di Andrea Gagliardi
Cospito, il legale : "Valutiamo ricorso alla Corte di Strasburgo"
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Dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso contro il regime carcerario del 41bis presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, il leader anarchico, in sciopero della fame da quasi quattro mesi, ritrasferito nel carcere di Opera (dopo il ricovero per alcuni giorni nell'ospedale San Paolo di Milano a causa delle sue condizioni di salute), le strade giudiziarie in Italia sono esaurite. Certo va registrato che il primo marzo 2023, l’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani ha inviato allo stato italiano la richiesta di applicazione di misure temporanee cautelative relative la detenzione al 41bis di Alfredo Cospito. Ma si tratta di una “moral suasion” senza valore vincolante.
Dal punto di vista giudiziario, i legali di Cospito sono pronti a portare la sua vicenda nell’unico luogo possibile: davanti ai giudici di Strasburgo, che in passato avevano già criticato il regime del carcere duro. «Faremo ricorso alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, riteniamo che esistono diversi profili da portare a Strasburgo» spiega l’avvocato Flavio Rossi Albertini. «Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza». L’istanza potrebbe essere presentata la prossima settimana.
La Corte europea dei diritti dell'uomo, al pari di una corte ordinaria interna, oltre alle decisioni finali conclusive di un procedimento, può infatti emettere anche provvedimenti cautelari urgenti. Ove ravvisi un effettivo rischio per il ricorrente (in sede cautelare), la Corte «indica» al governo convenuto le misure che devono essere provvisoriamente adottate «al fine di impedire, almeno per il lasso di tempo necessario a un approfondimento istruttorio nel merito della controversia, il verificarsi di una prossima quanto irreversibile situazione pregiudizievole al ricorrente».
«Sono pronto a morire per fare conoscere al mondo cos’è veramente il 41 bis» ha detto l’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 135 giorni, in una lettera che ha superato la censura e resa nota il 1° marzo dal difensore, Flavio Rossi Albertini, nel corso di una conferenza stampa al Senato. Dall’inizio del digiuno il 20 ottobre scorso, Cospito ha perso 50 chili. «Il suo fisico è estremamente provato - ha aggiunto il difensore -, ma è tenace, è determinato ad andare avanti e infatti ha deciso di sospendere integratori potassio e zucchero. Il morale è alto ed è convinto che possa vincere questa battaglia che è per la vita: non ha aspirazioni di suicidio».
Andrea Gagliardi
redattore
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