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Big data e sensori: droni in campo per il monitoraggio ambientale

di Davide Madeddu

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Il progetto Exadrone dell’Enea punta sull’Internet of Things per il controllo dei parametri ambientali e l’analisi delle acque

10 febbraio 2023
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2' di lettura

L'Internet delle cose e i dati. I droni e i sensori per il monitoraggio ambientale e poi velivoli a controllo da remoto. E l'accademia di volo. La nuova sfida, in cui monitoraggio e difesa dell'ambiente si sposa con la tecnologia, parte dal centro ricerche Enea di Brasimone nell'Appennino tosco-emiliano, in un'area di interesse delle regioni Emilia-Romagna e Toscana e si chiama Exadrone.

È un progetto portato avanti dall'Enea in collaborazione con Metaprojects e che tra i risultati vede droni hi-tech, dotati di sistemi per internet of things (IoT), Big data e sensori innovativi per la sicurezza e il monitoraggio ambientale. E poi un laboratorio di automazione e controllo per progettare e testare velivoli a pilotaggio remoto, un'accademia di volo aperta al pubblico e considerata «tra le più grandi in Italia» per l'addestramento dei piloti in scenari critici. E inoltre una «nuova gamma di sensori tecnologicamente avanzati».

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Nel nuovo laboratorio di automazione e controllo, del centro che collabora con le istituzioni di ricerca Cina, Regno Unito, Giappone, Canada, Stati Uniti, sono stati sviluppati e testati su droni sensori di nuova generazione di tipo Lidar (Light Detection And Ranging) «basati su tecnologie laser sviluppate dall'Enea», utili per il monitoraggio ambientale ed analisi delle acque in tempo reale ma anche sensori per il monitoraggio di siti, installazioni nucleari e infrastrutture di rilevanza strategica quali ponti, viadotti e dighe.

La nuova gamma di sensori, attraverso nuovi algoritmi di controllo e gestione dati, come sottolineano i ricercatori, «consente di monitorare in tempo reale l'eventuale presenza di inquinanti nelle acque di superficie, ispezionare ponti, viadotti, dighe rilevando criticità o cambiamenti nel tempo, monitorare siti con possibile inquinamento radiologico, ricercare sorgenti radioattive disperse ed ispezionare siti nucleari».

Strettamente collegata alle attività di ricerca e sperimentazione, in cui si spazia dalla progettazione meccatronica ed elettronica, alla ricerca e consulenza nello sviluppo dei prodotti, l'accademia di volo, per l'addestramento teorico, pratico e l'abilitazione al pilotaggio di droni per operazioni critiche.

«Il Centro di Brasimone con i suoi 400 ettari di superficie è un luogo ideale per operare in totale sicurezza fuori dai centri abitati e ospitare più piste autorizzate dall'Enac per l'esercizio dei voli - sottolinea Mariano Tarantino, responsabile Divisione Sicurezza e Sostenibilità per il Nucleare dell'Enea -. Il campo volo, con un ampio spettro di scenari critici di addestramento in Italia, si completa con la possibilità di realizzare corsi abilitanti per i piloti di drone ma anche di specializzazione per professionisti su fotogrammetria, termografia e agricoltura di precisione e per missioni speciali autorizzate da Enac».

Un ulteriore tassello per il centro, considerato polo di eccellenza per lo sviluppo di tecnologie avanzate per l'energia, la salute, l'ambiente e il territorio, specializzato in particolare nei settori sicurezza nucleare, fusione a confinamento magnetico, tecnologia dei metalli liquidi per sistemi nucleari di nuova generazione, prototipazione di sistemi e componenti per applicazioni energetiche, tecnologie e materiali innovativi.

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