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Pnrr, Istruzione e Università tra i ministeri apripista che migrano sul cloud nazionale

di Redazione Scuola

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(Tierney - stock.adobe.com)

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Sono 41 le pubbliche amministrazioni centrali che hanno avviato il processo di trasferimento di dati e servizi sul Polo strategico nazionale grazie al finanziamento da 157 milioni di euro

31 maggio 2023
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1' di lettura

I ministeri, insieme alla Presidenza del consiglio e i suoi dipartimenti sono i primi a migrare sul cloud nazionale, 41 pubbliche amministrazioni centrali hanno avviato il processo di trasferimento dei loro dati e dei loro servizi sul Polo strategico nazionale grazie ai 157 milioni di euro del Pnrr. Sono il ministero della Difesa, Giustizia, il Mef, Interno, Università e Ricerca, Istruzione, Affari Esteri, Lavoro, Turismo, Mimit, Ambiente, Agricoltura e naturalmente la Presidenza del Consiglio dei ministri con i suoi dipartimenti.
«Abbiamo lavorato intensamente con le Pa centrali coinvolte dal primo avviso, ministeri di importanza cruciale per il Paese che hanno deciso di migrare al cloud di Polo strategico nazionale, sviluppando progetti di trasformazione digitale che produrranno benefici rilevanti in termini di impatto sulla sicurezza, l'innovazione e la sostenibilità. Polo strategico nazionale continuerà ad affiancare le Pa centrali, locali e le Aziende Sanitarie con l'obiettivo di traguardare le milestone previste dal Pnrr», spiega Emanuele Iannetti, amministratore delegato di Polo strategico nazionale.

La misura

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La misura 1.1 del Pnrr “Infrastrutture digitali” mette a disposizione 900 milioni di euro e dunque a questo primo avviso ne seguiranno altri fino alla completa assegnazione. «L'importante adesione delle Pubbliche amministrazioni centrali a questo primo avviso dimostra che il sistema Paese è pronto per compiere un cambio di passo chiave nella gestione dei dati e dei servizi pubblici. Continueremo a lavorare al fianco del Polo strategico nazionale per potenziare le amministrazioni italiane con tecnologie cloud innovative, semplificando la vita di cittadini e imprese attraverso servizi digitali più moderni e sicuri», dichiara il sottosegretario di Stato con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

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