Missili russi sull'Ucraina, Kharkiv senza acqua e riscaldamento
“Stiamo adottando insieme nuove misure per colpire entità di Paesi terzi in tutto il mondo, al fine di interrompere il sostegno alla guerra russa da qualsiasi angolo del mondo in cui venga identificato. Stiamo lavorando di pari passo per limitare ulteriormente le entrate russe, garantendo al contempo la continuità delle forniture energetiche ai mercati emergenti e ai Paesi in via di sviluppo attraverso il tetto massimo dei prezzi fissato dal G7 per il greggio e i prodotti petroliferi di origine russa trasportati via mare”.
“Stiamo facendo tutto quello che possiamo per far finire la guerra”. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, citato da Sky News Uk, durante un incontro con a Parigi con il primo ministro britannico Rishi Sunak. Macron ha detto che i due Paesi stanno profondendo ogni sforzo per far sì che la guerra non coinvolga altre parti del mondo. Il leader francese ha detto che il suo Paese vuole lavorare insieme al Regno Unito per “sviluppare una strategia comune” che includa la cooperazione sull’energia, aggiungendo che il dialogo con Sunak è stato un nuovo inizio delle relazioni tra i due Paesi.
“Stiamo iniziando a comunicare con la Norvegia sulle possibilità di una missione di addestramento per i nostri piloti”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, riferendo dell’incontro con il ministro della Difesa norvegese Bjorn Arild Gram a Kiev. “Abbiamo raggiunto un rapporto estremamente forte con la Norvegia in molte aree. Ciò riguarda anche le armi: grazie alla Norvegia, abbiamo rafforzato la nostra difesa aerea, l’artiglieria e altri tipi di truppe. La Norvegia ha inoltre lanciato un programma di sostegno al bilancio a lungo termine per l’Ucraina - 7 miliardi di dollari per cinque anni - che può e deve diventare un esempio per gli altri nostri partner”, ha sottolineato Zelensky. “Abbiamo discusso ulteriori passi che possiamo intraprendere insieme alla Norvegia per rendere questa primavera un successo sia per la difesa ucraina che per le prospettive di sicurezza paneuropea”. Dopo l’incontro tra Zelensky e Gram, il governo norvegese ha annunciato una nuova fornitura a Kiev di due unità di lancio del sistema missilistico Nasams, in aggiunta alle due unità già fornite dagli Stati Uniti lo scorso autunno.
«Faremo in modo che la Russia paghi per le atrocità commesse in Ucraina». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo incontro con Joe Biden nello Studio Ovale.
«I leader del mondo occidentale sono in febbre da guerra» e «la conseguenza è che in Ucraina vengono spedite armi sempre più pericolose. Non dimentichiamo che la Germania ha iniziato con gli elmetti, è passata ai carri armati e quello che prima era un tabù ora è un argomento di discussione: l’invio dei caccia. Penso che siamo molto vicini a mettere sul tavolo come proposta seria che anche i soldati dei paesi alleati di Kiev attraversino il confine e vadano in Ucraina». A sostenerlo è il premier ungherese Viktor Orban in un’intervista televisiva rilanciata sul suo account Twitter. «Non siamo mai stati così vicini, il mondo non è mai stato così vicino a trasformare una guerra locale in una guerra mondiale», ha aggiunto.
Le aziende statali cinesi attive nel settore della difesa hanno mantenuto nell’ultimo anno rapporti commerciali con le loro omologhe russe oggetto di sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina. Lo riporta la Cnn citando i dati doganali, dai quali emerge che l’invasione russa non ha alterato i rapporti di vecchia data fra le aziende della difesa dei due paesi. I dati del 2022 indicano infatti che il contractor cinese Poly Technologies ha inviato almeno una decina di consegne a una società russa controllata da Mosca e nella lista delle sanzioni americane. Fra le consegne di Poly Technology ci sono stati anche componenti per elicotteri.
