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Sinai, bomba in moschea: il bilancio delle vittime sale a 305, 27 i bambini

di Redazione online

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24 novembre 2017
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2' di lettura

Continua a salire il tragico bilancio dell’attentato che ha interessato la moschea egiziana di Al Rawdah, nel Sinai settentrionale. L'attacco, condotto usando lanciarazzi all'interno” del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo le esplosioni, ha provocato sinora «305 morti, di cui 27 bambini, mente i feriti sono 128». È quanto comunica la Procura generale egiziana. I terroristi hanno bruciato «una decina» di auto dei fedeli parcheggiate davanti alla moschea, ha riferito il consigliere comunale, Salama El Rokei.

Attentato in moschea nel nord del Sinai

6 foto

(Epa/Str)
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(Afp Photo/Stringer)
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Il luogo di culto islamico si trova lungo la cosiddetta «autostrada internazionale» ed è frequentata anche da automobilisti di passaggio ma è emerso, inoltre, dalla stampa egiziana, che l’imam della moschea colpita organizzava due volte a settimana cerimonie sufi e aveva ricevuto di recente minacce che puntavano a farlo smettere. Lo stesso religioso sarebbe stato raggiunto da una ventina di colpi. Il sufismo è una dottrina e disciplina di perfezionamento spirituale islamico che gruppi come l’Isis considerano eretica.
L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma l’Isis ha già attaccato la comunità sufi del Sinai, uccidendo e decapitando alcuni maestri molto venerati.

«Orrore per la strage terroristica nella moschea del Sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all'Egitto», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il presidente della Repubblica Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio al suo omololgo egiziano Al Sisi, mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un tweet ha definito l’attentato «orribile e vile». In un breve discorso televisivo rivolto alla nazione dopo l'attacco alla moschea, Al Sisi - con implicito riferimento all'Isis - ha annunciato che «le forze armate risponderanno con forza brutale a questo gruppuscolo». «Questo attentato non fa altro che renderci che più solidi, più forti e più uniti nella nostra lotta contro il terrorismo», ha detto ancora il capo di Stato egiziano.

Le forze aeree egiziane hanno subito condotto raid sulle postazioni jihadiste vicino al villaggio di Rawda, in quella che viene chiamata “Operazione Vendetta per i martiri”. Lo riferisce al Arabiya. L’Egitto combatte con l’intensificazione della minaccia islamista dal 2013.

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