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Vendite per 24 miliardi, un italiano su due non resiste al fascino dei prodotti usati

di Enrico Netti

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Questo modello di economia circolare cresce grazie alle piattaforme online «con servizi sempre più integrati, che consentono di gestire la compravendita totalmente da smartphone, senza muoversi da casa» dice Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito

27 aprile 2022
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3' di lettura

Il business dei prodotti di seconda mano entra nella fase di maturità mentre il giro d’affari tocca i 24 miliardi di valore, l’1,4% del Pil nazionale. Quasi 23 milioni gli italiani hanno scelto questa forma di economia circolare e il 66% di chi ha comprato ha guardato alla second hand come primo canale di riferimento, dimostrando, specialmente per le vendite, in crescita rispetto all’anno precedente, di considerare questa modalità come un modo smart di fare spazio, dare valore agli oggetti e guadagnare o risparmiare. Il tutto all’insegna della sostenibilità, che rimane il primo valore di riferimento dell’economia dell’usato (54%).Queste tra le principali evidenze emerse dall’ottava edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito, piattaforma leader per vendere e comprare oggetti di seconda mano. La spinta più significativa deriva dal volume degli affari online che costituisce quasi il 50% del totale ed è passato da 5,4 miliardi di euro nel 2014 a 11,8 nel 2021, con una crescita netta di 1 miliardo di euro anno su anno. È quindi proprio grazie all’online che il valore totale della second hand nel 2021 è tornato a livelli pre-pandemia (24 miliardi nel 2019, 23 nel 2020).La second hand mantiene il terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%), con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 per i laureati (68%), Gen Z (66%), 35-44 anni (70%) e famiglie con bambini (68%).«La second hand economy nel 2021 entra a tutti gli effetti tra le abitudini di consumo degli Italiani, grazie anche al ruolo propulsivo del digitale, che si è evoluto attraverso l'introduzione di servizi sempre più integrati, che consentono di gestire la compravendita totalmente da smartphone, senza muoversi da casa. Subito per esempio ha sviluppato il servizio Tuttosubito, che permette di comprare e vendere a distanza e in sicurezza, offrendo una customer experience sempre più simile all’e-commerce» - commenta Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito -. Siamo quindi orgogliosi di poter contribuire all'evoluzione di questo mercato e di promuoverne i valori in Italia». Ben il 69% di chi ha comprato e venduto oggetti usati lo ha fatto online perché più veloce (49%), offre una scelta più ampia (43%) e consente di fare tutto comodamente da casa (41%). Dal 2014 al 2021, cresce dal 30% al 70% il numero di chi si rivolge all’online per acquistare mentre chi vende passa dal 45% al 72% attestando una crescita sia in termini assoluti sia di frequenza. In particolare, nel 2021 l’online supera l’offline anche come canale più utilizzato per l'acquisto, mentre per la vendita era già assestato, e in maniera cross target. La frequenza della compravendita di usato continua a crescere insieme al numero di oggetti comprati e venduti. Dall'Osservatorio emerge che Il 72% di chi ha acquistato e il 69% di chi ha venduto lo fa almeno una volta ogni 6 mesi. Inoltre, il 72% di acquirenti e il 76% di venditori dichiara di avere comprato almeno lo stesso numero di oggetti dell'anno precedente. In pratica una volta scoperto questo mercato e sperimentata l'immediatezza e la facilità di utilizzo, fare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone (15% nel 2021). Il guadagno di chi ha venduto oggetti usati nell’ultimo anno è stimato intorno ai 1.121 euro. L’Osservatorio prende in esame categorie e oggetti più popolari nella compravendita dell’usato dove in generale vediamo tornare a crescere il volume della compravendita dei Motori di seconda mano (11,5 miliardi), seguito da Casa&Persona (5,7 miliardi) ed Elettronica (4,1 miliardi), che mantengono un trend di crescita costante, mentre Sport&Hobby (2,6 miliardi), dopo il boom del 2020 torna ai livelli pre-pandemia per effetto del ritorno alla normalità e del venire meno di specifiche esigenze. Le principali motivazioni che hanno portato alla compravendita di usato sembrano essere di ordine pratico, legate al risparmio/guadagno e all’idea di fare spazio. A tale proposito, dopo due anni di forte cambiamento e incertezza, il decluttering assume anche un aspetto “emotivo”, diventando un modo per fare pulizie nella mente e nel cuore, disfandosi di oggetti che ancorano al passato, con benefici in termini di guadagno, leggerezza e proiezione verso il futuro. Nonostante questo, si mantiene comunque salda l'associazione della second hand alla sostenibilità e alla volontà di ridurre gli sprechi. Lo spaccato locale dell'osservatorio offre alcune novità. Le prime tre regioni che spiccano per volume d’affari troviamo il Lazio (3,4 miliardi di euro), la Lombardia (3,3 miliardi di euro) e la Campania (2,4 miliardi di euro). Osservando la classifica delle prime cinque regioni dove si è guadagnato di più della media nazionale di 1.121 euro nel 2021, troviamo la Campania con 1.625, il Veneto (1.383) la Lombardia (1.339), Toscana (€ 1.208) per finire con il Piemonte (1.147).

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