di Flavia Landolfi
(Cristiano Minichiello / AGF)
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C’è ancora un mese di tempo in cui varranno le vecchie quote in chiave transitoria. Ma dal 1° aprile si cambia: i nuovi contributi sulle gare di appalto subiranno un aumento fino al 18% e in qualche caso, però, anche una diminuzione per le imprese più piccole in ballo con gare di importo al di sotto dei 500mila euro. Lo ha stabilito la delibera n.621 del 20 dicembre targata Anac, l’autorità anticorruzione, che tra le sue funzioni ha anche quella affiancare aziende e stazioni appaltanti per guidarle nel labirinto delle regole degli appalti pubblici.
I balzelli in realtà si attestano per la stragrande maggioranza intorno ad aumenti che viaggiano sul 10%: in un solo caso - per le imprese cioé che partecipano a bandi di gara del valore tra 1 e 5 milioni di lire - il contributo passerà da 140 a 165 euro con un aumento del 17,8 per cento. In due casi le quote scenderanno da 20 e 35 euro rispettivamente a 18 e e 33 euro. E lo faranno «per agevolare la partecipazione degli operatori economici ad appalti inferiori al mezzo milione di euro».
Gli aumenti lasciano fuori le Soa (società organismo di attestazione): loro saranno tenute a versare un contributo del 2% dei ricavi iscritti a bilancio dell’ultimo esercizio finanziario.
Le quote fanno parte del meccanismo di finanziamento dell’Anac a titolo di affiancamento agli operatori e alla pubblica amministrazione nelle procedure di gara: un’attività di assistenza e di pareri con l’obiettivo di ridurre il contenzioso e di guidare aziende e stazioni appaltanti nella selva di procedure piuttosto insidiose, soprattutto sotto il profilo della regolarità degli iter di gara.
Per quanto riguarda il termine di pagamento delle quote nulla cambia: Anac informa che «è quello della scadenza del bollettino Mav, emesso dallAnac ogni quadrimestre per le stazioni appaltanti» mentre «il pagamento per gli operatori economici avviene attraverso il portale dei pagamenti dell’Autorità, ed è condizione di ammissibilità alla procedura di selezione del contraente. La mancata dimostrazione dell’avvenuto versamento è causa di esclusione dalla procedura di scelta del contraente stesso».
I contributi da parte di imprese e Pa sono uno dei canali di finanziamento dell’authority, il resto viene dal bilancio dello Stato che - informa una nota - per l’anno finanziario 2023, e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 ha assegnato all’authority circa 8,9 milioni che diventano circa 9 milioni per il 2024 e 6,6 milioni per il 2025.
Flavia Landolfi
redattrice
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