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Borse, chiusura in rosso dall’Europa a Wall Street: tornano i timori su stretta Fed

di Chiara Di Cristofaro

La Borsa, gli indici del 22 dicembre 2022

Migliori delle stime anche i numeri sui sussidi alla disoccupazione, delude invece il superindice, con il Conference Board che parla di una possibile recessione negli Usa nella prima metà del 2023. Piazza Affari chiude in calo dell'1,2%. In Europa prezzo del gas giù verso quota 90 euro, a minimi da maggio

22 dicembre 2022
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4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura in rosso deciso per le Borse europee, che si allineano ai cali di Wall Street, con automotive e tech sotto pressione anche complice la view deludente di Micron Technology. Dopo una prima parte di seduta all'insegna della cautela e con qualche ritorno di appetito al rischio, con i dati americani e l'avvio di Wall Street la giornata ha cambiato tono: il Pil Usa migliore delle attese e il dato superiore alle stime dei sussidi alla disoccupazione hanno confermato che l'economia americana può sostenere la stretta monetaria della Fed, convalidando così i toni da falco di Powell dell'ultima riunione e alimentando i timori del mercato sugli effetti delle politiche monetarie restrittive. Timori confermati dal Conference Board che, diffondendo un superindice inferiore alle attese, paventa una possibile recessione negli Usa per la prima metà del 2023.

Così archiviano la seduta tutti in netto calo il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra. Dopo aver guadagnato terreno nelle ultime due giornate, e in particolare mercoledì, i listini globali falliscono il terzo rialzo consecutivo, mentre gli indici asiatici sono riusciti a interrompere la serie negativa che durava da cinque giorni.

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Wall Street giù su timori recessione. Male Tesla e Micron

In calo Wall Street, all'indomani di una seduta in deciso rialzo grazie ai positivi conti di Nike e FedEx, due società seguite attentamente dagli investitori per capire l'andamento dell'economia. A fine seduta il Dow Jones ha perso l’1,04%, il Nasdaq il 2,18%, mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno l’1,44%.

I dati macro migliori delle attese non aiutano, perché rafforzano la visione di una Federal Reserve aggressiva che non rallenterà il passo della stretta monetaria. In particolare, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 2.000 unità a 216.000 (seasonally adjusted),mentre le attese erano per un dato a 220.000. Il Pil del terzo trimestre si è attestato al 3,2%, in rialzo dal 2,9% della lettura intermedia e dal 2,6% della prima stima. La previsione era per un dato al 2,9%, dopo il -1,6% del primo trimestre e il -0,6% nel secondo trimestre. Infine, il dato Pce sull'inflazione è aumentato nel terzo trimestre del 4,3%, a conferma del dato in seconda lettura.

Controcorrente l'andamento del superindice dell'economia Usa, diminuito a novembre per il nono mese consecutivo: -1% a 113,5 punti, peggio delle attese. Il Conference Board prevede che ci sarà «una recessione, probabilmente a partire dall'inizio del 2023» e destinata a durare «fino alla metà dell'anno».

Il titolo di Micron Technology è in netto calo e pesa ulteriormente sul settore tech, dopo che la società statunitense che produce memorie per i computer ha registrato una perdita trimestrale superiore alle attese e ricavi inferiori alle previsioni degli esperti, oltre ad aver annunciato un outlook deludente. La società ha poi annunciato che taglierà circa il 10% della sua forza lavoro, che nel complesso è di circa 48.000 persone; inoltre, sospesi i bonus per il 2023. Prosegue il crollo del titolo di Tesla: nell'ultimo mese, ha perso quasi il 30%, nell'ultimo anno il 63%.

A Milano tengono i titoli oil, in coda automotive e tech

Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, si salva in chiusura solo Saipem tra i titoli oil comunque sostenuti dal prezzo del petrolio (in rialzo in mattinata, in calo sul finale). Tengono anche le utility (a parte A2a), e limitano i risparmio gestito e assicurazioni (Banca Generali, Banca Mediolanum e Generali). Le vendite si concentrato sull'automotive con Iveco Group e Stellantis. Quest'ultima, peraltro, ha finalizzato l’acquisizione di aiMotive, azienda attiva nello sviluppo di soluzioni avanzate per l’intelligenza artificiale e di software per la guida autonoma. aiMotive opererà come consociata di Stellantis, mantenendo la propria autonomia operativa. Il fondatore László Kishonti resterà Ceo. Deboli i titoli tecnologici con Stmicroelectronics tra i peggiori.

Gas in calo verso 90 euro, -21% da annuncio price cap

Continua la ritirata dei prezzi del gas naturale dopo l'approvazione del price cap europeo: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il contratto di riferimento chiude in ribasso a 91,94 euro (-5,95%) dopo aver toccato un nuovo minimo dal 23 maggio a 90,9 euro. Il trend discendente, secondo gli operatori, è dovuto anche agli stoccaggi pieni e alle temperature più miti del previsto nel Vecchio Continente, al buon afflusso di Lng dagli Stati Uniti e alla ottima ventosità che favorisce la produzione di elettricità con le rinnovabili (anzichè con i cicli combinati). Dall'annuncio del cap Ue, lunedì scorso, il prezzo del gas ha perso complessivamente il 21,3% e il 32,6% nell'ultima settimana.

Andamento dello spread Btp / Bund

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Spread in lieve calo a 211 punti base

Chiusura in lieve calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di debolezza per il reddito fisso europeo. Il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco ha terminato la seduta a 211 punti base, uno in meno rispetto all'ultimo riferimento della vigilia. Sale invece il rendimento del BTp decennale benchmark che ha chiuso la seduta al 4,47% dal 4,42% della chiusura di ieri.

Euro oscilla in area 1,06 dollari, petrolio in calo

Sul mercato valutario il cambio tra euro e dollaro oscilla in area 1,06. Yen sempre forte. «La valuta giapponese ha guadagnato quasi il 4% rispetto al biglietto verde, dopo che la Banca del Giappone ha annunciato la modifica della curva dei rendimenti sull'obbligazione a 10 anni, una misura che è stata vista come il primo passo verso un inasprimento monetario da parte della BoJ», notano gli analisti di ActivTrades. Petrolio in calo dopo i rincari della vigilia, con i timori per la recessione che controbilanciano l'annuncio che le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono diminuite molto più delle attese.

In Italia focus sui dati sull'industria

In Europa, tra i dati macroeconomici, Acea ha presentato i dati relativi al mese di novembre sulle immatricolazioni di veicoli commerciali in Europa (4,2% a novembre nuove immatricolazioni), mentre per l’Italia Istat ha diffuso i dati su fatturato dell’industria (-0,8% fatturato a ottobre, +12,5% su anno), prezzi alla produzione dell’industria (a novembre prezzi produzione +2,6% su mese, +29,4% su anno) e commercio estero extra Ue (a novembre scorso il saldo commerciale con i Paesi extra Ue27 è positivo e pari a 2.011 milioni, +2.351 milioni a novembre 2021).

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