Il Canada ha vietato oggi le importazioni di acciaio e alluminio dalla Russia, in una misura intesa a privare ulteriormente Mosca delle risorse per portare avanti la guerra in Ucraina.
«L’Ucraina può e deve vincere questa guerra. Continuiamo a fare il possibile per tagliare o limitare le risorse usate per finanziare l’illegale e barbarica invasione di Putin in Ucraina. Il Canada e i suoi partner hanno già sanzionato la Banca centrale russa e posto un tetto al prezzo del petrolio e il gas russo. E ora assicuriamo che Putin non passa pagare la sua guerra inviando acciaio ed alluminio in Canada, in coordinamento con azioni intraprese oggi dagli Stati Uniti», si legge in una dichiarazione diffusa da Chrystia Freeland, ministra canadese delle Finanze.
«Oggi abbiamo chiesto una riunione aperta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite martedì 14 marzo sulla russofobia come ostacolo alla ricerca di soluzioni a lungo termine e sostenibili alla crisi ucraina».
Lo riferisce via Telegram Dmitry Polyansky, primo vice rappresentante permanente della Federazione Russa presso l’Organizzazione mondiale, come riporta l’agenzia Tass. «Naturalmente, parleremo anche della russofobia sia in Ucraina che in Occidente», ha precisato Polyansky, «i nomi dei nostri relatori saranno resi noti alla vigilia, in modo da non subire le pressioni dei nostri nemici, come spesso accade».
L’Ucraina non è coinvolta nelle esplosioni al gasdotto Nord Stream. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa congiunta con la premier finlandese Sanna Marin a Kiev. «Gli ucraini sicuramente non l’hanno fatto. E questa è la cosa più importante», ha affermato, citato dalla tv ucraina pubblica Suspilne.
Secondo il presidente ucraino, le informazioni sul presunto collegamento tra Kiev con gli attacchi del Nord Stream vengono diffuse per rallentare gli aiuti occidentali all’Ucraina. «Penso che sia molto pericoloso che alcuni media indipendenti, che ho sempre trattato con grande rispetto, prendano tali misure. Penso che sia sbagliato, fa solo il gioco della Russia», ha dichiarato Zelensky.
Le forze armate russe hanno distrutto l’aereo commemorativo Mig-17 che si trovava a Bakhmut, nella regione di Donetsk. Lo riporta Ukrainska Pravda citando il giornalista ucraino Yuri Butusov. Il monumento sorgeva nella cosiddetta Piazza dell’Amicizia, nel sud-ovest della città, ed era stato eretto sotto il regime sovietico in memoria dei cadetti dell’aeroclub Bakhmut che avevano preso parte alla seconda guerra mondiale.
Il nuovo presidente di Cipro, Nicos Christodoulides, ha condannato esplicitamente l’invasione russa dell’Ucraina nella sua prima intervista con una tv straniera. Opporsi a quella che la Russia definisce una “operazione speciale” ci pone “dalla parte giusta della storia”, ha detto alla Tv greca Ert, secondo quanto riferisce il Guardian. Cipro aveva stretti rapporti con la Russia prima dell’invasione, tanto che era soprannominata la “Mosca del Mediterraneo”. La seconda città dell’isola, Limassol, ospitava una fiorente comunità russa e compagnie legate ad alleati del presidente russo Vladimir Putin. Per questo motivo il presidente precedente, Nicos Anastasiades, era stato reticente nel condannare pubblicamente l’invasione russa dell’Ucraina. Ora lo fa Christodoulides, facendo un paragone con l’invasione turca di parte dell’isola nel 1974. “Come paese che ha sofferto qualcosa di simile, non possiamo avere una posizione diversa”, ha sottolineato. Paese membro dell’Ue, Cipro non fa parte della Nato. Poche ore prima dell’intervista, l’ambasciatore russo a Cipro, Murat Zyazikov, ha dichiarato che i rapporti bilaterali sono sempre forti, malgrado “temporanee avventure politiche”. Il Guardian descrive il diplomatico come ex agente del Kgb e stretto alleato di Putin.
