà ad attaccare civili inermi, dobbiamo aiutare l'Ucraina a difendersi per rimanere libera e indipendente. La difesa militare serve perché la diplomazia possa lavorare alla pace».

Kiev: inizio utilizzo tank occidentali in primavera

È probabile che le forze armate dell’Ucraina inizieranno a utilizzare i carri armati occidentali sul campo di battaglia “in primavera”, ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Alexey Reznikov in un’intervista rilasciata al canale tv canadese Cbc e ripresa dai media internazionali.

Reznikov ha spiegato che i militari ucraini intendono formare almeno due battaglioni di tank con i rifornimenti promessi dai paesi occidentali, che serviranno “per continuare la controffensiva”. Il ministro ha espresso quindi la speranza che l’Occidente continui a fornire carri armati a Kiev in futuro. Ha detto che le promesse dei tank “non sono la fine della storia, ma solo il suo inizio”.

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Carro armato ucraino in azione nel Donetsk (foto REUTERS/Oleksandr Ratushniak)

La Russia reintroduce l’addestramento militare a scuola

La Russia guarda al suo passato sovietico reintroducendo nelle scuole l’insegnamento e l’addestramento militare. «Nozioni di base sulla sicurezza della vita» è stato chiamato così il nuovo programma di studi che sarà introdotto e reso obbligatorio a partire dal prossimo primo settembre nelle scuole della Federazione e dove verranno insegnate tecniche di addestramento alle armi, per imparare a maneggiare non solo mitragliatrici della serie AK ma anche bombe a mano.

Stoltenberg chiede più armi alla Corea del Sud e vola a Tokyo

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prossimo a una visita ufficiale a Tokyo, capitale del Giappone, ha esortato la Corea del Sud ad aumentare il suo sostegno militare all’Ucraina, ricordando che altri Paesi hanno cambiato la propria politica di divieto di fornitura di armi a stati in guerra dopo l’invasione della Russia. Stoltenberg, parlando al Chey Institute for Advanced Studies di Seul, ha ringraziato la Corea del Sud per l’aiuto finora dato a Kiev, ma ha invitato a fare di più di fronte a un «urgente bisogno» di munizioni, hanno riferito i media locali. Seul ha firmato importanti accordi per fornire carri armati, aerei e altre armi alla Polonia, membro della Nato.

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Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg stringe la mano al ministro degli Esteri sudcoreano Park Jin durante il loro incontro di ieri a Seul (foto EPA/Kim Min-Hee / POOL)

Scholz apre alla possibilità del dialogo con Putin

In Europa, sulla sponda tedesca, si tenta di riaccendere una fiammella di dialogo: il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato di voler parlare ancora con Vladimir Putin. E il Cremlino sembra aver apprezzato.

Zelensky chiede armi a lunga gittata

Kiev rafforza il pressing sugli alleati per ricevere armi ancora più potenti e affrontare al meglio le grandi battaglie della primavera, quando il terreno non sarà più gelato. La prima richiesta di Volodymyr Zelensky è quella di missili a lungo raggio, ma il vero obiettivo sono i caccia. E a Washington, ora, la questione inizia ad essere presa in considerazione. Il presidente ucraino, nel messaggio serale alla nazione, ha ringraziato gli alleati, inclusa l’Italia, per gli ultimi «risultati significativi ottenuti nel campo della difesa». E ha auspicato che questo «slancio» sia mantenuto, in due direzioni: «accelerare» con le forniture di armi già concordate e «valutare» l’invio di «nuove tipologie».

Kharkiv, missile russo su condominio: ci sono vittime

«Un missile nemico ha colpito un edificio residenziale nel centro della città di Kharkiv, nel distretto di Kiev, probabilmente si tratta di un missile S-300». Sono parole, quelle riprese da Unian, del governatore dell’Oblast di Kharkiv, Oleh Sinegubov. «C’è un incendio nell’edificio, e ci sono danni gravi. Secondo informazioni, che richiedono conferma, ci sono vittime», ha scritto invece il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov. I primi bilanci parlano almeno di un morto e tre feriti.

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