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L’incendio a Pantelleria è stato domato e la situazione è sotto controllo. È in corso la bonifica della vasta area interessata dal rogo perché con le alte temperature e il vento di scirocco non bisogna abbassare la guardia. Anche per questo continuano i lanci con i due Canadair impegnati nell’operazione di spegnimento. Un incendio è divampato in un’altra area dell’isola, nella zona di Santa Lucia, ma è circoscritto e sotto controllo. È quanto si apprende dalla direzione regionale dei Vigili del fuoco in Sicilia, diretta dall’ingegnere Ennio Aquilino.
«Dopo la grande paura di ieri sera e una notte trascorsa al lavoro a Pantelleria si va verso la normalità: due Canadair sono già al lavoro per spegnere gli ultimi focolai in una zona dopo è difficile operare da terra. Il vento è calato e anche le fiamme, il peggio sembra passato». Così aveva dichiarato all’Ansa nella mattina del 18 agosto il sindaco Vincenzo Campo. Resta «il forte dubbio» che il rogo «abbia origine dolosa», perché, spiega, è «partito da due punti distanti tra loro centinaia di metri». Campo auspica che «a Pantelleria, come nel 2016, la natura possa coprire l’accaduto e si scoprano i “fenomeni” di questo atto indegno».
L’incendio è divampato il 17 agosto nelle contrade Favarotta, Khamma e Perimetrale. Le fiamme hanno divorando ettari di vegetazione e messo in pericolo diverse abitazioni che sono state evacuate. In fuga i turisti.
«Sono in costante aggiornamento con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Sul posto lavora senza tregua la nostra Forestale, assieme ai Vigili del fuoco ed ai volontari. L'origine sembra dolosa, è un colpo durissimo per l'isola e per tutti noi». A dirlo all’Adnkronos è il governatore siciliano Nello Musumeci che per tutta la notte ha seguito l’evolversi della situazione.
La Procura di Marsala, diretta da Roberto Piscitello, intanto ha aperto un’inchiesta sull’incendio che ha devastato ettari di vegetazione a Pantelleria. Ancora incerta la natura del rogo. Due i punti di innesco lontani 400 metri l’uno dall’altro, dato che potrebbe essere compatibile anche con un evento accidentale. I pm stanno acquisendo i rilievi fotogrammetrici e tutte le ordinanze comunali sulla prevenzione e sulla gestione dei roghi.
Tra le ville sgomberate ci sarebbero anche quella del giocatore Marco Tardelli e dello stilista Giorgio Armani.
«Dopo una estate torrida e piena di incendi, questa sera anche la mia amata Pantelleria brucia. Un incendio doloso qui dove nemmeno possono arrivare i canadair a causa del vento. Basta incendi dolosi, chi deturpa il nostro patrimonio deve pagarla carissima», ha commentato in un tweet la giornalista Myrta Merlino che ha una abitazione sull’isola assieme a Marco Tardelli.
Notte di incendi per lo scirocco, il gran caldo e gli incendiari in provincia di Palermo. Tutte le squadre dei vigili del fuoco e della forestale sono impegnate su diversi fronti. Le fiamme sono divampate in zone vicine a delle abitazioni del quartiere Borgo Nuovo. Alcuni residenti hanno abbandonato le loro case per precauzione. Tra loro anche le suore minori di San Francesco che hanno una sede in via Bronte. Sono diversi gli incendi divampati in centri della provincia alimentati dal vento di scirocco. Le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione a Montemaggiore Belsito, Terrasini, Cinisi, a Buonfornello a ridosso dell’autostrada Palermo-Catania, Corleone e lungo l’autostrada A 29 Palermo-Mazara del Vallo. Incendi ancora a Capaci, Carini e Cerda.
Un incendio ha danneggiato anche villa Bordonaro, in contrada Carlino a Canicattì (Ag), antica dimora del 1200, con dettagli arabo-normanni, attualmente gestita da un ristoratore. Una donna, ultra settantenne, era rimasta bloccata al primo piano della struttura che viene utilizzata, anche grazie al giardino circostante di 2 mila metri quadrati, per matrimoni e rinfreschi. Nonostante si rifiutasse di lasciare la casa, la donna è stata presa quasi di peso, e portata in salvo, dai vigili del fuoco che hanno salvato anche il suo cagnolino. Il sindaco segue la situazione Vincenzo Corbo. Non c’è ancora certezza sulla natura del rogo.
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