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Monster, investire 10mila dollari e ritrovarsi con 9,2 milioni

di Enrico Marro

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(AFP)

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27 aprile 2017
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2' di lettura

Il logo è una mostruosa “M” verde su fondo nero, scolpita da un artiglio. La società si chiama Monster Beverage Corporation ed è stata fondata (con un altro nome) nel lontano 1932, in California, per vendere bevande alla frutta alle troupe al lavoro negli studios di Hollywood. Produce energy drinks, soft drinks e fruit drinks. I suoi brand più famosi sembrano usciti da un concerto heavy metal, con i loro caratteri goticheggianti e nomi come “Burn” (brucia), “Relentless” (implacabile), “Mutant” (mutante) e “Full throttle” (a tutto gas).

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Segni particolari: quotata al Nasdaq pur non essendo hi-tech, produce valore e ricchezza come nemmeno i biglietti vincenti della lotteria. Chi avesse puntato nel 1995 10mila dollari sulle azioni Monster Beverage (allora Hansen Natural Company) oggi si troverebbe con 9,2 milioni di dollari in portafoglio. Un rotondo +92.000% di performance, altro che “Full throttle”. Nel 2000 l’azienda capitalizzava in Borsa 43 milioni di dollari, oggi è a quota 25,7 miliardi con una crescita annua media superiore al 40%. Il tutto nonostante qualche incidente di percorso, come quando nel 2012 la Food and Drug Administration aprì un’inchiesta sul decesso di cinque persone che avevano bevuto gli energy drinks dell’azienda. Ma la flessione nelle vendite fu solo momentanea.

Seconda solo a Red Bull nel settore, Monster Beverage Corporation è stata classificata da Forbes al settimo posto tra le aziende più innovative al mondo. Le sue fortune iniziano nel 1992, quando l’allora Hansen Natural Company (piccolo produttore risorto dalla bancarotta del glorioso venditore di succhi di frutta per Hollywood) viene acquisita da una cordata guidata dall’imprenditore sudafricano Rodney Sacks.

Una volta quotata la società al Nasdaq, Sacks ha il fiuto di puntare sugli energy drinks, allora comparsi in Gran Bretagna ma poco conosciuti negli States. La vera svolta arriva però solo nel 2002 con il lancio del “Monster energy drink”, che con lo slogan Unleash the Beast (scatena la bestia) attacca frontalmente Red Bull, sottraendogli anche a suon di marketing quote di mercato e diventando l’idolo dei teenager. Una recente partnership con Coca-Cola ha contribuito alle fortune dell’azienda.

Dove potrà arrivare Monster Beverage dopo la sua mostruosa galoppata al Nasdaq, regolarmente sovraperformato? Secondo gli analisti la società non è certo a buon mercato, quotando una trentina di volte gli utili, ma ha ancora il potenziale per un incremento a doppia cifra delle vendite e per una buona crescita dei profitti. Un’opportunità di investimento di sicuro non mostruosa come in passato, ma ancora abbastanza intrigante.

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