di Corrado Canali
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Il gruppo dell'auto con la miglior crescita in assoluto nel 2022 è il cinese Byd, capace di salire dallo 0,89% del mercato al 2,42% e di superare anche la Tesla passata dall'1,13% all'1,64%. Del resto, uno dei trend più interessanti citati è rappresentato proprio dal crescente ruolo dei marchi cinesi. A decretarlo è stato l’istituto britannico Jato Dynamic.
La Cina ha aperto la strada come il più grande mercato mondiale in termini di volume, rappresentando il 53% delle vendite globali, un margine significativo in più rispetto alla quota del paese delle vendite globali complessive di veicoli leggeri al 32%.
Il successo della Cina è il risultato di tempi di attesa più brevi per i BEV rispetto ai modelli termici e di un costante aumento dell’offerta: nel 2022 sono stati lanciati 15 nuovi marchi in Cina. Le auto cinesi, del resto, sono spesso create da designer occidentali, superano agevolmente tutti i test di sicurezza europei, oltre a disporre di soluzioni di infotainment all’avanguardia, grazia anche la disponibilità di chip che ha invece ha frenato la produzioni dei marchio europei per lungo tempo. E sono leader anche nelle forniture di batterie, oltre essere a buon punto per lanciare sul mercato lo step superiore allo stato solido con tutti i vantaggi della disponibilità sulle vetture dei prossimi anni. All'interno degli immensi capannoni della fabbrica Chery, i tecnici del colosso hanno mostrato con orgoglio il loro crash test lab, le linee di produzione con i robot Yaskawa, giapponesi, i molti operai al lavoro e una sala specifica per poter verificare i rumori interni alle vetture. Tanto che gli standard produttivi sembrano davvero vicini a quelli dell’Occidente. Il ceo di Chery, Zhabg Guibing al Salone di Shanghai è stato categorico. “Adesso è l’ora dell’auto cinese” spiegando cosa pensa di ottenere dei nuovi modelli che sbarcheranno in Italia. “Il successo è assicurato perché le nutre vetture sono destinate ad una clientela fashion elite e attenta allo stile di vita moderno e sostenibile - ha poi aggiunto - che per Chery nel 2030 servirà il 21% dei 66 milioni di clienti dell’automobili al mondo". Il ceo è convinto che i due nuovi brand, Omoda e Jaecoo riusciranno a catturare il 10% di questa quota e di arrivare quindi a vendere 1,4 milioni di auto nel mondo nel 2030 e 400.000 già nel 2024.
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