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Benzina e gasolio più cari, meno tagli sulle accise: scatta l’aumento di 0,12 euro

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(Ansa)

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Dopo nove mesi, le accise sul carburante risalgono per effetto del decreto del Governo Meloni del 23 novembre scorso

1 dicembre 2022
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2' di lettura

La pacchia è finita. Dopo nove mesi, le accise di benzina, gasolio e Gpl risalgono e i carburanti costano 12 centesimi in più al litro. Una consolazione momentanea: il rincaro fiscale viene mitigato da un leggero ribasso temporaneo delle quotazioni del prezzo industriale. In molti distributori si sono formate code di guidatori alla ricerca di un piccolo risparmio prima del ritocco.

Ecco che cosa accade. In marzo, poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Governo Draghi aveva deciso di alleviare i costi energetici degli italiani tramite uno sconto sul disincentivo fiscale che pesa sui carburanti.

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Il decreto del Governo

Però il 23 novembre un decreto del Governo Meloni ha dimezzato lo sconto e lo Stato si riprende 10 centesimi in più al litro. Sommato con l’Iva al 22% (la solita odiatissima tassa sulla tassa), il rincaro complessivo è di 12,2 centesimi.

Il gettito

Per le casse dello Stato il rialzo delle accise si tradurrà in un gettito di 317 milioni di euro in più solo nel mese di dicembre, che in un anno significa circa 3,8 miliardi in più nelle casse del Fisco. Nel dettaglio, oggi 1° dicembre le accise sulla benzina sono salite da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74, quelle sul Gpl da 18,26 a 26,67.

L’impatto

Ecco i prezzi medi dei carburanti censiti dal ministero dell’Ambiente a fine novembre: la benzina si collocava a 1,66 euro, di cui il 46,9% di penalizzazione fiscale tra accisa e Iva; il gasolio a 1,74, di cui 39,1% di disincentivo; il Gpl a 76,8 centesimi al litro, di cui il 31,1% di accisa e Iva. Da oggi con ogni probabilità la benzina dovrebbe costare oltre 1,76 euro, il gasolio attorno a 1,85 euro.

In questo panorama, i più penalizzati da molti mesi sono i guidatori con auto a metano, il cui prezzo medio si colloca tra 2,139 e 2,407.

«Avremo un Natale in bianco, una gelata sui consumi, vista la stangata che stanno già pagando le famiglie per colpa dei rincari di novembre», avverte l’Unione Nazionale Consumatori. L’Assoutenti chiede al governo di «rivedere la sua decisione sui carburanti, aumentando il taglio delle accise almeno fino al termine dell’emergenza prezzi e bollette».

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