di Giorgio Pogliotti
(ANSA)
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Nuovo colpo di scena nella vendita di Ita Airways: conclusa la trattativa in esclusiva con il fondo Usa Certares, in alleanza commerciale con Air France-Klm e Delts Airlines, senza che sia stata raggiunta un’intesa, il Mef ha deciso di riaprire la partita. Il risultato è che torna in scena la cordata tra Msc-Lufthansa che aveva partecipato alla gara la scorsa estate, e Indigo Partners che aveva manifestato interesse lo scorso marzo. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha comunicato che «cessano oggi gli obblighi di esclusiva» e «proseguono le interlocuzioni per la definizione di un possibile accordo di cessione del controllo di Ita».
Il precedente governo lo scorso 31 agosto aveva considerato vincente l’offerta presentata dal consorzio guidato da Certares per l’acquisto del 50% più un’azione di Ita Airways, lasciando al Mef oltre al 49,99% delle azioni, con il potere di nomina del nuovo presidente, il potere di veto sull’ad e su alcune materie sensibili (occupazione, ruolo hub nazionali). Si sono svolte tre riunioni tecniche alla presenza dei rappresentati di Certares e dei partner industriali (Delta e Air France) per l’elaborazione del piano industriale. Certares aveva offerto 350 milioni per l’acquisto della quota di maggioranza di Ita, più 650 milioni da versare successivamente per la ricapitalizzazione. Il Fondo strategico Usa ha fatto capire che intende riempire gli aerei di Ita, sfruttando i canali distributivi di vendita di biglietti delle partecipate (American Express Global business travel, Internova, Tripadvisor, Hertz) per trasportare in Italia i passeggeri nord americani, ma in questo consorzio il nodo è rappresentato dalla mancanza di un partner industriale con competenze sul settore (Delta Airlines si stava candidando per ricoprire questo ruolo).
Con la riapertura dei giochi riprende consistenza il consorzio tra Msc e Lufthansa che avevano proposto l’acquisto dell’80% dell’aviolinea per circa 850 milioni: nella distribuzione delle quote il 60% sarebbe andato al gruppo guidato da Gianluigi Aponte, il 20% alla compagnia tedesca e il 20% al Mef. Nel Cda a cinque, tre posti sarebbero riservati a Msc, uno a Lufthansa e uno al Mef. Questa proposta poggiava sulla presenza radicata nei porti italiani di Msc, le sinergie tra il trasporto cargo (più profittevole) e il trasporto passeggeri, e l'intermodalità tra il trasporto marittimo-ferroviario e aereo. Il network di Lufthansa, consentirebbe a Milano Malpensa di avere un ruolo di Hub logistico e Roma Fiumicino di Hub per il traffico passeggeri, gateway verso l'Africa. In questo caso le sinergie verrebbero estese anche ad Air Dolomiti, controllata italiana di Lufthansa.
La decisione del Mef riapre i giochi anche per Indigo Partners, il fondo di private equity statunitense che ha investito nelle low cost come Wizz Air, che aveva manifestato interesse, senza però partecipare la scorsa estate alla gara, e senza dunque avere avuto accesso alla data room.
Giorgio Pogliotti
Redattore esperto
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