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Quando il lusso è un panorama «d’artista»: scoprire le cupole di Roma dal nuovo The Pantheon Iconic Hotel

di Chiara Beghelli

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4 gennaio 2019
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4' di lettura

Chi lo conosce ne converrà: anche d’inverno il cielo di Roma è una sorta di tela, animata dai voli pindarici di migliaia di storni, nuvole in perenne movimento, luce mutevole, un’immensità interrotta dai terrazzini dai quali scendono cascate di edera e da una distesa di cupole. Una delle più celebri, quella del Pantheon, di solito si ammira da sotto, circondati dai turisti. Arrivare fino alla sua sommità e ammirarne la copertura di piombo, che la fa sembrare una corazza futuristica più che quella di un monumento del I secolo a.C., è privilegio di pochi, di solito i suoi manutentori. Tutti gli altri, in alternativa a un volo in elicottero, possono guardarla salendo sul rooftop del nuovo The Pantheon Iconic Rome Hotel, inaugurato la scorsa primavera a due passi dal celebre tempio, con ingresso lungo la discreta e autentica via di Santa Chiara. Da lì la vista sul Pantheon è in Hd, come quella sulla spirale borrominiana della lanterna di Sant'Ivo alla Sapienza, che sembra di poter sfiorare.

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Il Divinity Terrace Lounge Bar

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È questa l’esperienza che ha portato il gruppo Marriott (gigante statunitense da 1,26 milioni di stanze nel mondo e che prevede di chiudere il bilancio 2018 con 3,4 miliardi di dollari di ricavi) a investire nel rinnovamento di un vecchio albergo, diventato poi sede degli uffici del Senato: in collaborazione con Pacini Group, proprietario del brand Unica Collection, che ha preso in locazione l'immobile da DeA Capital Real Estate SGR Spa, e con lo Studio Marco Piva, che ha curato il concept del progetto, The Pantheon Iconic Rome Hotel è il secondo indirizzo romano (dopo Palazzo Naiadi di Piazza della Repubblica) di uno dei soft brand di Marriott, Autograph Collection, una collezione che comprende hotel caratterizzati da una personale e peculiare anima, intensamente legati alle loro città, persino ai loro quartieri.

The Pantheon Iconic Rome Hotel, nuovo cinque stelle «con vista»

28 foto

L'ingresso
Piano terra, lobby
Piano terra, galleria
Piano terra, bar
Piano terra, bar
Piano terra, reception
L'illuminazione è curata da Artemide
Camere deluxe
Camere deluxe
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Camere junior suite
Area breakfast
Lounge bar
Lounge bar
Lounge bar
La terrazza
La terrazza
La terrazza

È un modello urbano sempre più ricercato dai viaggiatori più esperti e sofisticati. E Roma, in questo tipo di offerta, sta velocemente recuperando posizioni. Come velocissimo è stato il passaggio dalla firma del progetto alla sua realizzazione, appena undici mesi, in cui il cantiere è stato aperto 24 ore su 24, per un investimento totale di 10 milioni di euro. Pur nato da un budget non faraonico, il risultato è un hotel ricco di peculiarità, che aborre la banalità ma non insegue a tutti i costi il wow factor, se non per quel rooftop con vista.

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Il Lobby Bar

Bronzi, superfici riflettenti come i marmi, nelle essenze Sahara Noir e calacatta oro, conferiscono agli ambienti dalle metrature non enormi un allure glamour e rigorosa insieme, sospesa fra l’architettura della Roma antica, con continui richiami alle forme e all’oculus del Pantheon, e la Manhattan della Gilded Age. Le opere site specific dello studio Marco Piva costellano i sei piani dell’hotel, a partire dalla lounge e dal ristorante del piano terra, il Dionysus Gourmet Restaurant, per 28 persone: lì, su una parete, sembrano davvero volare i fogli di marmo dell’installazione “Conversation on Stone” firmata da Piva e presentata per la prima volta all'edizione 2016 di Marmomacc.

Artemide ha realizzato molti oggetti di illuminazione appositamente per l’albergo (ma che saranno presto anche inseriti in catalogo), come il maestoso lampadario che impreziosisce la sala del ristorante Dionysus, sulla quale si affaccia la cucina con vetri translucenti, dimora dello chef Luca Ludovici, 32 anni, e allievo (anche di) Marchesi e Alajmo, che porta la sua cucina romana rivisitata – perché chi viene a Roma vuole mangiare romano – anche al sesto piano, al Divinity Restaurant e al Divinity Terrace Lounge Bar. Ludovici, peraltro, si occupa anche del nuovo ristorante decò Liòn, altro progetto dei Pacini, che si trova nel vicino Largo della Sapienza.

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Una Suite

Uscendo in direzione degli ascensori che portano alle stanze si incontra la piccola galleria con vetrine che offrono una selezione di creazioni di boutique del centro, come gli orologi di Zannetti, e che ospita anche la prima boutique di Autori Capresi, marchio di abbigliamento made in Capri che ha scelto proprio il The Pantheon Iconic Rome Hotel per il suo sbarco in città, magari per valutare un futuro e più ampio investimento retail.

Le stanze sono 79 - 10 classiche, 22 superior, 29 deluxe e 18 suite -, distribuite su cinque piani e contraddistinte da colori che si scuriscono salendo, impreziosite da Champagne bar e tocchi di domotica, come il device posto sul comodino che si può portare con sé per restare in contatto con l’hotel anche quando si è a passeggio per la città e che funziona anche da guida digitale. La numero 117 è l’originale Spa Suite, pensata come uno spazio di rigenerazione e benessere, dove si trovano sauna e bagno turco e sono disponibili massaggi e trattamenti su prenotazione. Perfetti per poi tornare a riveder le stelle di ottimo umore e in ottima forma salendo di qualche piano verso il cielo di Roma.

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