Francia e Gran Bretagna addestreranno insieme i marines ucraini. L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa al termine dell’incontro a Parigi fra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Rishi Sunak. “Abbiamo deciso un’azione concreta comune di addestramento di militari ucraini”, ha detto Macron. “Abbiamo convenuto di addestrare i marines ucraini, aiutando l’Ucraina ad avere un decisivo vantaggio sul campo di battaglia e a vincere la guerra”, ha aggiunto Sunak.
ADOLFO URSO MINISTRO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
“A partire da Verona e con le imprese della logistica e delle infrastrutture del Nordest italiani creeremo una piattaforma logistica in Ucraina, nell’area di Horona, dove il governo ucraino ha segnalato a me nella missione e poi concordato col premier Meloni un’importante investimento italiano che ci consentirà di creare corridoi logistici e ferroviaro, fino al Quadrante di Verona e i porti di Trieste e Venezia che diventeranno porti di sbocco per le merci ucraine”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a LetExpo a Verona. ”Abbiamo firmato un memorandum dove sono stati individuati i settori di immediata cooperazione, nella logistica, ma anche per consentire loro di poter produrre nella stagione agricola quel che serve pe rla loro alimentazione, per la nostra e poer quella di molti paesi in via di sviluppo. Anche a questo servirà il corridoio logistico , perché non ci possiamo fidare solo degli accordi per i corridoi logistici lungo il Mar Nero”, aggiunge Urso.
Dmytro Kotsiubaylo (AP Photo/Thibault Camus) Associated Press/LaPresse
Migliaia di persone hanno partecipato al funerale a Kiev del comandante ucraino Dmytro Kotsiubailo , soprannominato “Da Vinci”, considerato eroe nazionale e simbolo della resistenza. Al funerale hanno partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la prima ministra finlandese Sanna Marin. Dmytro Kotsiubailo, ucciso a Bakhmut pochi giorni fa all’età di 27 anni, si è tenuto nella cattedrale del monastero di san Michele dalla cupola d’oro di Kiev. Migliaia di persone in lutto hanno stretto fiori e la folla si è inginocchiata in silenzio mentre la bara di Kotsiubailo veniva portata fuori dalla chiesa verso piazza Maidan. Zelensky e Marin hanno anche deposto dei fiori presso un vicino monumento ai soldati ucraini caduti.
Soldati dell'esercito ucraino durante i combattimenti a Bakhmut, 10 Marzo 2023. ANSA/CARLO ORLANDI
L’esercito ucraino starebbe organizzando i preparativi per una controffensiva nell’area di Artyomovsk (il nome russo di Bakhmut), secondo quanto ha scritto su Telegram Yevgeny Prigozhin, fondatore del Gruppo Wagner. “Sì, è noto che il nemico sta preparando una controffensiva. Ovviamente stiamo facendo tutto il possibile per evitare che ciò accada”, ha detto Prigozhin.
“Per quanto riguarda la questione dei risarcimenti, che è parte integrante quando si tratta di garantire la giustizia all’Ucraina, la Commissione sostiene l’istituzione di un registro internazionale dei ricorsi”. Lo ha detto il commissario Ue alla Giustizia, Didier Reynders, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Giustizia. “Un tale registro ci consentirà di ottenere prove dai cittadini sui danni subiti e sulle lesioni subite in un unico luogo centrale in modo da sapere esattamente di cosa è finanziariamente responsabile la Russia, perché quando si dovrà pagare ci sarà un prezzo molto alto da pagare”, ha sottolineato.
E’ stato da poco diramato il cessate allarme a Kiev, dopo che la sirena era tornata a riecheggiare indicando un allarme aereo, che questa volta è durato soltanto 19 minuti.
