di Luca Tremolada
Draghi: al lavoro su emergenza energia, ma non è sufficiente
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Sappiamo che l'Italia importa il 46 per cento del gas dalla Russia e lo utilizza per produrre circa il 22 per cento dell'elettricità. E sappiamo anche che il primo trimestre di quest'anno è iniziato con un aumento della bolletta del gas del 41,8% e del 55% dell'elettricità. Quello che non sappiamo è cosa accadrebbe se si dovessero bloccare i rifornimenti dalla Russia. Occorrerebbe forse tagliare il riscaldamento nelle case, il gas alle fabbriche e fare black out controllati dell'energia elettrica. Come è accaduto in Italia nel 1973 e nel 1979.
Un gesto piccolo per sanzionare quanto sta accadendo a duemila chilometri dall'Italia può essere anche quello di provare a contenere il caro bolletta su luce e gas. Già da ora. Partendo dalle nostre abitudini energivore.
Secondo il dipartimento Efficienza energetica dell'agenzia Enea i consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% agli elettrodomestici. Rinnovare il parco di prodotti per la casa, scrivono i ricercatori, è un primo passo per ottenere una sensibile riduzione dei consumi energetici. Per esempio, sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35%; prendendo invece in considerazione la sostituzione di un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40%. Per essere ancora più precisi, secondo Altroconsumo, passare da un frigorifero di 15-20 anni fa a uno combinato attualmente sul mercato in classe C permette un risparmio stimato di 105 euro l'anno.
Ma prima partiamo dai “fondamentali”: le etichette energetiche. Sono cambiate a partire da marzo del 2021, in modo da fornire una interpretazione più semplice da parte degli utenti. Sono sparite le classificazioni superiori alla A e la scala varia dalla G alla A. La lettera indicata, è bene sapere, non è di per sé segno di un minore consumo, ma solo di una maggiore efficienza energetica. Tuttavia non è solo una questione di classe energetica, ma di consumi annui e di corretto utilizzo.
Partiamo dall’elettrodomestico più energivoro, il forno elettrico. Qui le variabili da prendere in considerazione sono numerose, si va dalla classe energetica alle dimensioni. Come consiglia Altroconsumo per risparmiare sulla bolletta della luce ci sono pratiche di buon senso come per esempio quella di utilizzare gli elettrodomestici nel modo corretto. Qualche esempio? Se si riesce a fare una cottura combinata con fornelli o microonde permette di risparmiare anche sui tempi. O anche, riempiendo e facendo lavorare a pieno carico i grandi elettrodomestici e quindi riducendo il numero di lavaggi si può risparmiare circa un euro al mese per ogni apparecchio. Tra lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie, scrive Altroconsumo, si attiva a risparmiare fino a 40 euro all'anno.
Poi c’è il capitolo legato alle lampadine. Sappiamo che le lampadine a Led promettono un risparmio energetico di circa l'85% rispetto al passato. Un consiglio, se avete una casa connessa, è sostituire le lampadine di casa con le cosiddette “smart”. Possono essere accese o spente anche da remoto e permettono anche di evitare gli sprechi energetici. Poi per la gestione di tutti i piccoli elettrodomestici ci sono le ciabatte multipresa.
Mediamente la televisione o qualsiasi apparecchiatura elettronica in stand-by, cioè con la luce rossa accesa, assorbe una potenza da 1 a 4 Watt. Come ha calcolato Enea, se moltiplichiamo questo dato per 24 ore, risulta che sono stati consumati tra i 24 e i 96 Wh. Tuttavia, il consumo energetico degli elettrodomestici in standby incide poco sulle bollette, anche perché dal 2013 gli apparecchi sul mercato hanno un sistema di gestione dell'energia in grado di spegnerli o mandarli in standby. Infine il riscaldamento. Se ci limitiamo alla scelta della caldaia i modelli a condensazione consentono di risparmiare fino al 22% di gas metano rispetto a quelli tradizionali (in un appartamento di 130 metri quadri) mentre le valvole termostatiche sui radiatori consentono di ottenere un risparmio di circa il 13% del consumo di gas metano.
Luca Tremolada
Giornalista
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