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Abusi nella diocesi di Monaco, un rapporto accusa Ratzinger di aver coperto 4 episodi

Pedofilia, il rapporto sull'arcidiocesi di Monaco: "Ratzinger commise errori in 4 casi"

Individuate quasi 500 vittime di pedofilia dal 1945 ad oggi, 235 i colpevoli. Contestato in diverse occasioni il ruolo degli arcivescovi diocesani, che non sarebbero sempre intervenuti efficacemente

20 gennaio 2022
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2' di lettura

Sono almeno 497 le persone che hanno subito abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1945 al 2019, secondo il rapporto commissionato dalla diocesi tedesca allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl e reso noto quest’oggi. Per lo più si tratta di giovani vittime di sesso maschile, il 60% dei quali in età compresa fra 8-14 anni. Le persone coinvolte negli abusi sessuali come artefici sono almeno 235, fra cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico.

Il rapporto tira in ballo anche alcuni dei massimi responsabili diocesani nel periodo preso in esame, tra i quali anche Joseph Ratzinger, poi divenuto papa Benedetto XVI, ma dal 1977 al 1982 arcivescovo proprio della diocesi bavarese. Ratzinger viene accusato di comportamenti erronei (leggasi mancati interventi) in quattro episodi, fatto che però il papa emerito respinge, come scritto da lui in un documento allegato al rapporto. Nell’inchiesta si attribuiscono responsabilità gravi anche all’ex arcivescovo e successore di Ratzinger a Monaco-Frisinga, Friedrich Wetter, errori di comportamento in 21 casi (ma anche in questo caso l’arcivescovo Wetter ha negato, non i casi, bensì le proprie responsabilità). Ce n’è anche per l’attuale arcivescovo, cardinale Reihnard Marx, a cui sono attribuiti errori di comportamenti relativamente a 2 casi di abusi nel 2008 e che non si è presentato alla lettura del rapporto.

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In una dichiarazione il portavoce vaticano Matteo Bruni afferma che «la Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli». «Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici - aggiunge Bruni - la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri».

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