di Marco Rogari e Mariolina Sesto
(ANSA)
2' di lettura
Camere con vista centro. Per i parlamentari, scesi da 945 a 600 a causa della cura dimagrante prevista dalla riforma costituzionale, nelle Aule di Camera e Senato è scattata una collocazione diversa da quella tradizionale. La diciannovesima legislatura nasce all'insegna del grande centro. Che, anche se non è ancora una realtà politica, di fatto si materializza con l’accentramento sui banchi di Montecitorio e di palazzo Madama dei 400 deputati (invece degli abituali 630) e dei 200 senatori (206 considerando quelli “a vita”), anziché 315, scelti dagli elettori.
La riduzione del numero dei parlamentari ha imposto di lasciare vuote le ali dei due emicicli aprendo la strada, almeno dal punto di vista visivo, a una ridefinizione del concetto di destra e sinistra. Tutti al centro, dunque, almeno sulla base della redistribuzione dei parlamentari immaginata, nel ridisegnare la mappa delle Aule, dal consiglio di presidenza del senato e dall'ufficio di presidenza della Camera. A Montecitorio, oltre alle ali, resta libera anche l’ultima fila da 82 posti nella parte più alta dell’emiciclo e non saranno occupate neppure alcune delle postazioni delle prime file in basso.
Si torna sostanzialmente a un assetto dell'Aula molto vicino a quello del progetto originario, che portò all'inaugurazione della Camera nel 1918. Uno schema simile ha adottato Palazzo Madama, dove non viene più occupata la fila degli scranni più in alto. I senatori occupano pertanto i banchi dalla seconda fila nella parte alta dell'Aula, Con il risultato di lasciare vuoti circa 60 posti ai quali se ne aggiunge un'altra quindicina per effetto dello svuotamento delle due ali a destra e a sinistra.
Con questa operazione restano utilizzabili 244 postazioni, un numero maggiore di quello che è l'effettivo bacino dei senatori, ma che potrebbe rivelarsi utile nell'eventualità in cui dovesse riprendere vigore la pandemia. Per lo stesso motivo, alla stessa flessibilità dovrebbe ricorrere anche la Camera. A Montecitorio, comunque, le postazioni state disattivate ma non eliminate del tutto perché dovranno risultare utilizzabili nei casi in cui il Parlamento si riunisce in seduta comune e, quindi, dovrà essere garantita la massima capienza.
A Montecitorio è stato inoltre attivato un nuovo display elettronico, posto alle spalle dello scranno più alto riservato alla presidenza, che non servirà solo per i risultati delle votazioni, ma darà conto anche di ogni singolo documento al voto e, soprattutto, proietterà l'immagine video del deputato che sta intervenendo in Aula.
Mariolina Sesto
vice capo servizio
Marco Rogari
vicecaporedattore
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy