di Celestina Dominelli
Bollette luce e gas: bonus potenziato contro i rincari, ecco come si ottiene e quanto vale
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A monte c’è il piano approvato nelle scorse settimane dal ministero della Transizione ecologica che contiene delle misure di risparmio da applicare a tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gas. Per consentire ai cittadini di adottare comportamenti corretti in linea con i tagli chiesti dal governo, l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha appena pubblicato una guida di una trentina di pagine che contiene indicazioni puntuali sia rispetto alla gestione degli impianti sia rispetto ai necessari accorgimenti da assumere per evitare sprechi e dispersioni di calore all’interno delle abitazioni. Ecco il decalogo diffuso dall’Agenzia guidata da Gilberto Dialuce.
In caso di impianto autonomo, le date di attivazione e spegnimento dell’impianto, gli orari di accensione e la temperatura di 19° C dovranno essere settati dagli abitanti stessi nel proprio appartamento. Ma come? Per le caldaie con sistemi di gestione di tipo on/off, l’utente sarà responsabile dell’accensione manuale della caldaia nelle date e per il numero di ore imposto per legge che varia a seconda della zona climatica di residenza. Con il cronotermostato obbligatorio, l’utente potrà invece settare le date di accensione e spegnimento nonché temperature interne e orari d’accensione uguali per tutta la zona (la zona può coincidere con tutta l’abitazione). In caso di impianto centralizzato, il responsabile dell’impianto imposterà le date di accensione e spegnimento dell’impianto e gli orari giornalieri d’accensione per l’intero edificio. La temperatura degli ambienti dovrà essere impostata a 19° C dagli abitanti. È bene sapere che per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.
Schermare le finestre durante la notte con persiane, tapparelle o tende per ridurre la dispersione di calore. La mattina seguente la casa sarà meno fredda. Occorre, poi, non asciugare i panni sui termosifoni per non ostacolare il riscaldamento e non aumentare i livelli di umidità nell’aria.
Tra gli accorgimenti da adottare, l’Enea invita poi a evitare di posizionare divani o altri oggetti davanti ai termosifoni per non ostacolare il riscaldamento degli ambienti e vanificare così gli effetti dell’accensione degli impianti nelle ore previste. È invece opportuno inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
Fare attenzione al rumore dei termosifoni: potrebbe essere indice della presenza di aria che deve essere eliminata per permettere all’acqua di circolare liberamente. Diversamente l’impianto di riscaldamento non funzionerà in modo corretto sprecando energia e diminuendo il comfort delle abitazioni.
Fare attenzione ai ricambi d’aria: aprire le finestre per pochi minuti per non raffreddare le pareti, privilegiare le ore più calde della giornata e quelle in cui l’impianto di riscaldamento è spento. Il rinnovo dell’aria, si legge nella guida dell’Enea, è necessario per eliminare batteri e sostanze inquinanti che possono formarsi e accumularsi in un ambiente chiuso e isolato dall’esterno.
Un eccessivo tasso di umidità nei locali può generare fenomeni di condensa sulle pareti, successiva formazione di muffe e creare un ambiente non salubre per gli abitanti. Al di sotto del 40% di umidità in casa, il clima diventa troppo secco e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione. Al di sopra del 70%, il clima è invece troppo umido con la conseguente formazione di condensa sulle parti fredde dell’edificio, come le pareti perimetrali e le finestre, che può portare alla formazione di muffe e conseguenti allergie. È bene, quindi, installare un termo-igrometro con cui sarà più facile tenere l’umidità sotto controllo anche grazie alla presenza di allarmi regolabili che segnalano il superamento di certi limiti.
L’installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, sempre più diffusi negli edifici di nuova costruzione, consente un risparmio sui consumi di riscaldamento perché riduce le dispersioni di energia termica. Inoltre il consumo di energia elettrica dell’impianto, necessario per il funzionamento dei ventilatori, è molto basso e, scrive l’Enea, garantisce quindi un risparmio energetico complessivo.
È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente. Un impianto consuma meno quando è regolato correttamente, con filtri puliti e senza incrostazioni di calcare. È consigliabile, poi, dotare il proprio impianto, se sprovvisto, di una centralina di regolazione automatica della temperatura per evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico.
Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni e consentono di non superare, negli ambienti dove sono installate, la temperatura media dell’appartamento, specie nelle stanze esposte a sud. Altrettanto utili sono poi i sistemi di contabilizzazione del calore che permettono al singolo utente di risparmiare e di pagare solo in base al consumo effettivo. La legge ne ha reso obbligatoria l’installazione nei condomini e negli edifici polifunzionali riscaldati da impianto centralizzato.
La valutazione di un tecnico sul grado di efficienza di un immobile, effettuata tramite la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (Ape) consente di determinare gli interventi più convenienti per contenere consumi e costi. Il compenso per il tecnico è generalmente abbordabile e gli interventi sono ancora più convenienti grazie alle detrazioni fiscali e agli incentivi a fondo perduto del “conto termico”. Può essere detratto anche il costo della consulenza.
Celestina Dominelli
Vicecaposervizio
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