di Giulia Crivelli
Dolce&Gabbana AI 23-24
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«Amiamo cambiare e non abbiamo mai avuto paura di smarrire l’ispirazione, collezione dopo collezione. Temiamo semmai il contrario, la ripetizione e, non sia mai, la noia. Ma dopo quasi 40 anni di lavoro insieme abbiamo capito che possiamo andare avanti e indietro nel tempo, autocitarci, per così dire, se ci viene naturale farlo, come è accaduto con questa collezione». Domenico Dolce e Stefano Gabbana ci tengono a spiegare le scelte per il prossimo autunno-inverno, quasi a prevenire chi trovasse analogie con collezioni o singoli capi del passato. In realtà il pericolo non esiste: le 70 uscite della sfilata di sabato sono allo stesso tempo sorprendenti per dettagli e accostamenti di materiali e profondamente Dolce&Gabbana.
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«Forse non dovremmo essere noi a dirlo, ma non siamo più “solo” un marchio molto conosciuto, abbiamo una storia, decenni di esperienza e crescita. E maggiore consapevolezza della differenza tra un valore da non tradire e un’intuizione stagionale da seguire – aggiungono Domenico Dolce e Stefano Gabbana –. La cosa più bella di questo continuo processo creativo è che ci viene con grande naturalezza. Viviamo molto bene il momento presente e non temiamo il futuro perché sappiamo qual è il nostro passato».
La collezione è dominata dal nero – come lo era quella dell’uomo che ha sfilato in gennaio – ma illuminata da tocchi di rosso, bianco, oro e argento. «Il nero è una nostra passione, non ce ne libereremo mai – scherzano i due stilisti –. È il colore più adatto per cercare l’essenzialità, come abbiamo voluto fare, ma anche la sensualità, che non corrisponde a nudità, erotismo o sfrontata civetteria, anche se i diversi aspetti si possono combinare». Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono divertiti a reinventare i capispalla, alternando versioni coprenti, quasi protettive, a modelli in tulle, trasparenti. «Nelle ultime stagioni abbiamo sperimentato anche con i materiali, usandone di innovativi e tecnologici, ma questa volta abbiamo scelto la purezza delle materie prime più legate alla natura e con più storia, potremmo dire: le lane più sofisticate, la seta più leggera, il cotone più morbido».
Kim Kardashian alla sfilata Dolce&Gabbana (REUTERS/Alessandro Garofalo)
Alla sfilata hanno assistito influencer e vere e proprie celebrità, a partire da Kim Kardashian, che in settembre aveva anche dato un contributo creativo alla collezione per la primavera-estate 2023, avendo uno dei più grandi archivi privati di abiti e accessori Dolce&Gabbana. Ma sulla parte più effimera del tam tam social pre o post sfilata Domenico Dolce e Stefano Gabbana iniziano ad avere qualche dubbio: «Una piccola foto su Instagram non può e speriamo non sostituisca mai il racconto che si può fare su una rivista di moda o guardando online l’intera sfilata».
Giulia Crivelli
fashion editor
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