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Una super rete ad altissima velocità per la ricerca italiana

di Davide Madeddu

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Il progetto Terabit, finanziato nell’ambito del Pnrr, è coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e sarà completato nel 2025

16 marzo 2023
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2' di lettura

L'obiettivo è ambizioso: far viaggiare la rete internet a una velocità sino a un milione di volte superiore a quella delle reti di oggi. Si chiama Terabit ed è la super rete di connessione, finanziata dal Pnrr per la realizzazione di quella che è stata definita la super rete.

Il progetto, coordinato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), sarà completato nel 2025 per mettere in connessione i centri di ricerca italiani e rispondere alle sfide del futuro digitale.

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«Nei prossimi anni arriverà un’ondata di dati senza precedenti - ha detto il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli durante l’evento di presentazione di Terabit- . A produrli inizialmente sono e saranno soprattutto i centri di ricerca scientifica, poi lo saranno altri settori come la medicina o l’agricoltura, infine dal mondo industriale».

Proprio qui nascerà, la grande sfida. Ossia quella di poterli «trasmettere in maniera veloce, immagazzinarli e analizzarli per estrarne valore. Per fare tutto questo servono le menti ma anche le infrastrutture».

A portare avanti il progetto, che vale 41 milioni di euro, oltre all'Istituto nazionale di fisica nucleare ci sono anche l'Istituto nazionale di di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs), il consorzio Garr, e il Cineca.

La rete Terabit, come ha sottolineato nel corso della presentazione (avvenuta a Cagliari) il responsabile scientifico Mauro Campanella «unisce e potenzia tre potenti reti di comunicazione già esistenti che ora si estende su tutto il territorio aiutando anche a colmare il ‘digital divide’ dove era ancora presente eliminando così le differenze nella capacità di accesso al calcolo ad alte prestazioni».

La scelta della presentazione poi non è stata un fatto casuale. Proprio in Sardegna potrebbero nascere nuove attività di ricerca. Una su tutte l'Einstein telescopeun rilevatore di onde gravitazionali di seconda generazione, la cui rapida distribuzione dei dati sarà un elemento fondamentale.

«Terabit è un investimento per il presente ma anche per il futuro - ha aggiunto il direttore scientifico -. Una rete che rappresenta lo stato dell'arte a livello mondiale, capace di garantire connessioni veloci per almeno i prossimi 15 o 20 anni e che potrà essere facilmente potenziata ulteriormente».

E proprio in Sardegna, nell'ambito del piano Einstein telescope il progetto avrà l'obiettivo di potenziare la banda ultralarga della rete Garr, un asset fondamentale per l'interconnessione dei centri di ricerca a livello nazionale. Quella che è stata definita l'autostrada tecnologica attraverso la quale, domani, potranno viaggiare anche i dati raccolti dall'ET verso tutto il mondo.

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