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La Cina mantiene il bando per bitcoin, ma scommette sugli Nft

di Pierangelo Soldavini

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Reuters

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Per fine mese sarà pronta una blockchain statale, ma «permissioned» che non utilizzerà criptovalute per permettere ad aziende e privati di creare token non fungibili

14 gennaio 2022
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2' di lettura

La Cina mantiene il bando nei confronti di bitcoin, ma apre agli Nft, con il chiaro intento di porre le condizioni per un'industria nazionale dei token non fungibili. Sempre che si tenga lontana dalle criptovalute.

Per fine mese sarà infatti operativa un'infrastruttura blockchain, gestita dalla società pubblica Blockchain Services Network (Bsn), per supportare lo sviluppo di questi strumenti che si sono affermati nel campo dell'arte e dei collectibles, ma le cui applicazioni si vanno estendendo anche ad altri settori.

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Dovendo fare ricorso agli smart contract e ad applicazioni basate sulla decentralizzazione, gli Nft sono tradizionalmente sviluppati su architetture che fanno ricorso a criptovalute.

Blockchain privata (ma statale)

La struttura messa in campo da Pechino vuole invece offrire un ambito differenziato rispetto agli Nft basati su cripto. Lo farà fornendo supporto tecnico per aziende e individui mediante applicazioni sotto forma di Api per la creazione e la gestione dei token, che potranno essere pagati esclusivamente in yuan, come spiega un articolo del South China Morning Post.

Rimane infatti in vigore la messa al bando delle criptovalute, dal mining al trading, decretata per i cittadini cinesi lo scorso anno. Gli Nft non hanno quindi nessun vincolo legale, sempre che non utilizzino cripto.

«Gli Nft in Cina vedranno un'esplosione della produzione in termini di miliardi nel prossimo futuro», afferma al quotidiano cinese He Yifan, Ceo di Red Date Technology che fornisce supporto tecnico a Bsn.

I big hi-tech in campo

Red Date ha messo a punto così un progetto di blockchain permissioned che sarà gestita da un gruppo definito di attori. Al momento al progetto partecipano China Mobile, China UnionPay and State Information Centre, utilizzando versioni adattate di Ethereum e Corda.

I colossi tech cinesi stanno già cavalcando gli Nft, chiamandoli “collectibles digitali” proprio per prendere le distanze dal mondo cripto. Ant Group del gruppo Alibaba e Tencent Holdings sono stati i primi a muoversi, seguiti poi da Jd.com e Baidu. Anche l'agenzia ufficiale Xinhua ha lanciato alla vigilia di Natale più di 100mila immagini via Nft.

Targhe auto in Nft

Il nuovo progetto ha già raccolto l'adesione di più di venti partner, tra cui la rete blockchain Cosmos, la piattaforma di fatturazione digitale Baiwang e il provider di tecnologia video Sumavision. A rendere attraente il progetto è soprattutto la drastica riduzione dei costi: l'emissione di un Nft costerà 0,05 yuan, meno di un cent di dollaro.

He Yifan sottolinea l'aspetto di «tecnologia rivoluzionaria di database» rappresentata dai token non fungibili, oggi utilizzati nell'ambito dell'arte digitale ma in prospettiva da valorizzare per la gestione documentale, come per esempio il registro delle targhe automobilistiche o i diplomi scolastici.


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