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Covid, scuola: con la Dad un ritardo di tre mesi nell’apprendimento dei bambini

di Redazione Scuola

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(shangarey - stock.adobe.com)

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È quanto rileva uno studio coordinato dall'università Sciences Po di Parigi e pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour

30 gennaio 2023
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2' di lettura

La pandemia, con la chiusura delle scuole e l'adozione di forme di didattica a distanza, ha creato un buco - o un ritardo - di oltre tre mesi nel percorso di apprendimento dei bambini; circa il 35% di un intero anno scolastico. Molti di loro non avevano recuperato queste lacune a metà del 2022. È quanto rileva uno studio coordinato dall'università Sciences Po di Parigi e pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour. «La pandemia da CovId-19 ha portato a una delle più grandi interruzioni dell'apprendimento nella storia. Ciò è dovuto in larga misura alla chiusura delle scuole, che si stima abbia colpito il 95% della popolazione studentesca mondiale», scrivono i ricercatori. «Ma anche quando è ripreso l'insegnamento in presenza, l'istruzione è stata spesso compromessa dall'insegnamento ibrido e da bambini o insegnanti che hanno dovuto sottoporsi alla quarantena e perdere le lezioni».

Le conseguenze tra i banchi

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I ricercatori hanno cercato di quantificare le conseguenze della pandemia sull'apprendimento analizzando congiuntamente 42 studi condotti in 15 Paesi (compresa l'Italia). Le ricerche avevano preso in considerazione bambini e ragazzi delle prime 9 classi del percorso di istruzione. Il team ha scoperto che i progressi nell'apprendimento sono rallentati durante la pandemia e che i deficit nell'apprendimento sono persistiti almeno fino alla metà del 2022.

I deficit

I deficit ammontano a circa il 35% dell'apprendimento di un anno scolastico; sono stati più intensi nei primi mesi della pandemia ma sono perdurati per i due anni successivi. Inoltre, le lacune sono più frequenti in in matematica che nella lettura e interessano tutti gli anni scolastici. Inoltre, sono più marcati nei bambini provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati. «La persistenza di deficit di apprendimento a due anni e mezzo dall'inizio della pandemia evidenzia la necessità di iniziative politiche ben progettate, dotate di risorse adeguate e decise per recuperarli», concludono i ricercatori.

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