Il comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana (foto imagoeconomica)
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Non ci sono solo i 90 miliardi di mancato gettito per evasione fiscale che il comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, ha segnalato in occasione dell’audizione sulle tematiche relative all’operatività del Corpo, presso la Commissione Finanze della Camera. Zafarana ha fornito alcune indicazioni sulle tipologie di bonus edilizi che hanno determinato frodi. «Premesso che sono situazioni in continuo divenire - ha spiegato -, le frodi maggiori hanno riguardato il bonus facciata e l’ecobonus mentre la parte relativa alle due tipologie di superbonus si aggira intorno al 4-5%» degli illeciti in questo ambito.
Secondo Zafarana, il problema delle frodi «non è determinato dal bonus di riferimento ma dalla cedibilità dei crediti fiscali», inoltre - ha aggiunto - «il 98% dei crediti fiscali fittizi sequestrati finora fanno riferimento ad attività riferite a prima dell’entrata in vigore del decreto antifrodi del 2021, riconducibili alla configurazione originaria della norma».
Zafarana ha parlato di «un’ampia casistica di illeciti» nel settore dei bonus in materia edilizia ed energetica per un sequestro di oltre 3,7 miliardi di crediti d’imposta inesistenti. Dal risultato del lavoro della GdF nell’ultimo biennio emergono i dati delle frodi su fatture gonfiate o facciate mai rifatte. Le irregolarità sono varie: dall’assenza di lavori edilizi necessari a conferire il diritto ai vantaggi fiscali alla dichiarata esecuzione di ristrutturazioni su immobili non riconducibili ai beneficiari delle detrazioni. Oppure, ancora, tante cessioni “a catena” dei crediti attraverso prestanome o imprese compiacenti.
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