di Luca Orlando
(Bloomberg)
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Non si ferma la produzione industriale, che ad aprile cresce oltre le attese sia in termini congiunturali che tendenziali, trainata da tessile-abbigliamento e farmaceutica.
L’Istat stima infatti che l'indice destagionalizzato aumenti dell'1,6% rispetto a marzo, mentre le attese degli analisti ipotizzavano un calo. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione aumenta del 2,0% rispetto ai tre mesi precedenti.L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale per i beni intermedi (+2,0%), i beni di consumo (+1,6%) e l'energia (+1,4%), mentre i beni strumentali risultano stabili.
Corretto per gli effetti di calendario, ad aprile 2022 l'indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 4,2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 19 contro i 21 di aprile 2021). Incrementi rilevanti caratterizzano i beni di consumo (+11,3%) e l'energia (+4,7%); più contenuta è la crescita per i beni intermedi (+2,6%) e i beni strumentali (+0,7%).
Sia in termini mensili che annuali, si tratta per la produzione industriale del terzo aumento consecutivo.
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi sono le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+23,4%), la produzione di prodotti farmaceutici (+19,8%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,4%). Flessioni tendenziali si registrano solo nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-2,3%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-1,5%) e nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-0,7%).
Il progresso dei primi quattro mesi dell’anno è ora pari al 2,1% e la crescita di aprile migliora così le chance di progresso per l’economia italiana nel secondo trimestre
Luca Orlando
inviato-caporedattore
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