di Marzio Bartoloni
(ANSA)
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L’ultima a unirsi alla pattuglia delle dodici Regioni e Province autonome che hanno già detto addio alla “burocrazia” del certificato medico per il rientro a scuola dopo cinque giorni di assenza è la Toscana. Che proprio in questi giorni ha approvato la sua legge regionale che abolisce questa “scartoffia” considerata inutile ormai anche dai medici perché chi ha un virus normalmente non è contagioso durante la convalescenza. E così dopo una pioggia di tamponi e certificati di guarigione a causa dell’emergenza del Covid metà Italia torna a vivere la normalità.
La nuova norma sui certificati medici per il rientro a scuola, non più necessari neppure dopo cinque giorni di assenza continuativa, a breve sarà pienamente operativa anche in Toscana. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha promulgato infatti la legge, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale su proposta della giunta a febbraio. Dopo quindici giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale, che avverrà a stretto giro, la legge entrerà in vigore. «Si tratta di una norma che semplificherà la vita alle famiglie, ma che non crea rischi per la salute pubblica e in classe degli studenti malati – commenta il presidente della Toscana -. Gli interventi di profilassi necessari, in caso di epidemie o malattie diffusive e pericolose, saranno infatti messi in atto indipendentemente dal certificato medico».
Del resto, spiegano gli stessi medici, la maggior parte delle malattie infettive si trasmettono già dal periodo di incubazione e, più raramente, durante la convalescenza. Ed è sulla base di questi studi e pareri della comunità scientifica che la Toscana ha deciso di proporre l'abolizione del certificato medico prima richiesto dopo cinque giorni di assenza. Anche il mondo della scuola si è espresso favorevolmente. Il certificato medico per la riammissione a scuola era già stato cancellato in undici regioni e province autonome: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Veneto. Ora a questo gruppo si unisce anche la Toscana. La materia rientra infatti nella competenza legislativa concorrente delle Regioni.
Marzio Bartoloni
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