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Proposta FdI: multe fino a 100mila euro contro chi usa le parole inglesi nella Pa. Accademia della Crusca: ridicolo

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La proposta di legge a prima firma di Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera, si colloca in un'ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria

31 marzo 2023
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2' di lettura

Lingua italiana obbligatoria per la fruizione di beni e servizi. Imposizione di trasmettere qualsiasi comunicazione pubblica in italiano. Obbligo di utilizzare strumenti di traduzione o interpreti per ogni manifestazione o conferenza che si svolga sul territorio del Paese. Divieto di usare sigle o denominazioni straniere per ruoli in azienda, a meno che non possano essere tradotte. Utilizzo della lingua italiana nei contratti di lavoro. A scuola e nelle università, corsi in lingua straniera tollerati solo se giustificati dalla presenza di studenti stranieri.

Legge a tutela della lingua italiana

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Questi i punti principali della proposta di legge a prima firma di Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera, che fa notare come secondo le ultime stime dal 2000 ad oggi il numero di parole inglesi confluite nella lingua italiana scritta è aumentato del 773 per cento: quasi 9.000 sono gli anglicismi attualmente presenti nel dizionario della Treccani su circa 800.000 parole in lingua italiana. E che reputa «non più ammissibile che si utilizzino termini stranieri la cui corrispondenza italiana esiste ed è pienamente esaustiva».

Sanzioni da 5mila a 100mila euro

«La violazione degli obblighi», si legge nella pdl, «comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 a 100.000 euro». Il testo, composto da 8 articoli e presentato lo scorso 23 dicembre, contiene le «disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana». Oltre a vari obblighi specifici «in un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria», la legge istituisce il Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana

M5s: Rampelli denuncerà ministero Made in Italy?

«Pensavamo di averne viste già molte di proposte sconclusionate e al limite del ridicolo da parte di questa maggioranza, ma quella che giunge con apposito disegno di legge da parte del vice presidente della Camera Rampelli le batte tutte. L’alfiere di Fratelli d’Italia porta in Parlamento una crociata contro i “forestierismi”, prevedendo sanzioni da 5.000 a 100.000 euro per chi dovesse violare l’italico idioma. Peccato che sia proprio il suo governo ad aver istituito il Ministero del “made in Italy”. Rampelli denuncerà il collega di partito Urso che è a capo di un siffatto ministero, tanto incline al forestierismo perfino nel suo nome? Insomma è lo stesso governo di cui lui fa parte ad essere responsabile dell’”inquinamento della lingua italiana”, denunciato nella relazione alla sua legge». Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato.

Accademia Crusca: multare chi usa parole straniere? Ridicolo

La proposta di legge di Fdi è stata bocciata sonoramente anche dalla Accademia della Crusca, per la quale «la proposta di sanzionare l’uso delle parole straniere per legge, con tanto di multa, come se si fosse passati col semaforo rosso, rischia di vanificare e marginalizzare il lavoro che noi, come Crusca, conduciamo da anni allo scopo di difendere l’italiano dagli eccessi della più grossolana esterofilia, purtroppo molto frequente» afferma il professore Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, cha aggiunge: «l’eccesso sanzionatorio esibito nella proposta di legge rischia di gettare nel ridicolo tutto il fronte degli amanti dell’italiano»

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