di Luca Orlando
(EPA)
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Otto miliardi. Rispetto ai tre di gennaio 2021. I dati Istat sulle importazioni di energia offrono una prima sintetica misura dell’impatto dei rincari di gas e greggio sul Paese. Un dato, peraltro, che a febbraio e marzo, visto l’andamento dei listini, potrà solo peggiorare.
E sono proprio gas e petrolio ad affondare la bilancia commerciale, che da un attivo di 1,6 miliardi sprofonda in rosso di oltre cinque.
In generale gli acquisti di gas in valore sono quadruplicati: solo da questa voce deriva un passivo commerciale di oltre tre miliardi di euro. Flusso che in gran parte arriva dalla Russia, che infatti in termini di importazioni è in forte crescita, oltre l’80%. Tra gas e petrolio, Mosca a gennaio vale acquisti italiani per 1,5 miliardi, più del doppio rispetto a gennaio 2021.
Dal lato delle vendite prosegue il progresso del 2021, con una crescita congiunturale delle esportazioni (+5,3%) dovuta all'incremento delle vendite verso entrambe le aree, Ue (+5,1%) ed extra Ue (+5,4%). Anche nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, rispetto al precedente, l'export cresce (+4,7%).
Le importazioni dall'area Ue diminuiscono del 4,3% mentre nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, aumentano del 9,1% rispetto ai tre mesi precedenti.
A gennaio 2022, l'export aumenta su base annua del 22,6%; la crescita è più sostenuta verso l'area Ue (+25,5%) rispetto ai mercati extra Ue (+19,2%). L'import registra un incremento tendenziale più marcato (+44,5%), che coinvolge sia l'area Ue (+29,0%) sia, in misura molto più ampia, l'area extra Ue (+65,5%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+27,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+57,6%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,9%), prodotti della raffinazione (+87,3%) e sostanze e prodotti chimici (+25,2%). Sono in calo le vendite di autoveicoli (-1,7%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 38,8%), Germania (+18,6%), Francia (+19,0%), Spagna (+34,0%), Regno Unito (+35,3%) e Belgio (+32,2%). Diminuiscono le vendite verso Cina (-9,0%) e Svizzera (-3,4%).
Crescita dell’export che come detto non tiene il passo dei rincari dell’energia, con il risultato di abbattere il saldo commerciale a -5.052 milioni di euro (era +1.584 milioni a gennaio 2021). Il deficit energetico (-6.439 milioni) si amplia notevolmente rispetto a gennaio dello scorso anno (-2.327 milioni).
L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce da 3.911 milioni per gennaio 2021 a 1.387 milioni per gennaio 2022.
Luca Orlando
inviato-caporedattore
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