Migranti, Meloni: "Stupita per la reazione aggressiva della Francia"
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Sale la tensione in Europa sul dossier migranti. Lo scontro a distanza tra Italia e Francia, dopo il caso Ocean Viking, non accenna a perdere di intensità. Mentre Berlino per voce dell’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling prende posizione a sostegno delle Ong e del soccorso umanitario (il Bundestag finanzierà con due milioni di euro l’anno la tedesca United4Rescue, che si prepara a mandare nel Mediterraneo la Sea Watch 5), Parigi alza ulteriormente i toni.
La Francia ha chiesto «all’Europa di pronunciarsi in tempi molto rapidi sugli sviluppi che seguiranno» il rifiuto dell’Italia di accogliere la Ocean Viking e i migranti a bordo, ha detto il portavoce del governo Olivier Véran a Bfm-Tv.
Véran ha criticato nuovamente il rifiuto di Roma, «una decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta da parte dell’attuale governo italiano, che esige risposte europee». «La prima risposta - ha continuato - era quella umanitaria, e l’abbiamo fatto», accogliendo la nave a Tolone. «La seconda è ricordare gli obblighi» dell’Italia «e se rifiuta, immaginare qualsiasi misura possa essere utile». Per Véran, «Giorgia Meloni è la grande perdente in questa situazione».
A difesa delle Ong è dunque intervenuto l’ambasciatore tedesco in Italia. In un post su twitter Elbling ha ricordato che «nel 2022 sono già oltre 1300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle ONG. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio».
Dal lato italiano, mentre il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha confermato la politica del pugno duro sugli sbarchi («Chi sbaglia, paga - ha scritto su twitter -. Bene così. Stretta in vista, multe sequestri e più controlli. Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi»), il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in occasione di un intervento a Pietrastornina ha assicurato: nessuna volontà di rompere con Paesi cui ci unisce una «fratellanza antica» e con cui è «necessario continuare un percorso comune».
Intervenuto a In mezz’ora su Raitre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito: «Abbiamo posto un problema politico, il problema ci tocca in modo particolare. Noi continuiamo a accogliere i migranti con solidarietà, ma il tema va affrontato oggi. Serve una strategia europea, l’Italia non può essere l’unico luogo di arrivo. Qua sembra che gli unici porti sicuri siano quelli italiani, ma ci sono anche i porti tunisini, maltesi, francesi, ce ne sono tanti. Non è scritto da nessuna parte che tutti debbano venire in Italia».
Quanto al confronto con la Francia, Tajani ha detto che il governo è pronto al dialogo ma la reazione di Parigi, ha aggiunto, è stata «esagerata». Infine, le Ong: «non hanno ruolo politico», ma devono salvare vite, ha ricordato il ministro. «Non possono fare i taxi» dei migranti. Tajani ha ricordato un rapporto di Frontex sugli «appuntamenti in mare tra i trafficanti» e Ong per prendere a bordo migranti.
Lunedì 14 novembre Tajani parteciperà ai lavori del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, a Bruxelles. Tra i temi all’ordine del giorno - i principali sono la crisi in Ucraina, un nuovo pacchetto di sanzioni all’Iran per la sanguinosa repressione delle manifestazioni da parte delle autorità del Paese islamico e gli ultimi sviluppi politici nei Balcani occidentali - l’Italia punta a inserire anche il dossier migranti. «Alla luce dei recenti eventi e su richiesta esplicita dell'Italia - si legge in una nota della Farnesina - , verrà affrontato un punto relativo alla cooperazione in materia di flussi migratori, con particolare riferimento alla gestione dei soccorsi operati da navi private e all'attuazione di meccanismi effettivi di solidarietà europei».
Intervistato da Zona Bianca su Rete 4, il leader M5s Giuseppe Conte ha lanciato un messaggio alla premier. «Meloni ha un’occasione storica - ha affermato -: può andare al prossimo Consiglio europeo e convincere i polacchi e gli ungheresi sul meccanismo automatico di redistribuzione europea dei migranti. Lei ha influenza su questi paesi: se li convince le darò riconoscimenti pubblici. Un altro passo avanti lo può compiere con i rimpatri: Salvini non c’è riuscito. Dimostri con i fatti che è conseguente rispetto alle promesse». Quanto poi ai provvedimenti approvati dal Conte uno, secondo l’ex presidente del Consiglio « i decreti sicurezza di Salvini non hanno avuto efficacia: sono serviti solo a far rivendicare alla Lega una posizione politica. Li controfirmerei di nuovo? No, anche perché nel Conte 2 li abbiamo rivisti».
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