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Ius soli, Zanda (Pd): non c’è maggioranza, in aula dopo la manovra

di Redazione Online

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La fiaccolata a Roma davanti a Montecitorio per l’approvazione del ddl sullo ius soli

La fiaccolata a Roma davanti a Montecitorio per l’approvazione del ddl sullo ius soli

20 dicembre 2017
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2' di lettura

La battaglia prima della fine della legislatura è tutta sullo ius soli. Le possibilità che diventi legge sono molto basse. «Abbiamo chiesto e ottenuto di calendarizzare lo ius soli dopo la manovra», ha detto il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. «C’è una ragione per questa richiesta - ha aggiunto- lo ius soli per essere approvato ha bisogno di un voto di fiducia. Io mi auguro che il governo voglia mettere la fiducia ma dubitando fortemente che ci sia una maggioranza si deve esaminare dopo la legge di bilancio. L’Italia - ha ricordato Zanda - non può rischiare l’esercizio provvisorio, è un rischio che non possiamo correre». È possibile uno scioglimento delle Camere da parte del Capo dello Stato nei primi giorni della prossima settimana.

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Guerra (Articolo 1 - Mdp): maggioranza ha gettato la spugna
«La maggioranza ha buttato la spugna sullo ius soli - è stata la replica di Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato di Articolo 1 Mdp - Liberi e Uguali -, un provvedimento su cui erano stati assunti impegni molto seri da parte di esponenti del governo e della stessa maggioranza». «La decisione della conferenza dei capigruppo, che ha posto la discussione del ddl sulla cittadinanza dopo la legge di bilancio, è molto grave e ipocrita - ha sottolineato - non si ha il coraggio di ammettere in modo chiaro che questo significa non approvarlo perché tutti sappiamo che dopo la legge di bilancio il Senato non avrà più tempo per discuterlo. Un’ipocrisia gravissima perché passa sulla pelle delle persone».

Fiaccolata delle associazioni davanti a Montecitorio
Nel pomeriggio a Roma è stata organizzata una fiaccolata per chiedere l’approvazione della legge sullo ius soli: Da Montecitorio il corteo ha raggiunto il Senato. Alla manifestazione, organizzata da diverse associazioni, sono intervenuti con dei brevi discorsi, tra gli altri Luigi Manconi, e padre Alex Zanotelli. «Se non si approverà la legge sulla cittadinanza - ha detto il religioso - si creerà un vulnus alla nostra democrazia. Lasciar fuori un milione di ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti, farà crescere la rabbia contro le istituzioni», ha concluso.

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