Il governo svizzero ha dichiarato che non cambierà la sua politica di lunga data che vieta il trasferimento di armi di fabbricazione svizzera a un paese terzo, nonostante le crescenti pressione per permettere la riesportazione in Ucraina. “Il Consiglio federale è impegnato nei valori della neutralità svizzera e continuerà a lavorare per garantire che i benefici della neutralità siano realizzati”, ha riferito una nota citata dal Guardian.
“La cifra di 1 milione di munizioni” contenuta nella proposta estone e dell’Ue “è quella fornita dal ministro della Difesa dell’Ucraina Reznikof in una lettera” e in una valutazione militare “penso che quella cifra serva per quattro/cinque mesi, a seconda della posizione, più è difensiva più hai bisogno di molti proiettili ma spero che, con il supporto internazionale, quella posizione difensiva non durerà a lungo”. Lo riferisce un alto funzionario Ue illustrando la proposta di finanziare con lo European Peace Facility l’invio di munizioni all’Ucraina e rispondendo a chi chiedeva se un numero così elevato di munizioni presupponesse una lunga durata del conflitto.
“Le discussioni” tra i ministri del Commercio dei Paesi membri “hanno mostrato un ampio sostegno” sulla proposta avanzata dalla Commissione europea di estendere di un altro anno, fino a giugno 2024, lo stop ai dazi commerciali sulle merci ucraine. Lo ha detto il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, al termine del Consiglio informale Commercio a Stoccolma. “Ci sono alcune preoccupazioni su alcuni settori agricoli sensibili, dove vediamo forti aumenti delle importazioni dall’Ucraina, come pollame e uova”, ha precisato Dombrovskis, ricordando tuttavia che nella sua proposta del 23 febbraio scorso Bruxelles prevede “forti salvaguardie” davanti a possibili rischi “di distorsione del mercato Ue”.
Il gruppo Wagner ha aperto centri di reclutamento in 42 città russe. Lo ha annunciato il fondatore della milizia, Yevgeny Prigozhin, come riporta il Guardian. Il fondatore del gruppo Wagner ha affermato di essere “preoccupato per la carenza di munizioni e proiettili non solo per la compagnia militare privata Wagner ma per tutte le unità dell’esercito russo”.
“Oggi in collegamento con i ministri degli Esteri G7 ho annunciato che il governo organizzerà il 26 aprile a Roma una conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, con il contributo delle imprese italiane. Prosegue il nostro impegno in favore della pace e della libertà per il popolo ucraino”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La Farnesina sottolinea che l’annuncio “è in linea con il forte sostegno politico, militare, finanziario e umanitario assicurato dall’Italia a Kiev sin dall’inizio del conflitto, cui si sono aggiunte anche l'accoglienza dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra e il contributo materiale per il recupero delle infrastrutture energetiche”. Il ministero degli Esteri spiega in una nota che l'obiettivo della conferenza di aprile, che si svolgerà a Roma, è “presentare alle Autorità di Kiev un quadro chiaro e articolato dell'offerta del Sistema Italia, anche alla luce dell'interesse manifestato dal nostro settore privato a partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina”. “L'Italia intende essere protagonista dello sforzo di ricostruzione del Paese, mettendo a disposizione l’esperienza e il saper fare delle sue imprese ed esplorando collaborazioni di mutuo interesse, in particolare in settori quali infrastrutture e trasporti, agribusiness, energia e digitale”, conclude la Farnesina.
epa
Quando i sistemi missilistici antiaerei Patriot arriveranno in Ucraina, gli ucraini lo scopriranno: ci saranno informazioni sul primo aereo nemico abbattuto. Lo ha dichiarato Yuriy Ignat, portavoce del comando dell’aeronautica delle forze armate ucraine. “Non c’è ancora, non l’ho visto. Quando ci sarà, lo saprete, quando il primo aereo nemico verrà abbattuto”, ha detto Ignat parlando durante la maratona informativa nazionale. In precedenza, il Financial Times aveva riferito che uno dei due sistemi Patriot (precedentemente annunciati da Stati Uniti e Germania) era arrivato in Ucraina, ma non era ancora stato messo in funzione.
