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Scoprire Parigi con i consigli di Emily, alias l’attrice Lily Collins

di Alessandra Mattanza

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L'attrice Lily Collins sul set di “Emily in Paris” al Musée des Arts Foraine. ©Getty Images/Vera Anderson

L'attrice Lily Collins sul set di “Emily in Paris” al Musée des Arts Foraine. ©Getty Images/Vera Anderson

La protagonista della serie tv Emily in Paris esplora per noi la Ville Lumière in bici e in scooter. Tra acquisti ai Marché aux puces, spritz lungo la Senna e spettacoli serali immersivi.

6 marzo 2023
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3' di lettura

Un mondo magico, che ricorda le fiabe che ascoltavo da bambina, una città dove ci si può reinventare. Per me e mio marito (lo scrittore e produttore Charlie McDowell, ndr) Parigi è un salotto delle meraviglie e ci divertiamo a percorrerla in bici o in scooter. È un caleidoscopio di colori, sensazioni, odori: penso che non mi abituerò mai alla Torre Eiffel, mi fermo ancora per strada a osservarla. La si apprezza al meglio dal ristorante panoramico Le Jules Verne o da Tortuga, un ristorante di pesce davvero raffinato.

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Un piatto a base di aragosta come viene servito al Le Jules Verne. ©Richard Haughton

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La città concilia la flânerie: è bene girare senza meta nel quartiere latino, a Saint-Germain-des-Prés e Place de l'Estrapade (dove vive il mio personaggio, Emily, poco distante dal Panthéon). Lì vicino si trova la Boulangerie Moderne, che fa ottimi croissants. Vale una sosta anche Terra Nera, dove si mangia bene (nella serie è il ristorante del mio amico, affascinante cuoco francese). Per un drink l'indirizzo giusto è The Bombardier, un pub in stile inglese.

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Il Louvre

Parigi è i suoi ponti, dal romanticissimo Pont des Arts pieno di lucchetti al Pont Alexandre III. E i suoi parchi. Hanno qualcosa di nostalgico, eppure vivo: amo il Jardin du Palais-Royal e il Jardin du Luxembourg. Consigliare un museo è difficile. Per la terza stagione abbiamo girato nel Musée des Arts Décoratifs, ma raccomando anche il Musée du Parfum Fragonard, che ospita un incantevole negozio. Minuscolo e delizioso è poi il Musée des Arts Forains. Durante le riprese ho scoperto il cabaret La Nouvelle Eve, in una zona ancora poco battuta di Montmartre: da non perdere.

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L'ingresso del Musée du Parfum Fragonard.

Gli hotel sono un magico universo a Parigi. Uno di quelli a cui sono più legata è l’Hôtel de Crillon, dove, a 18 anni, ho partecipato all'annuale ballo delle debuttanti, ma dormo volentieri allo storico Le Bristol, di cui apprezzo anche i ristoranti e i cocktail al bar. Un posto davvero insolito è la Piscine Molitor, costruita nel 1929 e convertita ora in un albergo dove andare anche solo per bere un drink. L’Hôtel Plaza Athénée con la spa Dior è un punto di riferimento: se potete, prenotate la Haute Couture suite. Per lavoro ho conosciuto anche il SoParis, che ha una vista spettacolare su tutta la città. Due consigli gourmet: Le Cinq, il ristorante tre stelle del Four Seasons Hotel George V, e il ristorante di cucina asiatica dello Shangri-La Hotel.

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La scala al secondo piano dell'Hôtel de Crillon. ©Reto Guntli

Molti parigini amano incontrare gli amici a Le Flore en l'Île con vista sulla Senna. Io amo anche l'Aperol Spritz a La Brasserie de l'Isle Saint-Louis. Un altro bistrot iconico è La Maison Rose, a Montmartre, immortalato da decine di pittori. Un grande classico, per i palati sofisticati, è Le Grand Véfour. E ancora: Ralph's Paris, Lapérouse e Le Café Marly al Louvre.

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Una scultura diMartine Goossens, alla Galerie Patrick Fourtin. ©Pauline Rougier

A Place de Valois, consiglio di vedere la Galerie Patrick Fourtin e di bere un drink al Bistrot Valois. A questo punto si sarà fatta sera, e vale la pena di trascorrerla con uno spettacolo al Palais Garnier. Altrettanto emozionante è tuffarsi nella Parigi tecnologica con una immersive experience a l’Atelier des Lumières: il venerdì e il sabato è aperto fino alle dieci di sera.

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L'Atelier des Lumières: dal 17 febbraio saranno di scena Chagall e Klee. ©Culturespaces / Eric Spiller

Ma Parigi per me – e per il mio personaggio ovviamente – è soprattutto shopping. Prodotti alimentari d'eccezione, ma anche abbigliamento, accessori e libri si trovano tra le bancarelle del Marché d'Aligre. Adoro i negozi vintage e i vecchi mercatini delle pulci, le Galeries Lafayette e le passeggiate lungo il Passage Choiseul, mentre per i capi unici vado a La Samaritaine. Mi piace mixare abiti firmati con creazioni di giovani emergenti e adoro le tinte sgargianti. Le piccole boutique si trovano lungo il canale Saint-Martin: se lo shopping si prolunga fino al tramonto, qui ci si può fermare per un aperitivo in uno dei bar affacciati sull'acqua o nascosti fra le mura di qualche palazzo storico, antico convento o giardino segreto.

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