di Gianni Dragoni
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La low cost britannica easyJet vuole crescere in Italia. Punta ad avere più slot a Milano Linate per fare voli con le capitali europee se Ita Airways finirà nell’orbita di Lufthansa e, dice l’a.d. Johan Lundgren, di conseguenza «concentrerà i suoi voli da Linate per alimentare gli hub tedeschi di Francoforte e Monaco». Ma nello stesso tempo easyJet avverte che «le restrizioni ai viaggi che l’Italia mantiene per ragioni sanitarie sono un freno anche al turismo» e per questo l’Italia sta perdendo terreno rispetto ai paesi concorrenti. Lundgren ha fatto un’intervista esclusiva con Il Sole 24 Ore, pubblicata stamattina dal quotidiano.
Il manager svedese è arrivato a Roma per incontri con il governo, per spiegare gli impegni e le richieste della compagnia low cost, che quest’anno sarà «la seconda per traffico in Italia», dietro Ryanair. Accompagnato dal country manager per l’Italia, Lorenzo Lagorio, Lundgren ha incontrato i ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, delle Infrastrutture Enrico Giovannini, del Turismo Massimo Garavaglia.
La priorità indicata da Lundgren è che easyJet punta ad avere più slot a Milano Linate se Ita farà un accordo con Lufthansa. «Sono qui per dimostrare il nostro impegno per il mercato italiano. Quest’anno saremo la seconda compagnia per passeggeri. Con la stagione estiva passiamo da 27 a 33 aerei, a Malpensa da 21 a 24. Vogliamo espanderci. Se Ita va ai tedeschi da Linate aumenterà i voli per il feederaggio degli hub di Francoforte e Monaco. Gli abitanti di Milano perderebbero connessioni per voli da punto a punto in Europa. Ita dovrebbe rinunciare a degli slot. Sarebbe un’opportunità per easyJet per avere più slot da Linate, per aumentare i collegamenti da Milano per le principali capitali europee», dice Lundgren.
Pensa che Ita farà l’accordo con Lufthansa (Lundgren dice «i tedeschi»)? «Non lo so. Non siamo preoccupati per quello, siamo più preoccupati che ogni transazione porti allo stesso livello del campo di gioco e che si liberino slot. Se il governo manterrà una partecipazione in Ita ci auguriamo che non ci siano favoritismi. Deve essere preservato anche l’accesso agli aeroporti regionali»
Conferma di non essere venuto a Roma per dire al governo che vuole comprare Ita? «Assolutamente no!», risponde Lundgren sorridendo. Come sta easyJet? «Siamo rimasti la seconda compagnia per capacità in Europa durante la pandemia». Lundgren precisa che la prima è Ryanair, la terza Lufthansa. «In estate arriveremo a impiegare 322 aerei su una flotta di 343», il 94% del totale.
Come sarà il 2022? «Penso che il traffico sarà forte in estate. La nostra capacità a fine estate sarà vicina a quella di prima della pandemia. L’Italia dovrebbe avere un buon anno per il turismo, si dovrebbe vedere la fine delle restrizioni ai viaggi. È dimostrato che sono inutili per impedire la diffusione del Covid mentre sono un freno ai viaggi e al turismo», osserva l’a.d. di easyJet. Nell’incontro con Garavaglia si è parlato di come portare più turisti in Italia. Secondo una fonte vicina al dossier è emerso che «l’Italia a causa delle restrizioni in ingresso sta perdendo terreno rispetto ai paesi concorrenti».
Sul turismo il 14 febbraio il ministro Garavaglia ha detto: «L’Italia abbia le stesse regole di Francia e Spagna, che stanno aprendo tantissimo. L’ho fatto presente al ministro Speranza, penso che già da questa settimana cominciamo ad allinearci per avere nel più breve tempo possibile tutti le stesse regole».
Lundgren osserva: «In Gran Bretagna adesso hanno finalmente deciso di togliere l’obbligo dei test per chi arriva da altri paesi. Non servivano a nulla, erano solo un fastidio. Per venire a Roma da Londra ho dovuto fare il test, perché la Gran Bretagna non è nella Ue. Ma per ritornare non dovrò farlo, perché i test sono stati aboliti».
«Non abbiamo fatto esuberi. Ci sono state uscite, ma abbiamo usato flessibilità, contratti stagionali per i piloti e gli equipaggi, per mantenerli in attività e poterli richiamare con la ripresa». Ci sono più di 13mila dipendenti, non tutti a tempo pieno. «In Italia siamo riusciti a mantenere i 1.500 dipendenti con la flessibilità», aggiunge Lagorio.
La compagnia intende assumere mille piloti nei prossimi cinque anni. Anche da Alitalia? «Ogni persona di talento sarà benvenuta», risponde Lundgren. «Continueremo ad assumere persone in Italia, con le leggi italiane. Non assumiamo la gente dove costa meno per farla lavorare in un altro paese».
Quando torneranno gli utili? «Non abbiamo dato una guidance, nessuno l’ha fatto. Sarebbe folle dire quando uno può tornare redditizio. Pensiamo che nel 2023 il mercato in Europa sarà di nuovo ai livelli del 2019», risponde l’a.d. di easyJet.
Secondo l’a.d. di Ryanair, Michael O’Leary, easyJet e l’ungherese Wizzair si fonderanno o saranno comprate da altri vettori. «Non bado a quello che dice, non ha senso. Abbiamo il debito netto più basso tra le grandi compagnie, 1,2 miliardi di sterline a fine 2021. Dalla pandemia siamo usciti più forti».
Gianni Dragoni
Caporedattore, inviato
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