“Per quanto riguarda il Nord Stream, non abbiamo nulla a che fare con esso”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il briefing con la prima ministra finlandese Sanna Marin, in visita a Kiev. Secondo il presidente, tali notizie dei media fanno “il gioco della Russia” e sembrano rallentare la fornitura di assistenza all’Ucraina.
Il primo ministro finlandese Sanna Marin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Ap)
La prima ministra finlandese Sanna Marin è “una vera amica dell’Ucraina e un difensore delll’Europa libera”. Lo ha scritto su Telegram il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, dando il benvenuto alla premier finlandese che si trova in visita a Kiev. “Grazie per la visita, la nostra collaborazione cordiale e il forte supporto da parte della Finlandia”, ha aggiunto.
La Russia ha accusato Volodymyr Kurpita, capo del Centro per la salute pubblica ucraina, di avere cooperato con gli Usa ad un programma sulla ricerca di armi biologiche in Ucraina che Mosca denuncia da tempo. Il suo nome figura in una lista di responsabili ucraini resa nota oggi dalle forze armate russe e citata dall’agenzia Ria Novosti. Igor Kirillov, capo del dipartimento per la difesa nucleare, chimica e biologica delle forze armate russe, ha detto che Kurpita ha supervisionato una collaborazione tra specialisti ucraini e il Dipartimento per la riduzione delle minacce americano (Ditra), organizzando la raccolta di campioni biologici di cittadini ucraini per inviarli all’estero. Secondo Kirillov in queste attività sono coinvolti anche Serhiy Morgun, capo del Dipartimento sanitario ed epidemiologico delle forze armate di Kiev, e il suo predecessore Serhiy Litovka. Chiamata in causa anche la reponsabile dei laboratori del Centro per la salute pubblica del ministero della Sanità, Irina Demchishina,, accusata di avere fatto da intermediaria con aziende contrattiste con il Pentagono, la Black & Veatch e la Metabiota, e di avere supervisionsato la realizzazione di progetti della Ditra.
“L’Ucraina ha ricevuto uno dei due sistemi di difesa aerea Patriot promessi da Stati Uniti e Germania, ma non è ancora operativo. L’Ucraina è inoltre in attesa di alcuni lanciatori Patriot dai Paesi Bassi”. Lo scrive il Financial Times in un articolo sulla sua edizione online in cui ricorda come “il Patriot sia il sistema di difesa aerea a medio raggio più avanzato che l’Occidente possa offrire, ma non è stato testato contro i Kinzhal. Anche un sistema simile, il Samp-T, promesso da Francia e Italia, non è ancora arrivato”.
(Epa)
“Per noi è chiaro che Washington è responsabile per questo atto terroristico senza precedenti”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in un’intervista a Russia Today in arabo, ripresa dalla Tass, in merito alle esplosioni sul Nord Stream. Ryabkov ha aggiunto che le presunte indiscrezioni fatte trapelare da fonti americane e pubblicate dal New York Times secondo le quali l’attacco sarebbe stato compiuto da “un gruppo pro-ucraino” sono “un tentativo da poco per sviare l’opinione pubblica internazionale”.
La Russia ha trovato sul campo di battaglia in Ucraina alcune delle armi e delle attrezzature fornite dagli Stati Uniti e dalla Nato e le ha inviate in Iran, dove è possibile che si provi a decodificarne i sistemi. Lo hanno rivelato alla Cnn quattro fonti a conoscenza della questione. Nell’ultimo anno ci sono stati diversi casi in cui le forze russe hanno preso possesso di armi come sistemi anticarro Javelin e sistemi antiaerei Stinger che a volte le forze ucraine sono state costrette a lasciarsi alle spalle, hanno spiegato le fonti alla Cnn. In molti di questi casi, hanno aggiunto, la Russia ha poi inviato queste armi in Iran affinché fossero analizzate e probabilmente per fare in modo che l’esercito di Teheran potesse tentare di creare la propria versione di questo tipo di armamenti. La Russia, sostengono le fonti, ritiene che continuare a fornire armi occidentali catturate all’Iran incentiverà Teheran a mantenere il sostegno alla sua guerra in Ucraina.
