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Davide Serra come Ronaldo: torna in Italia grazie al fisco-light

di Angelo Mincuzzi

La nuova flat tax per i professionisti, ecco a chi converrà

15 settembre 2018
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5' di lettura

Altro che fuga dall'Italia. Per Davide Serra, il finanziere amico di Matteo Renzi e fondatore di Algebris, società di gestione del risparmio con attivi per 12,3 miliardi di euro, il Belpaese è più attrattivo che mai. Venerdì 15 giugno, dopo più di vent'anni di residenza londinese, Serra ha trasferito in Italia il suo domicilio.

Il finanziere ha comunicato il suo passaggio da Londra a Milano alle autorità inglesi e lussemburghesi, paesi nei quali sono domiciliate gran parte delle società che compongono il suo gruppo. Ragioni familiari e delusione per la Brexit - che sta spingendo molti businessmen a guardare verso altri lidi - hanno pesato sulla scelta di abbandonare dopo tanto tempo la residenza inglese. Ma probabilmente non sono state queste le uniche motivazioni.

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La «leva» fiscale
Come altri 130-150 manager, finanzieri, imprenditori, professionisti, artisti, calciatori - tra i quali il fuoriclasse della Juventus, Cristiano Ronaldo - che negli ultimi mesi hanno trasferito il loro domicilio in Italia, anche Serra si è avvalso della cosiddetta flat tax per i super ricchi, introdotta dal governo del Pd con la legge di Bilancio 2017. Il provvedimento era stato fortemente voluto proprio da Renzi, di cui Serra è uno dei più decisi sostenitori, ma ad attuarlo concretamente è stato il suo successore a Palazzo Chigi, Paolo Gentiloni.

E dunque, alla fine Serra ha dovuto parzialmente smentire se stesso. Poco prima del referendum costituzionale del dicembre 2016, infatti, il finanziere genovese aveva dichiarato che se avessero vinto i “No” i capitali esteri si sarebbero tenuti alla larga dall'Italia. Il referendum, però, non è andato come previsto, i “Sì” non hanno prevalso, Renzi ha lasciato la guida del governo e del Pd, e ha poi perso anche le elezioni. Ma il fondatore del gruppo Algebris, la fiducia nel suo paese non l'ha mai persa. Anzi, sembra averla più forte che mai. Anche, forse, per ragioni fiscali.

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La flat tax per i Paperoni
Il regime opzionale per i neo residenti è un'imposta sostitutiva sui redditi prodotti all'estero, sulla falsa riga di quanto già accade in altri paesi europei come Portogallo, Malta, Svizzera e Gran Bretagna. L'opzione prevede il pagamento di un'imposta forfettaria di 100mila euro all'anno (e di 25mila euro per ciascun familiare che possiede proventi oltre frontiera), indipendentemente dal reddito guadagnato all'estero. Il tutto per un periodo massimo di 15 anni.
Per poter usufruire dell'agevolazione occorre aver abitato all'estero per almeno nove degli ultimi dieci anni, requisito che Davide Serra possiede. Quando nel febbraio 2015 scoppiò lo scandalo SwissLeaks e i giornali dell'International consortium of investigative journalists pubblicarono la “lista Falciani” con i possessori di conti bancari presso la Hsbc Private Bank di Ginevra, saltò fuori tra gli altri anche il nome di Serra. Ma il finanziere spiegò in un tweet che da 19 anni viveva e lavorava a Londra e che dunque non era soggetto al pagamento di imposte in Italia ma in Gran Bretagna. Paese nel quale non aveva mai avuto problemi con l'Hmrc, il fisco di Sua maestà.

Quello italiano è un regime fiscale molto conveniente, fanno notare i fiscalisti che hanno assistito in questi mesi i Paperoni a installarsi in Italia. Un sistema più vantaggioso di quello britannico, il cosiddetto “residente non domiciliato”, più comunemente chiamato “res non dom”. Oltremanica i redditi guadagnati all'estero ed esenti dall'imposta non possono essere trasferiti in Gran Bretagna, perché altrimenti perderebbero il beneficio. La flat tax italiana consente invece di incassare questi redditi anche in Italia. Inoltre i neoresidenti non hanno l'obbligo di elencare nella dichiarazione dei redditi i patrimoni posseduti all'estero, come per esempio un'abitazione dalla quale ricavano un affitto, e l'imposta sulle successioni e sulle donazioni non si paga per i beni posseduti fuori dal paese.

La galassia Algebris
Il quartier generale italiano di Algebris è in un elagente edificio di cinque piani nel centro di Milano. Qui ha sede la branch italiana di Algebris Uk Limited, che lo scorso gennaio ha rilevato le attività della Algebris Srl. Quest'ultima è una società a responsablità limitata (attualmente in liquidazione) fondata nel 2014 e controllata da un'altra realtà inglese del gruppo di Davide Serra, la Algebris Investments (Uk) Llp.
Nello stesso edificio ha sede la Algebris Npl Real Estate Srl, costituita nel 2015, e che ha come oggetto sociale la compravendita di beni immobili. La società è controllata dalla lussemburghese Algebris Npl Partnership.
Ed è proprio in Lussemburgo la chiave di volta del gruppo Algebris. In Avenue Montaigne, tra i grandi boulevard gremiti di banche e di fiduciarie, ci sono gli uffici della Algebris Investments (Luxembourg) Sarl, la holding capofila della ventina di società del gruppo sparse tra Londra, il Delaware, le Isole Cayman, Singapore e Milano.
La holding è stata trasferita dalle Cayman in Lussemburgo nel dicembre 2014. Fino a quella data, infatti, il perno del gruppo di Davide Serra era nel paradiso fiscale dei Caraibi, nella Ugland House, un edificio di quattro piani dove sono registrate altre 19mila società offshore.

Una struttura «in chiaro»
Oggi la struttura del gruppo è chiara e ben visibile. Non ci sono schermi tra la holding e il suo proprietario: Serra detiene il 100% delle azioni del gruppo dopo l'uscita dei suoi soci storici, il francese Eric Halet e il finanziere Sir Christopher Anthony Hohn.
Alle Cayman resta la Algebris Investments (Gp) Limited e alcuni fondi sottoposti alla vigilanza delle autorità delle isole: Algebris financial Coco fund limited, Algebris global financials master fund, Algebris global financials fund e Algebris global financials fund Lp, come si deduce da una comunicazione inviata alla Sec, l'organismo di vigilanza delle borse statunitensi, ad agosto di quest'anno.
Nel Delaware, paradiso societario degli Usa, il gruppo Algebris controlla quattro società: Algebris emerging markets financials fund Lp, Algebris financial Coco fund Lp, Algebris long only global financials fund Lp oltre alla Algebris Investments (Us) Inc. Tutte hanno sede in un palazzo al numero 1209 di North Orange Street, a Wilmington, dove ci sono gli uffici della Corporation Trust Company, specializzata nella costituzione e domiciliazione di società. Qui sono registate più di 285mila imprese, parte delle quali sono società fantasma.

Impossibile controllare i bilanci, poiché la legge del Delaware consente di non depositarli.
Ma ora, dalla sua nuova residenza milanese, Serra potrà gestire più da vicino le partite bancarie che lo vedono impegnato in Italia. E frequentare con più assiduità il senatore di Firenze, Scandicci, Signa e Impruneta, Matteo Renzi, nell'Algebris Policy & Research Forum, il think tank battezzato solo pochi giorni fa.

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