di Redazione Scuola
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Proseguono all'Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) gli incontri per risolvere le questioni più significative sul rinnovo del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-21. Il 27 settembre si sono tenuti due confronti. La prima riunione ha riguardato gli ordinamenti professionali degli enti di ricerca, settore che coinvolge circa 24mila dipendenti, nel pomeriggio, invece, si è discusso del personale amministrativo del settore Università, composto da circa 48mila unità.
Tra i temi affrontati, il delicato nodo da sciogliere sulla carriera e valorizzazione dei ricercatori e tecnologi, settore strategico e importante per il Paese che necessita di un contratto innovativo e proprio in questo ambito, un altro tema di confronto è la collocazione nel contratto dell'area delle elevate professionalità. Nella riunione sono emerse, inoltre, posizioni diverse tra i sindacati sulle modalità di smartworking dei ricercatori. «Occorre ricordare che nel comparto è ricompreso anche il personale docente e amministrativo della scuola e, dunque, il rinnovo riguarda oltre 1,3 milioni di lavoratori, pari a un terzo dei dipendenti pubblici» ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo. «È interesse di tutti procedere velocemente con le trattative e sciogliere i nodi più significativi per firmare il Ccnl entro la fine dell'anno».
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