Ci sono segni di “sobrietà” in Ucraina da parte di persone che vogliono la pace con la Russia, anche se è “prematuro” sperare che ciò porterà effettivamente alla fine del conflitto. Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando quanto detto da Alexei Danilov, segretario del Consiglio di Sicurezza ucraino, secondo il quale c’è un numero crescente di cittadini ucraini che vogliono una soluzione negoziata con Mosca, e ciò rappresenta “una tendenza molto pericolosa”. “In Ucraina - ha commentato Peskov, citato dall’agenzia Interfax - ci sono correnti di pensiero sobrio e di approccio al futuro nelle nostre relazioni bilaterali, e sono inevitabili, perché siamo Paesi vicini. E’ ovvio, e ne abbiamo già parlato in passato”. Ma alla domanda se ciò potrò portare alla fine del conflitto, il portavoce russo ha risposto: “Per dirvi la verità è prematuro credere a questo”, e ha aggiunto che a Kiev “continua a scorrere la propaganda” contro la Russia
Dmitry Peskov (Epa)
L’ex direttore generale dell’azienda statale Antonov, il suo vice e il capo dell’unità di sicurezza dell’aviazione sono stati arrestati dai servizi ucraini per aver impedito all’esercito di Kiev di mettere in sicurezza l’aeroporto di Gostomel (a 10 chilometri dalla capitale) alla vigilia dell’invasione russa. Lo riferiscono i media del Paese. I tre, secondo l’accusa, proibirono intenzionalmente all’esercito ucraino di costruire fortificazioni intorno all’aeroporto. Il loro ostacolo ha portato le forze russe a prendere il controllo dell’aeroporto oltre che alla distruzione dell’aereo Antonov 225 Mriya, il più grande del mondo.
A Kiev, dopo l’attacco missilistico di ieri, il 30% degli utenti rimane oggi senza riscaldamento, mentre l’erogazione di elettricità e acqua sono state ripristinate. Lo riferisce Ukrinform che cita l’amministrazione militare locale a Kiev. “Non ci sono interruzioni di corrente. Approvvigionamento idrico in modalità normale. Fornitura di riscaldamento in fase di recupero, ha sottolineato il capo dell’amministrazione locale Serhii Popko. Alle 7:50, il 30% dei consumatori è senza riscaldamento. I lavori di ripristino sono proseguiti per tutta la notte e continuano tuttora”
E’ stato diramato il “cessato allarme” a Kiev, dopo che la sirena che indica l’allerta aerea era risuonata poco meno di un’ora e mezza fa.
A seguito degli attacchi russi, una parte della città di Zaporizhzhia rimane al momento senza elettricità. Lo ha affermato la società di fornitura energetica regionale di Zaporizhzhia in un post su Facebook, riferisce Ukrinform. “Come risultato dell’attacco missilistico a Zaporizhzhia, la fornitura di energia ad alcuni consumatori nel centro regionale è stata interrotta”, si legge, i tecnici stanno lavorando al ripristino dell’approvvigionamento energetico. L’erogazione di elettricità è stata comunque ripristinata per un terso degli utenti a Zaporizhzhia, mentre i lavori di riparazione sono in corso.
