di Enrico Netti
(Marta&Cla - stock.adobe.com)
4' di lettura
Un buon 2021, con il 70% delle aziende in ripresa, e buone prospettive per il prossimo anno. Questo il sentiment che accomuna gli oltre 24mila agriturismi sparsi lungo la Penisola che guardano con un certo ottimismo alle feste di Natale. Nel corso dell’anno la domanda è progressivamente aumentata, lo dirlo il 42% delle imprese, con il boom dell’estate che è valso, complessivamente, alla ristorazione oltre 20 miliardi di ricavi e portato in agriturismo più del 60% degli italiani. A dirlo la consueta analisi di fine anno di Cia-Agricoltori Italiani che festeggia i 40 anni di Turismo Verde, associazione per la promozione agrituristica. «Un compleanno pieno di ottimismo - dice il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio -. Il 2022 ci attende di sicuro più forti per far fronte a un’emergenza sanitaria tutt’altro che rientrata, ma anche carichi di tante buone pratiche messe in campo dal settore in tutto il Paese. Diversificare, implementare, dare forma a nuove proposte insieme ai clienti, è stata la chiave per resistere e migliorare». Secondo i dati Ismea quest’anno le aziende del settore hanno scelto di migliorare l’offerta alla luce del consolidamento della domanda interna. Per circa 8 aziende su 10, gli ospiti sono prevalentemente italiani, per il 31% degli intervistati della stessa regione o limitrofe e per il 49% da altre regioni. Si registra anche un primo ritorno degli europei, per il 20% delle aziende. I clienti sono sempre più famiglie con bambini e coppie, tipologie in crescita su base annua per oltre il 40% del campione. Alloggio e ristorazione sono i segmenti con i risultati migliori, ma per l'82% delle imprese che hanno ricevuto richieste specifiche, queste sono state relative a maggiore autonomia, spazi aperti e sicurezza. Gli agriturismi sono inoltre diventati punto di riferimento: si consolida la vendita diretta con consegna a domicilio e l’ospitalità di lungo periodo e c’è chi richiede spazi per smart working, l’e-commerce e l’asporto dei pasti, con la consegna a domicilio.
Una serie di punti di forza, questi, per un 2022 che si prevede positivo stando al 72% delle imprese intervistate, anche senza cambiare i prezzi e sempre se sapranno entrare in empatia con clienti esigenti, alla ricerca di un approccio green e di vita di famiglia, responsabili, ma senza rinunciare a relax e benessere.«L’agriturismo si conferma un’eccellenza dell’offerta turistica italiana, il settore ha saputo reagire allo shock di mercato imposto dalla pandemia, limitando le perdite meglio di altri comparti turistici - aggiunge Angelo Frascarelli, presidente di Ismea -. È evidente l’accelerazione di alcuni processi evolutivi della domanda, come il desiderio di vacanze sostenibili e connesse alla natura e all’ambiente, tendenza che negli anni a venire potrà essere sempre più marcata. Allo stesso tempo, il settore ha mostrato capacità di innovare e sono molti gli imprenditori che hanno utilizzato il periodo del primo lockdown per ripensare la propria offerta di prodotti e servizi, ripartendo dalla fase primaria e introducendo novità importanti, in linea con le esigenze dei clienti, come la consegna di prodotti a domicilio e l'allestimento di locali attrezzati per il lavoro da remoto. Nonostante i legittimi timori connessi al perdurare dell'emergenza sanitaria - conclude Angelo Frascarelli - il settore accresce la sua quota di mercato soprattutto domestico e rinsalda la sua reputazione, fino ad assumere il ruolo chiave di sentinella dei territori e interprete del cambiamento».
Per quanto riguarda le imminenti festività natalizie Giulio Sparascio confida in un aumento del fatturato del 20% «ma la nuova variante Covid sta mettendo in bilico le prenotazioni per le tavolate tra il 24 dicembre e l’Epifania scelte soprattutto dai clienti fidelizzati e di prossimità per vivere le festività in un contesto familiare» dice. Gli agricoltori sono poi pronti a mettersi al lavoro per la primavera. «Chiediamo alle istituzioni di fare sistema con il territorio e di dare il giusto sostegno a una ripresa senza intoppi. Bene, per esempio, il pacchetto di misure dedicate al turistico nell’ultimo Decreto per l’attuazione del Pnrr. Offre una prospettiva di grande interesse, anche alle imprese agrituristiche, in termini di efficientamento energetico, riqualificazione antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche e digitalizzazione. Di contro, non sono sufficienti le risorse e ci batteremo perché tutte le aziende interessate possano beneficiarne». Importante il ruolo sociale che il settore svolge sul territorio. «Gli agriturismi hanno ridato luce alle aree interne, ristrutturato tante case rurali, recuperato ricette della tradizione contadina, cultivar antiche e specie autoctone, ripristinato il paesaggio e valorizzato l’agricoltura - rimarca Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia -. Un patrimonio di cui l’Italia deve saper far tesoro, soprattutto ora grazie a Pnrr e Green Deal Ue, per risolvere subito quelli che sono i veri limiti, ritardo infrastrutturale in primis, a una sua reale innovazione che metta al centro le peculiarità del Paese, aree rurali e tipicità agroalimentari tra tutte, e accolga con puntualità la sfida verde e digitale».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy