di Giulia Paganoni
(Credit Marcin Kin Red Bull Content Pool 1)
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Una sfida incantevole quanto difficoltosa. Il Rally Dakar 2023, per il quarto anno consecutivo, attraversa la penisola arabica da ovest a est, con partenza il 31 dicembre dalla zona ovest dell’Arabia e la conclusione il 15 gennaio a Dammam, città con il più grande porto sul Golfo Persico.
Nell’edizione numero 45 del rally raid più famoso al mondo, oltre mille tra piloti e navigatori che compongono 365 equipaggi sono chiamati ad affrontare un percorso affascinante da ovest verso est della penisola arabica di oltre 8.500 km tra dune sabbiose, deserti isolati e aspre pietraie distribuiti in 15 giorni e 14 stage. In questi giorni sono compresi anche quattro di escursione nel Quarto Vuoto, il più grande deserto di sabbia al mondo che si trova nella parte più meridionale della penisola araba.
Sebbene sia molto famosa, i meno appassionati possono non conoscere esattamente le caratteristiche di questa grande manifestazione.
La Dakar è una competizione off-road che percorre ampie distanze in un arco temporale che va dai 12 ai 15 giorni ed è aperta a tutti i veicoli a motore, dalle auto alle moto passando per i quad e i camion.
Il nome, Dakar, è della capitale del Senegal in quanto le prime edizioni (la prima fu nel 1979) partivano da Parigi per giungere a Dakar. Durante gli anni, si susseguirono diversi cambiamenti di percorso fino al 2008, ultima edizione in Africa e momento in cui per motivi politici il rally raid dovette lasciare il Continente Nero per trasferirsi in Sud America scrivendo parte della propria storia in Argentina, Cile, Peru e Bolivia. Nell’edizione del 2020 ha avuto inizio il terzo capitolo della Dakar che si è trasferita in Arabia Saudita. Questa infatti del 2023 è la quarta edizione in queste dune sabbiose.
Ricordiamo che la Dakar insieme al Rally di Monte-Carlo sono i due eventi iconici che, ogni anno, aprono la stagione sportiva nelle prime settimane di gennaio.
La partenza ufficiale della Dakar è il 31 dicembre con un prologo della corsa sul Mar Rosso. Mentre l’arrivo è fissato per il 15 gennaio a Dammam nella zona est del Paese, sulle rive del Golfo Persico. Sono quindi 14 le stage in programma con una giornata di riposo fissata per il 9 gennaio nella capitale Riyadh. In totale, gli equipaggi sono chiamati a percorrere 8.549 chilometri di cui 4.706 utili ai fini della classifica.
Ovviamente non mancherà il bivacco itinerante che offrirà ristoro agli equipaggi e spazio per la messa a punto dei mezzi grazie all’intervento serale/notturno dei meccanici. Ricordiamo che in alcune tappe, sono previsti degli anelli, così da mantenere il bivacco nello stesso posto.
Il rally raid più famoso al mondo è noto per spingere uomini e donne verso il limite per le alte temperature del deserto e le mille incognite che qui possono trovarsi. Ma non solo. Gli equipaggi sono anche tenuti a fare del loro meglio per sistemare i propri mezzi in caso di guardi o danneggiamenti. Una vera a propria sfida quindi che ogni anno affascina sempre i centinaia di migliaia di appassionati di questo sport.
Per poter gareggiare in questa competizione sono richieste molte qualità: dal sapersi arrangiare e avere qualche conoscenza meccanica all’essere pronti fisicamente ad affrontare due settimane di gara con orari sempre sballati e uno stress non da sottovalutare. Ma non solo; infatti, piloti e navigatori sono chiamati a sapersi destreggiare in deserti, dove non ci sono punti di riferimento e magari in luoghi dove si trovano per la prima volta dato che in questa disciplina non sono previste ricognizioni. Il navigatore deve essere abile nel saper leggere il road-book con tutti i suoi simboli che poco prima dello start gli viene consegnato e farsi aiutare dal Gps. Il pilota, dal canto suo, deve riuscire a interpretare la consistenza della sabbia e le dune per non restare insabbiati. E, riuscire a evitare piccoli e grandi ostacoli che si parano davanti a velocità incredibili.
Non possono mancare alcuni habitué della Dakar, come quello di Stephane Peterhansel, detto anche Mr Dakar, pilota francese che ha vinto ben 14 edizioni, sei in moto e otto in auto. Da non dimenticare anche il pilota esperto qatariota Nasser Al-Attiyah, lo spagnolo campione di rally Carlos Sainz e il “cannibale” Loeb.
Tra i team protagonisti confermati Toyota e Audi.
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