L’Ucraina sostiene l’estensione dell’accordo sul grano per un “periodo illimitato”. Lo ha confermato il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, riferisce Ukrinform. “La posizione dell’Ucraina è immutata. Questo è uno dei punti della Formula di pace presentata dal presidente Volodymyr Zelensky. Siamo favorevoli alla proroga dell’iniziativa sui cereali per un periodo illimitato. - ha detto Yermak - L’Ucraina, da parte sua, sta rispettando tutto ciò che abbiamo concordato con l’Onu e la Turchia”. Il chief of staff del presidente ha inoltre osservato che tutti i partner dell’Ucraina sono ben consapevoli della posizione di Kiev. E ha sottolineato l’enorme lavoro in corso con i paesi africani.
E’ in corso un allarme aereo a Kiev, dove stanno riecheggiando le sirene che lo segnalano, mentre dalle mappe interattive sul livello di allerta per il territorio nazionale risulta dall’ultimo aggiornamento che l’allarme è scattato per quasi tutte le regioni del Paese.
Potente attacco dell’esercito di Kiev a partire da ieri sera contro siti e centri logistici dove sono concentrate le truppe e le attrezzature dell’esercito russo in territorio ucraino: lo riferisce lo Stato maggiore ucraino citato dai media locali. Tredici gli attacchi lanciati dalle forze armate ucraine, l’aviazione ha colpito un complesso missilistico antiaereo, mentre unità di artiglieria hanno centrato 6 aree di concentrazione del personale militare russo, 2 centri logistici, 3 depositi di munizioni, 6 stazioni di controllo elettronico e 2 veicoli antiaerei in posizione di tiro.
Il capo della compagnia Wagner Yevgeny Prigozhin ha detto di essere stato tagliato fuori dalle comunicazioni speciali con le autorità russe a causa delle sue richieste di fornire munizioni: siamo stati “tagliati fuori” da Putin. Lo riporta il servizio stampa di Prigozhin, citato dalla Cnn. “Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali in tutti gli uffici e anche bloccati tutti i passaggi ai dipartimenti responsabili delle decisioni”, ha dichiarato sul canale Telegram del suo ufficio stampa, aggiungendo che chiederà le forniture di proiettili attraverso i media.
Il massiccio attacco missilistico della Russia contro l’Ucraina il 9 marzo non farà che accelerare la fornitura di sistemi di difesa aerea all’Ucraina da parte di partner internazionali. Ne è convinto il vice capo dell’ufficio del presidente ucraino, Oleksiy Kuleba, che alla tv nazionale ha risposto così alla domanda se il massiccio bombardamento di ieri influenzerà ulteriori forniture di armi, in particolare il Patriot e Sistemi SAMP/T in grado di intercettare missili balistici. Lo riferisce Ukrinform. “Certamente accelererà il processo, ne sono certo. Avremo prima tutti i sistemi di difesa aerea di cui abbiamo bisogno perché il mondo intero può vedere il male che dobbiamo combattere ogni giorno. Quindi sono sicuro che gli si ritorcerà contro, contrariamente a quanto si aspetta l’esercito russo”, ha detto. Kuleba ha aggiunto che la Russia cerca di spezzare lo spirito degli ucraini lanciando raffiche di missili. “Ma non saranno mai in grado di farlo. Stiamo combattendo per la nostra terra, la nostra vita e le nostre case”, ha sottolineato.
Il gruppo mercenario Wagner sembra abbia preso «una pausa tattica» a Bakhmut, dice il thinktank Usa ISW (Institute for the Study of War) nell’aggiornalmento quotidiano.
L’ISW crede che Wagner stia aspettando rinforzi convenzionali dalle truppe russe.
