di Luca Tremolada
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Naoki Yoshida conosciuto anche come Yoshi-P è un autore di videogiochi e game director ed è anche il producer di Final Fantasy XVI il nuovo videogioco uscito il 22 giugno per Playstation 5 della saga fantasy giapponese più celebre di sempre. Cinquant’anni compiuti a maggio di quest’anno, anelli al dito, braccialetti e look da adolescente scapestrato. Se temi la crisi di mezza età vorresti essere come lui. Anche perché Final Fantasy XVI un po’ gli assomiglia. Dopo trentasei anni e ottanta titoli siamo lontani dalla struggente fiaba bambina con adolescenti combattenti che salvano il mondo e celebrano con le lacrime la loro amicizia. Come ci ha spiegato nel corso di una intervista siamo più vicini a Games of Thrones, le atmosfere sono cupe, la grafica più realistica. Anche i dialoghi e i personaggi sono finalmente adulti, cresciuti come le persone che lavorano al franchise. Dopo alcune ora ci accorgiamo che Final Fantasy è verso una dei pochi franchise che ha saputo evolvere per abbracciare più generazioni. Nessuna operazione nostalgia quindi. I personaggi sono più articolati, meno monodimensionali. Clive Rosfield primogenito dell'Arciduca di Rosaria è un anti-eroe tenebroso e dolente in cerca di vendetta. Non lotta per un mondo migliore ma per la sua salvezza. Come ci ha ripetuto a più riprese la fonte di ispirazione anche per i dialoghi è quel Trono di Spade di R.R. Martin che ha sconvolto la scrittura del fantasy. Aspettatevi quindi scene cruente, scambi brutali e allusioni proprie dei manga più maturi.
È una storia dark fantasy come detto. Questa volta ambientata nel regno di Valisthea, una terra benedetta dalla luce dei Cristalli Madre. La pace di questo mondo vacilla quando la diffusione della Piaga minaccia di distruggere i domini dei Cristalli. Il destino del mondo è nelle mani dei potenti Eikon e dei loro Dominanti, uomini e donne in grado di evocarne il temibile potere. Protagonista Clive Rosfield, un guerriero che è stato investito del titolo di Primo Scudo di Rosaria e che ha giurato di proteggere il suo fratello minore Joshua, il Dominante della Fenice, l’Eikon del Fuoco. Giurerà vendetta sull’Eikon Ifrit, un’entità oscura e misteriosa che porta con sé una grande calamità
L’altra novità è il combat system. Come è accaduto anche il altri titoli si esce definitivamente dal vecchio ma più strategico e appagante sistema a turni. Le battaglia diventano quindi più action, in tempo reale, molto più spettacolare. Vuole dire magie, lotte corpo a corpo ed evocazioni all’interno di scontri lunghissimi, epici ed appaganti. C’è anche una componente di gioco di ruolo ma è davvero lieve. Peccato invece che non si possono comandare direttamente gli alleati Per capirci, siamo dalle parti di giochi come Devil May Cry, quindi i patiti degli strategici sono avvertiti. Anche quanto alle atmosfere siamo dalle parti di Elden Ring e dei giochi della giapponese From Software. Trattasi solo di uno somiglianza estetica, come ha tenuto a sottolineare Yoshida marcando le distanze:«Effettivamente - ha ammesso osservando una immagine tratta del suo gioco che rappresentava un castello - noi giapponesi ci immaginiamo sempre l’Europa medioevale in stile gotico». Come dire, sappiamo che non è così ma è uno stereotipo che funziona. Certamente in questa nuova era del fantasy.
Luca Tremolada
Giornalista
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