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Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, al via l’iter per il distretto in Emilia

di Giorgio dell'Orefice

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Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop

Sarà ora possibile accedere a contributi per iniziative promozionali e sulla ricettività turistica in rete con altri soggetti economici del territorio

10 gennaio 2023
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2' di lettura

Piccole Dop crescono. Avviata l’istruttoria per il riconoscimento del distretto dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. La domanda è stata inoltrata nei giorni scorsi alla Regione Emilia-Romagna e rientra in un “pacchetto” di distretti della provincia emiliana che comprende anche quello del Prosciutto di Modena Dop. Una misura importante per una piccola Dop come quella del balsamico tradizionale (che conta su un giro d’affari di 5 milioni di euro) e che attraverso lo strumento del distretto e alla logica della rete con altri soggetti economici del territorio potrà accedere a contributi per iniziative promozionali e sulla ricettività turistica che altrimenti sarebbero stati preclusi a causa della ridotta dimensione.

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop nonostante i numeri record messi a segno nel 2022 (crescita produttiva del 43% a quota 15mila litri certificati e che segue il +30% registrato nel 2021) resta una piccola denominazione che non va confusa con l’Aceto Balsamico di Modena Igp, vera e propria e propria “portaerei” dell’alimentare made in Italy, realizzata da 65 produttori in 100 milioni di litri l’anno per un giro d’affari superiore al miliardo di euro e un prezzo medio al consumo di 10 euro al litro.

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L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop è invece un piccolo “gioiello” del food italiano prodotto in circa 145mila confezioni (va commercializzato esclusivamente nelle bottigliette da 100 millilitri disegnate da Giorgetto Giugiaro nel 1979), ha caratteristiche diverse dall’Aceto Igp che si traducono in un prezzo al consumo che oscilla, a seconda dell’invecchiamento dai 500 ai mille euro al litro del prodotto invecchiato 25 anni.

A chiudere il “trittico” di marchi Ue dedicati all'Aceto Balsamico l’altra Dop quella del Tradizionale di Reggio Emilia che di litri prodotti ne conta appena 1.738.

«I circa 250 produttori del territorio – ha commentato il Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, Enrico Corsini – detengono nelle loro acetaie circa 3 milioni di litri di prodotto in invecchiamento. Caratteristica che rende il nostro aceto un prodotto esclusivo e di grande pregio, dall’elevato valore non solo economico ma anche di attrattività per il nostro territorio».

La crescita produttiva della piccola Dop modenese rappresenta inoltre un messaggio importante per il made in Italy alimentare. Infatti, mentre all’estero regna la confusione tra veri e falsi prodotti italiani, almeno in Italia i consumatori mostrano di avere le idee chiare. Il boom di vendite di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, nonostante i prezzi elevati, è la prova che a dispetto delle sovrapposizioni fonetiche (basti ricordare quelle tra Chianti e Chianti Classico o tra Prosecco Doc e Prosecco Docg) è possibile differenziare sul mercato una produzione con caratteristiche qualitative premium ed essere riconosciuti dai consumatori.

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