Un raid russo a tutto campo, con ottantuno missili, ha colpito diverse zone dell’Ucraina compresa Kiev. Gli attacchi delle unità militari russe, stando al Comando delle forze aeree ucraine sono partiti dal Mar Nero, il Mar d’Azov, il Mar Caspio. ’Hanno usato tutti i tipi di missili per distrarre la contraerea’. Secondo le autorità locali ucraine, almeno 11 le vittime e 22 feriti. “Una notte difficile”, ha scritto Zelensky. Preoccupa la centrale nucleare di Zaporizhzhia tagliata fuori dalla rete elettrica. Monito da Bruxelles: “Occupare una centrale civile è contro tutti gli accordi internazionali e crea una situazione molto pericolosa”. E l’Aiea mette in guardia dai rischi provocati dalle continue interruzioni di energia alla centrale
Se incontrassi Putin “gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. E’ un uomo colto”. Così Papa Francesco nell’intervista alla Rsi - che sarà pubblicata in forma integrale sul sito da domenica sera - anticipata da Corriere, Repubblica e La Stampa. “Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare”, ricorda. “Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero - sottolinea - è mettere al secondo posto le nazioni”. Inoltre Papa Francesco ha detto che non pensa alle dimissioni, ma “una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose, la mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni” lo spingerebbe a darle, e “anche il problema fisico, può darsi”.
“La Russia sta provando a minacciare tutto il mondo con il disastro nucleare, per questo dobbiamo essere uniti per proteggere soprattutto i luoghi dove si trovano le centrali nucleari dalla possibilità di essere attaccate dai missili. Stiamo lavorando per consegnare un maggior numero di sistemi di difesa aerea e dare copertura a tutti gli oggetti ad alta pericolosità”. Così l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk in un’intervista a La Stampa.
La sua immagine - sigaretta in bocca - mentre pronuncia ’Gloria all’Ucraina’ poco prima di essere ucciso a mitragliate ha fatto il giro del mondo. Ora però occorre dare un nome a quello che è diventato uno degli ’eroi’ della resistenza ucraina nel conflitto con la Russia. Come riporta il Guardian, ci sono ancora dubbi sull’identità del soldato ucciso nei pressi di Bakhmut e ripreso in un video diventato virale. Secondo alcuni si tratta di Tymofiy Shadura, di 41 anni, militare della 30a brigata meccanizzata separata, nato a Liubar Raion e cresciuto nel villaggio di Mala Derevychka, nell’oblast di Zhytomyr, di professione agricoltore: è scomparso il 3 febbraio vicino a Bakhmut. Alcuni suoi parenti hanno detto di averlo riconosciuto nelle macabre immagini dell’esecuzione. Secondo alcuni media e blogger ucraini, invece, l’eroe è Oleksandr Igorevich Matsievskyi, di 42 anni, di professione elettricista, scomparso il 30 dicembre scorso mentre combatteva alla periferia di Soledar. Nelle ultime foto aveva un cerotto sul sopracciglio destro proprio come l’uomo ucciso nel video. A differenza di Shadura, il corpo di Matsievskyi è stato restituito dai russi ed è sepolto nel cimitero di Nizhyn, a nord-est di Kiev, dove molti cittadini gli hanno reso omaggio. Anche in questo caso è stato riconosciuto nelle immagini dai parenti stretti e da membri della sua unità di combattimento. Per dirimere la questione si attende ora l’esito dell’inchiesta avviata dallo stato maggiore delle forze armate ucraine ma potrebbero volerci parecchie settimane.
Il bombardamento del 9 marzo sull’Ucraina - il più grande attacco aereo della Federazione Russa nel 2023 - non ha portato alcun vantaggio sul campo di battaglia e fa parte di un’azione di propaganda. Lo sostengono gli analisti dell’America Institute for the Study of War (Isw) sottolineando che “il Cremlino ha probabilmente lanciato deliberatamente missili che il sistema di difesa aerea ucraino non può intercettare per ottenere risultati nello spazio informativo russo, nonostante la riduzione delle scorte di tali missili”. In dettaglio si tratterebbe di una “vendetta” per gli attacchi terroristici avvenuti nella regione di Bryansk, in territorio russo, il 2 marzo scorso. Il 9 marzo sono stati lanciati dalla Russia 84 missili su varie città dell’Ucraina, provocando almeno 11 morti e 22 feriti.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy