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Vaccinati over 60, Spagna (e non solo) batte Italia nel campionato europeo

di Riccardo Ferrazza

Coronavirus, i vaccinati al 4 luglio 2021

Dal confronto con gli altri Paesi si evidenzia il ritardo italiano in particolare nella fascia dei 60enni: solo la metà ha completato il ciclo vaccinale, una delle percentuali più basse tra i 27 dell’Ue

5 luglio 2021
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3' di lettura

Se la sfida con la Spagna, semifinale dei campionati europei di calcio in programma martedì 5 luglio, si decidesse sulla capacità di vaccinare la popolazione più anziana, l’Italia avrebbe già perso. Nella penisola iberica tutte le persone con più di 80 anni hanno completato il ciclo vaccinale e lo stesso risulta per il 96% dei 70enni. Sono categorie nelle quali il tasso di immunizzazione italiano è rispettivamente all’86,9% (over 80) e al 62% (70-79 anni). E anche se l’Italia fa meglio nella fascia dei sessantenni (50,3% immunizzati contro il 45,7% spagnolo, uno dei peggiori dell’Ue) la sostanza non cambia: il nostro Paese è quello che in Europa mostra maggiori difficoltà a portare lo scudo anti-coronavirus agli over 60.

Il confronto

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Un confronto sui dati va fatto precedere da una premessa: sul Our world in data non tutti i Paesi mettono a disposizione le informazioni sui vaccinati suddivisi per classi di età. Tra i grandi Stati mancano il Regno Unito e la Germania e non ci sono numeri per Grecia, Svizzera e Paesi Bassi. La graduatoria è comunque significativa perché evidenzia un’anomalia della campagna vaccinale italiana che rischia di pesare nelle prossime settimane: di fronte all’avanzare della variante Delta ci sono quasi 10 milioni di persone sopra i 60 anni che non possono ancora dirsi al riparo perché o non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino o attendono ancora il richiamo.

Over 80, buona copertura

I numeri dell’Italia sono sopra la media Ue nella fascia degli over 80: i “completamente vaccinati” sono l’86,9%. Ne restano da vaccinare circa 595mila tra prime dosi e richiamo ma se il ritmo continuerà a essere quello dell’ultimo settimana (tra il 25 giugno e il 2 luglio sono state somministrate dalle Regioni solo 9.173 prime dosi agli over 80) ci vorrà ancora molto per completare la platea. Fanno meglio la Spagna, come detto, che ha già concluso la vaccinazione di tutti i suoi cittadini che hanno compiuto 80 anni e la Danimarca. A un passo dal traguardo anche il Portogalllo (96,6%). Da segnalare il caso della Francia, ferma al 69,6%.

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Tra i settantenni inizia la discesa in classifica

Ma i vicini d’oltralpe recuperano terreno nella fascia dei settantenni (76,7%) dimostrando di essere uno dei paesi in cui la fascia più vaccinata non è sempre quella più anziana. Da questo punto l’Italia è in ritardo: solo il 62% di chi ha tra 70 e 79 anni ha ricevuto la doppia dose (o una nel caso di Johnson&Johnson). Il 4 maggio la media mobile a 7 giorni per questa fascia era di 136mila dosi quotidiane, crollate a 47mila un mese dopo e risalite ma solo fino a 79mila ai primi giorni di luglio. Ci sono pochi paesi in Europa che sono così indietro. La Spagna è sopra di 34 punti, il Portogallo di quasi 15.

Solo metà 60enni immunizzati

Il vero caso italiano è però quello dei 60enni: solo la metà è immunizzato, mentre altrove (dal Portogallo all’Austria, passando per Norvegia, Polonia, Svezia) la percentuale non scende mai sotto il 60%. Dopo il picco di metà maggio (fino a 160mila iniezioni quotidiane), il numero di dosi a questa categoria è sceso, mentre contemporaneamente aumentava l’adesione dei 50enni. Risultato: trascorsi sei mesi dall’inizio della campagna vaccinale 3,8 milioni hanno completato la vaccinazione. Altrettanti (tra prime dosi e nessuna inoculazione 3,75 milioni) ancora no.

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