di Maria Adelaide Marchesoni
Emergence (Emersione). Bill Viola, 2002, 11'40”. Retroproiezione video a colori ad alta definizione su schermo montato a parete in una stanza buia Interpreti: Weba Garretson, John Hay, Sarah Steben. cm 213 x 213. Courtesy Bill Viola Studio
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Per la Fondazione Palazzo Strozzi , il 2016, è stato un anno di svolta, sia per il numero dei visitatori sia per la nuova programmazione che ha contribuito a portare a Firenze la grande arte moderna e contemporanea. Le mostre hanno accolto circa 356mila visitatori, con un aumento del 35% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
I “numeri” delle mostre 2016. «Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim» (19 marzo-24 luglio 2016), curata da Luca Massimo Barbero è stata visitata da oltre 181mila persone, per «Ai Weiwei. Libero» i visitatori sono stati 148mila, mentre le mostre della Strozzina , «Liu Xiaodong. Migrazioni» (22 aprile-19 giugno 2016) curata da Arturo Galansino e «The Columbia Threadneedle Prize», hanno accolto 26mila visitatori. L'apertura al contemporaneo, soprattutto con la mostra «Ai Wewei. Libero» (23 settembre 2016-22 gennaio 2017) si è riflessa un deciso incremento di presenze sui social media con un aumento del 330% dei follower Instagram nel 2016 e del 70% del numero di fan su Facebook rispetto al 2015. La prima grande retrospettiva dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, ha attratto una media giornaliera di 1.218 persone, risultato record per una mostra di arte contemporanea in Italia.
Il 2017 e le anticipazioni per il 2018. Con «Bill Viola. Rinascimento elettronico» (dal 10 marzo al 23 luglio 2017) la Fondazione celebra il maestro indiscusso della video arte contemporanea attraverso opere della sua produzione dagli anni Settanta a oggi esposte in dialogo con l'architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento. La programmazione del 2017 proseguirà con un ritorno all'arte del passato con la mostra Il «Cinquecento a Firenze Da Michelangelo a Vasari» (dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018) a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, con eccezionali opere sacre e profane, di cui numerose restaurate per l'occasione, di artisti come Michelangelo, Rosso Fiorentino, Pontormo, Bronzino, Giorgio Vasari, Santi di Tito, Giambologna, Bartolomeo Ammannati. L'anno si chiuderà con «Utopie Radicali», (dal 20 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018) a cura di Pino Brugellis, Gianni Pettena e Alberto Salvadori – prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Fondazione CR Firenze e Osservatorio per le Arti Contemporanee – che celebra la stagione creativa fiorentina del movimento radicale tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. E il 2018 sarà, per Palazzo Strozzi, «un anno all'insegna del contemporaneo». Primo appuntamento, a marzo, quello con «Nascita di una nazione. Arte Italiana dal Dopoguerra al Sessantotto», una collettiva sull'arte italiana e a settembre una grande retrospettiva su Marina Abramovic.
I “numeri” della Fondazione. L'anno si conferma positivo anche dal punto di vista economico: il bilancio della Fondazione chiude in attivo per circa 900mila euro, record assoluto nella storia della Fondazione dall'anno della sua costituzione, un dato legato principalmente all'incremento dei ricavi derivanti dalle attività̀ proprie (vendita di biglietti, ricavi da bookshop), che sono aumentati di circa il 60% a 3,4 milioni rispetto all'anno precedente, di cui 2,7 milioni riferiti alla biglietteria (+63%).
I proventi totali sono stati pari a 7,7 milioni di cui 1,9 milioni di euro come sponsorizzazioni dirette i calo del 28% rispetto al 2015 per effetto di una differente contabilizzazione del contributo della Regione Toscana e alle significative sponsorizzazioni legate alla mostra «Bellezza divina» realizzata nell'autunno 2015. Completano i proventi totali 0,9 milioni di euro come contributi versati dai Soci Fondatori e 1,5 milioni di euro come erogazioni che includono i soci APPS e la Regione Toscana, divenuta dal 2014 partecipante sostenitore della Fondazione.
A fronte dei proventi, la Fondazione Palazzo Strozzi ha sostenuto costi pari a 6,8 milioni, di cui 4,3 milioni di produzione e 2,5 milioni di struttura, ammortamenti e spese generali. Il risultato positivo ha incrementato il patrimonio che si attesta a 3,5 milioni con un aumento pari al 63% rispetto al patrimonio iniziale.
L'impatto economico sul territorio. Come ogni anno il Rapporto Annuale presenta uno studio realizzato seguendo una metodologia standard elaborata da The Boston Consulting Group , riconosciuta a livello internazionale e usata da altre istituzioni culturali per stimare in modo oggettivo il contributo all'economia del territorio. L'impatto generato dalla Fondazione nel 2016 è stato di oltre 51 milioni di euro, circa il 55% in più rispetto all'anno precedente. Nel dettaglio, 6,9 milioni di euro sono stati generati dalla Fondazione e 44,2 milioni di euro dai 96,5 mila visitatori recatisi a Firenze appositamente per le mostre di Palazzo Strozzi.
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