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Nel 2021 vendute 2 milioni di bici, ma le città sono ancora poco sicure

di Sara Monaci

DINAclub, un network di ricarica per le ciclovie d’Italia

Nel 2021 vero boom per le bici elettriche: + 44% rispetto al 2019

18 gennaio 2022
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3' di lettura

Nella mobilità urbana è visibile un disallineamento tra politica e cittadini. Le due ruote sono sempre più utilizzate, ma le pubbliche amministrazioni non riescono a stare al passo con la nuova mobilità urbana. È il quadro che emerge da “Focus2r”, report promosso da Ancma (l’associazione italiana delle due ruote) e Legambiente.

Il 2021, così come già il 2020, mette in luce un vero e proprio boom di acquisti di biciclette. La vendita di biciclette ed e-bike si è attestata, in entrambi gli anni, su 2 milioni di pezzi, il 17% in più rispetto al 2019, con una punta del 44% per quanto riguarda le biciclette elettriche. Eppure nelle città, come sottolineano sia il presidente di Ancma, Paolo Magri, sia il presidente di Legambiente Stefano Ciani, manca ancora un’infrastrutturazione adeguata, ovvero piste ciclabili, protezioni per la sicurezza, colonnine per la ricarica. «Le due ruote sono oggi una soluzione. È necessario che il legislatore e i governi locali abbiano una maggiore attenzione in favore di questa mobilità e della sua integrazione con gli altri mezzi di trasporto», riassume Magri.

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Il divario Nord Sud

È ancora forte il divario tra Nord e Sud. Le città più virtuose si trovano nel Nord Italia. Alcuni esempi: le ricariche si concentrano a Trento e Padova; Reggio Emilia è ancora la capofila nelle piste ciclabili; a Firenze e Milano c’è il più alto numero di biciclette. Per quanto riguarda le due ruote a motore, da sottolineare che nel 2021 sono aumentate le vendite del 21% (289.067 unità), con un calo che riguarda solo i ciclomotori. Nel campo della motorizzazione elettrica, nel corso del 2021 sono stati venduti 10.848 veicoli, lo 0.5% in più.

Le infrastrutture da migliorare

Le infrastrutture per le due ruote risultano ancora carenti. Partendo dalle ricariche, quella dei numeri di punti accessibili alle bici a pedalata assistita non sempre è un’informazione di cui le pubbliche amministrazioni sono a conoscenza (solo 66 comuni forniscono una risposta). Solo 6 comuni ne hanno più di dieci. Trento e Padova contano insieme quasi l’80% del totale (rispettivamenteo 320 e 312).

Le piste ciclabili

Per quanto riguarda la realizzazione di piste ciclabili o tratti di pista per sopperire ai problemi di circolazione legati al Covid, 31 comuni hanno realizzato complessivamente 224,5 chilometri di percorsi, la maggior parte circa 2 chilometri in media, mentre 7 più di dieci. Quella che ne ha fatte di più è stata Milano (65,7 km), seguita da Terni, con 22 percorsi ciclabili. Ci sono 6 città che dichiarano di non aver nessuno stallo dedicato alle biciclette e 9 una quantità inferiore all’1%. Ecco però i segnali di miglioramento. L’accesso alle corsie preferenziali dei mezzi pubblici è salito in 5 anni al 42% (dal 40%), il trasporto delle bici sui mezzi è passato al 52% (dal 31%), le postazioni di interscambio presso le stazioni ferroviarie sono salite al 74% (dal 70%).Infine le moto. Firenze si conferma la città con la maggiore disponibilità: 94 stalli ogni mille abitanti, ma 34 città sulle 55 che hanno risposto alla domanda non raggiungono i 5 stalli per mille abitanti. Il numero dei punti di ricarica è più che raddoppiato andando da 801 nel 2019 a 2.602 punti di ricarica nel 2020.

Gli incidenti

Il problema della sicurezza, quando si parla di mobilità a due ruote nelle città, è l’aspetto principale. Secondo il rapporto nel 2020 si contano 14.019 incidenti con biciclette (elettriche e non), con 176 vittime e 14.023 feriti, di cui 328 pedoni investiti; mentre per quanto riguarda i monopattini elettrici sono stati registrati 565 incidenti, 551 feriti e un morto. Il 56% dei comuni (era il 48% nel 2019) considera il miglioramento della sicurezza delle biciclette una priorità alta (o molto alta). Qualcosa si muove: i municipi che dichiarano di avere installato i guard-rail dotati di protezioni a tutela dei motociclisti passano dal 17% del 2015 al 28% nel 2020, mentre un altro 25% dichiara di volerli ampliare o utilizzare in futuro.

L’arrivo dei monopattini

Secondo il rapporto, l’arrivo dei monopattini elettrici ha contribuito a un aumento in termini di numero di servizi sharing. Le flotte più importanti si concentrano a Roma, 12.900 veicoli), Milano (5.250) e Torino (3mila). Il più alto utilizzo avviene tuttavia a Bari e Rimini.

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