di Domenico Palmiotti
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Crescono in Puglia le aziende che mettono l'idrogeno al centro dei loro piani di sviluppo. E Taranto e Bari sono snodi interessanti di questa transizione. Accanto ad Acciaierie d'Italia e Dri d'Italia per l'acciaio e il preridotto di ferro - semiprodotto da usare in alternativa al rottame nei forni elettrici -, a Falck Renewables e BlueFloat Energy per la fornitura da fonti rinnovabili ad Acciaierie d'Italia, ad Eni ed Enel Green Power per la raffineria di Taranto - uso di un elettrolizzatore e di energia fotovoltaica -, ora va annoverata Fincantieri che con Isotta Fraschini Motori ha inaugurato a Bari il nuovo centro di innovazione e sviluppo.
Nella mission del centro rientra infatti l'avvio della progettazione di un nuovo motore teso a soddisfare le richieste del mercato dei prossimi anni in termini di potenza e di riduzione delle emissioni. Si punta su tecnologie che contribuiscano alla transizione energetica e che abbia come obiettivo finale l'impiego dell'idrogeno.
E proprio dal forte focus sull'idrogeno, anche grazie ai fondi erogati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal fondo europeo IPCEI (sigla di Important Project of Common European Interest) Hy2Tech, che nasce “IFuture Hydrogen”. Si tratta di un programma che porterà alla realizzazione di due distinti prodotti marini alimentati con questo combustibile. Una famiglia di motori a combustione interna e una piattaforma modulare di fuell cell. Entrambi saranno dedicati a una fascia di potenza compresa tra i 500 e i 4.000 kW e abbatteranno le emissioni di CO2 fino a valori prossimi allo zero.
“IFuture” è il piano generale su cui lavorerà il centro pugliese con l'impiego di risorse interne e di 32 assunti. Oltre ad occuparsi del nuovo motore, il centro, con un piano di ingegneria e industrializzazione, si occuperà anche di migliorare l'affidabilità dei motori attualmente in produzione, di realizzare una versione industriale dei motori rivolta al mercato dei gruppi elettrogeni per applicazione sulla terraferma e di studiare nuovi sistemi di power management che gestiscano molteplici fonti di produzione di energia, comprese le rinnovabili: fuell cell, batterie, motori a combustione interna, turbine, fotovoltaico e altri, integrandoli tra loro per ottimizzare la fornitura di energia in apparati complessi.
Ha commentato l'ad di Fincantieri, Pierroberto Folgiero: “La transizione ecologica parte dal gas, che è una tecnologia matura, e da motori più efficienti in grado di bruciare i carburanti nuovi. Poi ci sono le celle a combustibile che andranno marinizzate. Nel caso specifico, che vogliamo accelerare e sviluppare velocemente con la Marina, dovranno essere addirittura interpretate in termini subacquei. Studiamo sistemi che lavorano l'ossigeno per garantire l'invisibilità dei sottomarini, che è la loro caratteristica fondamentale”.
“Questa è una tappa fondamentale per la Isotta Fraschini, coinvolta a pieno titolo nel percorso di innovazione tecnologica tracciato dal nuovo piano industriale, che rilancia la sinergia tra la società e le divisioni militare e mercantile del Gruppo. Il nuovo centro è un tassello importante di una strategia fortemente promossa da Fincantieri che porterà alla definizione di prodotti sempre più efficienti e sostenibili” ha aggiunto l'ad Folgiero.
Mentre il governatore pugliese Michele Emiliano si é augurato “che gli investimenti dell’azienda, le collaborazioni, le relazioni stesse che l’azienda custodisce da tanto tempo, possano essere messe a fattor comune per costruire il futuro dell’Italia, ma anche della Puglia”. “La nostra regione - ha detto Emiliano - è al servizio del Paese col suo capitale umano, con la sua buona volontà, e soprattutto con la sua efficienza, anche burocratica. Siamo la Regione che spende meglio e più in fretta i fondi strutturali europei”.
E sulla sostenibilità e sulla riduzione dell'impatto lavora anche Acciaierie d'Italia che l'8 marzo inaugurerà a Taranto la Technical Academy. Si tratta, si spiega, di una struttura in cui formazione, studio, approfondimento e ricerca si incontrano con l'obiettivo di continuare a ridurre l'impatto ambientale negli stabilimenti del gruppo e di procedere sulla strada della decarbonizzazione. Coinvolti Politecnico di Bari e le Università di Bari e del Salento.
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