di Claudio Tucci
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Con i cambiamenti tecnologici e organizzativi resi necessari dalla pandemia è aumentata la richiesta da parte delle aziende di personale che abbia competenze digitali di base. Secondo l’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzate in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne, nel 2021 quasi il 71% delle aziende ha investito in tecnologie digitali, nuove formule organizzative e nuovi modelli di business e in questa direzione sono andate le richieste di personale con la domanda di competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale per 2,8 milioni di profili professionali, pari al 60,5% del totale delle entrate previste.
Le imprese hanno chiesto abilità relative all’utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici per 2,3 milioni di posizioni (il 50,5% del totale) e capacità di gestione di soluzioni innovative 4.0 per 1,7 milioni di entrate (il 36,4% del totale).
Ma le imprese trovano difficoltà a reperire sul mercato il personale con le competenze necessarie. Per le competenze digitali di base la difficoltà di reperimento è pari al 34,9% , per le capacità matematico-informatiche la difficoltà nella ricerca per le competenze di base è al 36% mentre per le competenze 4.0 la difficoltà per lo standard minimo è al dal 37%.
Per gestire le sfide tecnologiche e gestionali che le imprese devono affrontare - si legge nella ricerca - è strategico il possesso di abilità digitali combinate tra loro. La domanda di padronanza di almeno due delle tre competenze digitali ha riguardato 646mila posizioni: il mix di competenze digitali è più richiesto ai laureati (44,1%) - in particolare nelle materie Stem, come ingegneria elettronica e dell’informazione (84,5%) e scienze matematiche e fisiche ed informatiche (73,5%) - rispetto ai diplomati (16%). Le difficoltà di reperimento raggiungono il 40% della domanda per le imprese che chiedono un mix di competenze. La difficoltà di reperimento del personale formato adeguatamente è al 77,9% per gli ingegneri elettrotecnici, del 65% per i progettisti e amministratori di sistemi informatici e del 64,2% per gli analisti e progettisti di software.
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Claudio Tucci
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