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Ita, oggi la firma: Lufthansa al 90% dal 2026. Meno Malpensa e più Linate

di Giorgio Pogliotti

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In arrivo. È ormai questione di ore l'accordo definitivo tra Tesoro e Lufhtansa sul riassetto di Ita

In arrivo. È ormai questione di ore l'accordo definitivo tra Tesoro e Lufhtansa sul riassetto di Ita

A giorni l’ultima iniezione di cassa da parte del Tesoro. Focus su Linate

24 maggio 2023
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3' di lettura

È attesa per domani la firma dell’accordo su Ita Airways tra Mef e Lufthansa, che prevede tre fasi distinte. La prima regola il transition period, con un investimento di 320 milioni del gruppo tedesco per l’acquisizione fino al 40% dell’ex compagnia di bandiera attraverso un aumento di capitale riservato. Per l’esborso, tuttavia, si attende il closing dell’operazione - la seconda fase - che avverrà dopo il via libera dell’Antitrust europeo, presumibilmente in autunno. La terza è il shareholder agreement, perché dopo il breakeven (atteso a fine 2025) Lufthansa potrà acquisire il resto della compagnia per un importo stimato in circa 500 milioni per il 50% di Ita, lasciando al Tesoro il restante 10 per cento.

L’ultimo piano del Tesoro

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Queste le indiscrezioni che trapelano dal tavolo negoziale. Prima del closing, però, con un’iniezione di 250 milioni il Tesoro provvederà a rimpinguare la cassa di Ita Airways che nel primo trimestre ammontava a 402 milioni, con l’ultima tranche degli 1,35 miliardi che hanno avuto l’autorizzazione della commissione europea. Dopo la firma che è data come imminente da parte del governo (la trattativa in esclusiva è scaduta lo scorso 12 maggio) verrà convocata l’assemblea totalitaria per la nomina del nuovo Cda (l’attuale opera in regime di prorogatio): già nel transition period il governo sembra intenzionato a far entrare un rappresentante del gruppo tedesco nel Cda, Joerg Eberhart (head of strategy di Lufthansa Group).

È in uscita Gabriella Alemanno (designata dal governo alla Consob) che dovrà essere sostituita da un’altra donna. Poi, dopo il closing lo stesso Eberhart sembra destinato a occupare il posto di Ad in un nuovo Cda a cinque (a quel punto saranno due i rappresentanti di Lufthansa).

In questo scenario sono due i punti su cui da mercoledì scorso sono impegnati i legali del Mef e di Lufthansa: le 1.147 cause promosse da lavoratori ex Alitalia, che chiedono di essere assunti da Ita e la continuità tra i due vettori. Il governo italiano ostenta sicurezza, chi segue il dossier fa notare che finora circa la metà di cause è stata respinta, che sulla continuità si è già pronunciata l’Ue: l’ipotesi sul tavolo è che le potenziali cause fino a 30 milioni sono assorbibili per le transazioni, se si andasse oltre questa cifra - ipotesi considerata remota - Lufthansa ha chiesto di poter esercitare il diritto di recesso.

I conti del trimestre

Ai manager tedeschi sono stati presentati i conti del primo trimestre della compagnia presieduta da Antonino Turicchi, con Fabio Lazzerini ad: la cassa come detto a fine marzo ammontava a 402 milioni (+18% rispetto al budget) al netto dell’anticipo di 30 milioni spesi per i nuovi aerei. L’operating cash flow è negativo per 22milioni (in miglioramento di 62 rispetto al budget), e la gestione operativa senza l’acquisto degli aerei sarebbe stata positiva per 8 milioni. L’Ebitda resta negativo per 151 milioni (ma ha ridotto del 14% le perdite rispetto al budget), i ricavi passeggeri ammontano a 345 milioni (+1,5% sul budget) – risultato poi consolidato ad aprile, archiviato con ricavi per 4,7 milioni (+4% rispetto a budget), nonostante Delta dalla fine dell’inverno abbia tolto i codici di vendita sul ricco mercato Usa (nel 2022 valeva il 52% dei ricavi sulle destinazioni Nord americane), i ricavi totali si attestano a 398 milioni (in flessione di 3 milioni rispetto alle previsioni di budget per una frenata del Cargo). Per i ricavi passeggeri la previsione della compagnia è di chiudere il semestre 35 milioni sopra il budget (778 milioni). La quota di mercato di Ita a marzo era del 27,1% sul mercato nazionale (+13,3% sul 2022), su internazionale e intercontinentale si attesta al 4,9%. Il load factor che nel primo trimestre era al 73% (2 punti percentuali sopra il budget) ad aprile è salito al 76,7%. La tariffa media è +2,1% del budget.

Il piano industriale

Nella flotta Ita sei aerei di nuova generazione sono già operativi, a fine anno ne arriveranno altri 23, e la flotta sarà composta da 93 aerei per arrivare alla fine del piano industriale a quota 101.

Nel network un ruolo importante è affidato all’aeroporto di Fiumicino, ponte per il Nord Africa e il Sud America, qui verranno rafforzati i collegamenti per il Nord America e l’Asia attraverso accordi di code sharing con Lufthansa. È prevista una graduale uscita da Malpensa - dove resterà Swiss -, dalla stagione estiva 2024 verrà trasferito anche il volo Milano-New York di Ita a Linate, aeroporto destinato al feederaggio per gli scali di Fiumicino e Francoforte.

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