Tecnologia
Pubblicità

Tecnologia

Arduino raccoglie 30 milioni di euro per crescere nel mondo business

di Luca Salvioli

Arduino raccoglie investimento da 30 milioni di euro

L’investimento è guidato da Bosch venture capital. Massimo Banzi: «Gli studenti che usano Arduino sono arrivati nelle fabbriche, ora realizziamo prodotti ad hoc»

7 giugno 2022
Pubblicità

3' di lettura

Arduino raccoglie un round di investimento da 30 milioni di euro per crescere nell’industria. L’azienda nata all’Interaction design institute di Ivrea come semplice tool open source per la prototipazione rapida, che ha avuto fortuna tra gli studenti e i “maker”, gli artigiani digitali di cui si parlava tanto qualche anno fa, ora fa un salto di scala per entrare nelle fabbriche.

«Arduino si è fatta un nome nelle scuole, per fare sperimentazione muovendo i primi passi nell’elettronica. Oggi quegli studenti, della generazione Z e millennial, sono entrati nell’industria e si portano dietro quella esperienza e conoscenza - spiega al Sole 24 Ore Massimo Banzi, cofondatore di Arduino, di cui è anche presidente e responsabile marketing -. Quando abbiamo intercettato questo cambiamento, con una nuova generazione di ingegneri che utilizzavano Arduino con le macchine, abbiamo iniziato con le nostre forze a fare prodotti ad hoc che resistessero agli stimoli della fabbrica. Per realizzare in maniera più completa questa evoluzione servivano però delle nuove risorse e delle partnership».

Pubblicità

La natura degli investitori risponde a questa strategia: il round di serie B è guidato da Bosch venture capital, controllata della tedesca Bosch, e vede tra gli altri la giapponese Renesas, che produce chip, il fondo di investimento americano Anzu e il partner tecnologico Arm.

Arduino qualche anno fa era stata al centro di una disputa legale con uno dei cofondatori, risolta nel 2017 con l’acquisto del 100% di Arduino AG, la società che possiede tutti i marchi Arduino, da parte della BCMI, società fondata da 4 dei 5 cofondatori: Massimo Banzi, David Cuartielles, David Mellis and Tom Igoe. Con amministratore delegato Fabio Violante e il supporto di Arm come partner tecnologico.

L’azienda ha una presenza internazionale: la sede legale è in Svizzera, ma dei 149 dipendenti la maggior parte è in Italia. «Abbiamo il 95% della produzione tra Ivrea e Biella - sottolinea Banzi - poi una presenza importante a Malmo, in Svezia, dedicata a prodotti education, e in altri paesi, tra cui gli Stati Uniti».

Riguardo al futuro «stiamo crescendo molto nell’automazione industriale, nella robotica e nella smart agriculture» risponde Banzi. Il tema è la connessione tra gli oggetti. «Il nostro obiettivo è sviluppare software per legare questi oggetti. L’intelligenza artificiale riveste un ruolo importante. Facciamo girare AI su prodotti grandi come un francobolli. Come telecamere in grado di riconoscere immagini consumando poca energia. Noi possiamo andare da fabbriche che funzionano già bene, ma che grazie al software possono estratte i dati, metterli nel cloud e avere informazioni in tempo reale».

Quanto all’applicazione geografica di questo nuova fase, spiega Banzi che si tratta di «uno sviluppo a livello mondiale. In Italia siamo molto conosciuti quindi lavoriamo già con le pmi. Sulla carta la pmi è la destinazione più ovvia per noi, ma anche aziende grosse ci stanno contattando».

Diventa questo, adesso, Arduino? «Con questa accelerazione verso l’impresa si aggiunge un pezzo. La base rimane. Qualche anno fa c'era l’hype dei maker, poi è venuto quasi a noia - sorride -, ma questo fatto che Arduino compaia nelle industrie è arrivato anche dai maker. È un fenomeno virale: Arduino è conosciuta è questo è un vantaggio. Cerchiamo di rendere Arduino sempre la prossima cosa. La nostra formula è prendere tecnologie complicate e renderle semplici. Ed è una missione potenzialmente infinita».


Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy