di Nicoletta Cottone
Politiche per giovani e sport: ecco come funziona nelle cinque grandi città al voto
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Torino investe più del doppio delle altre grandi città al voto per le politiche giovanili, lo sport e il tempo libero. Lo attesta il report di Openpolis sulle elezioni amministrative del prossimo 3-4 ottobre dedicato a giovani e sport. Sotto la lente le cinque grandi città al voto: Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli.
La spesa procapite per politiche giovanili, sport e tempo libero vede in testa Torino, con una spesa pro capite di 28,56 euro, pari a circa 24,8 milioni di euro, seguita da Milano con 13,14 euro, in tutto 18,3 milioni, da Bologna con 12,16 euro per un totale di 4,7 milioni, da Napoli con 11,37 euro per un totale di 10,9 milioni. Fanalino di coda Roma, la città più popolosa d’Italia, con soli 3,97 euro di spesa pro capite per un totale di 11,2 milioni di euro. I dati esaminano la spesa pro capite per cassa del 2019, riportata nella voce di bilanbcio “Politiche giovanili, sport e tempo libero”.
Negli ultimi dieci anni sono aumentati i giovani che praticano sport o attività fisica. Dal 2010 al 2019 il numero di giovani in Italia che praticano sport o attività fisica è aumentato. La fascia d’età che ha visto un aumento maggiore è quella da 20 a 24 anni, passata in 10 anni dal 71,3% al 79,2 per cento. Da 15 a 19 anni, a praticare sport nel 2019 erano 8 persone su 10.
Il report esamina l’andamento della spesa procapite per gli investimenti. Tre delle grandi città al voto - Milano, Roma e Napoli - dal 2016 al 2019 hanno aumentato la spesa in bilancio dedicata a politiche giovanili, sport e tempo libero. In testa Napoli che ha più che triplicato gli investimenti, passando in quattro anni da 3,13 euro pro capite a 11,37 euro, raggiungendo così i livelli di spesa di Milano e Bologna. Piccola crescita a Roma (da 1,70 euro pro capite e a 3,97 euro). Milano è passata da 11,29 a 13,14 euro pro capite in quattro anni. Spese maggiori o minori, precisa il report, «non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia».
La voce sono “sport e tempo libero”, precisa il report di Openpolis, include tutte le spese per sovvenzioni o contributi a società o enti sportivi del territorio, per la costruzione, la manutenzione e la gestione delle strutture sportive – piscine, stadi, impianti sportivi, palazzetti, etc. – e per le attività ricreative (aree gioco o di campeggio e spiagge). Ci sono le spese per iniziative e manifestazioni sportive amatoriali o dilettantistiche, oltre che per la promozione della cultura dello sport in vari ambiti, tra cui le scuole. Le altre due vici esaminate «sono “giovani” e “politica regionale unitaria per i giovani, lo sport e il tempo libero”, che riguarda solo le regioni e non i comuni». Da tenere in considerazione, precisa il report Openpolis, il fatto che «spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa».
Nicoletta Cottone
Caporedattore
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