di Alberto De Pasquale
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Nella crisi generale attraversata dal mondo dell’auto, c’è una certezza: il noleggio a lungo termine (Nlt) regge. Mentre in Italia nel primo semestre del 2022 le immatricolazioni complessive hanno subito un calo del 22,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, le immatricolazioni dell’Nlt nel segmento passenger car hanno fatto registrare perfino una lieve crescita (+0,2%) con 141.895 nuove targhe in sei mesi. I numeri del noleggio a lungo termine risultano ancor più solidi se li si confronta con quelli del noleggio a breve termine, che nel primo semestre 2022 ha fatto registrare un calo del 48,8% per le passenger car. Nell’intero 2022 le immatricolazioni auto del noleggio a lungo termine in Italia (al netto del rent to rent) dovrebbero arrivare a quota 255 mila, con una crescita stimata da Dataforce in 13.500 unità in più rispetto al 2021 (+5,6%). Il tutto mentre il mercato generale si avvia verso un’ulteriore contrazione, con un calo di immatricolazioni previsto di quasi il 16% su base annua.
I motivi della crescita dell’Nlt vanno ricercati, almeno in parte, nei fattori che stanno rallentando il settore automotive. Tra crisi dei semiconduttori e dei cablaggi a causa della guerra in Ucraina, aziende e soprattutto privati sono sempre più spinti al noleggio, preferendolo all’acquisto. Attrae la prospettiva di un canone fisso che include anche le spese di gestione come assicurazione, manutenzione ordinaria e cambio gomme. Viene apprezzata anche l’occasione di avvicinarsi alle nuove motorizzazioni, provando magari per la prima volta modelli 100% elettrici. Non devono quindi stupire il giro d’affari (fatturato complessivo di quasi 9 miliardi di euro) e le dimensioni della flotta italiana del noleggio a lungo termine, che ha da poco raggiunto quota un milione e 100 mila veicoli. Risultati possibili anche grazie all’arrivo di nuova clientela tra i privati, che a oggi stipulano oltre il 15% dei contratti. A fotografare il buon momento del settore è l’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri. Nei primi sei mesi del 2022 sono stati stipulati 299.496 contratti di Nlt: l’11,4% in più rispetto a quelli del primo semestre del 2021.
Oltre a godere di buona salute, il noleggio può vantare anche un ruolo da protagonista che sta interpretando ai fini della transizione alle nuove motorizzazioni. Come ricorda Aniasa, l'associazione di settore, attualmente il noleggio immatricola il 47% delle vetture ibride e il 29% delle elettriche sul mercato. Inoltre, c’è da considerare l’impatto positivo che le flotte del noleggio hanno in termini di rinnovamento del parco circolante: un’auto in strada in Italia in questo momento ha mediamente quasi 12 anni, mentre la vita media dei veicoli a noleggio è di appena 4 anni. Nei mesi scorsi Aniasa e Unrae avevano invitato il governo a includere il noleggio tra i beneficiari degli incentivi auto, anche tramite un esposto all’Antitrust. Un pressing che alla fine ha pagato, dato che il governo ha incluso gli operatori del noleggio tra i beneficiari degli incentivi. Il presidente di Aniasa, Alberto Viano, ha sottolineato che l’allargamento della platea che ha accesso al bonus «costituisce una concreta spinta verso la transizione ecologica del nostro parco circolante e riduce la discriminazione prevista dalla normativa nella versione iniziale».
In attesa del via effettivo degli incentivi estesi al comparto noleggio, che anche secondo Unrae «rappresenta il traino indiscusso della transizione ecologica», le principali realtà del settore come Arval, LeasePlan e Leasys, hanno annunciato nuove nomine. Il nuovo direttore generale di Arval Italia è Dario Casiraghi, con alle spalle anni di esperienza in Sme Solutions, l’area di Arval dedicata all’ampliamento dell’offerta rivolta al mercato dei privati. In primavera LeasePlan ha nominato nuovo direttore commerciale Giulio Foldes, che per tre anni ha curato la strategia aziendale di trasformazione digitale per marketing e sviluppo di prodotti e servizi. Per Leasys, invece, il nuovo direttore commerciale è Dario Cerruti, che in oltre vent’anni di carriera nel settore ha seguito da vicino i cambiamenti del mercato.
Il futuro dell’Nlt passerà da innovazione, digitalizzazione e una sempre maggiore priorità al canale dei privati, con offerte ad hoc per venire incontro alle esigenze di una variegata schiera di interessati attenti alle ultime novità che, nonostante la spinta del settore verso le nuove motorizzazioni, hanno preferenze piuttosto tradizionali. Sempre da quanto emerge dalle rilevazioni Unrae, tra i privati la prima scelta è ancora il diesel (per il 36,4% dei contratti stipulati nei primi sei mesi del 2022), seguito da benzina (22,9%) e ibrido (21,5%), mentre l’elettrico è appena al 4,3%, che è comunque una quota superiore a quella del mercato complessivo (3,6%).
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