di Viola Vera
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La reazione del Sud alla proposta Calderoli finora è stata molto blanda. Poche proteste, poche manifestazioni e per lo più sotto tono. Ma il dissenso c’è e guai a non tenerne conto. In realtà, in tutti gli ambienti (imprenditori, amministrazioni, sindacalisti, studiosi), una forte rabbia cova sotto la cenere.
Non manca anche qualche appoggio, ma sempre condizionato.
Una delle ultime manifestazioni contro viene dal Consiglio comunale di Napoli che ha approvato (senza Fi e Fdi) una mozione per il ritiro del ddl sulla autonomia. «Il governo si dà da fare per qualcosa che non è priorità – dice Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari e Bat – anzicchè occuparsi di unire il Paese. Pensiamo alla sanità: già oggi la cannabis terapeutica è farmaco mutuabile in alcune regioni e non in altre. È giusto?» Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca è fra coloro che più spesso hanno cercato di far valere le ragioni del «No». «Una grande truffa. Il problema è la ripartizione della spesa pubblica. Al Nord per ogni cittadino arrivano 17mila euro l’anno, al Sud 13mila, in Campania 12mila». Pierpaolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, precisa: «Con il criterio della spesa storica e senza i Lep, l’autonomia è un problema serissimo. I Lep vanno definiti su scala metropolitana». «Il regionalismo lasciato a sè stesso è un male per il Paese, almeno per le politiche industriali». A parlare è Pasquale Carrano, ad della lucana Smart Paper. Pino Gesmundo, segretario generale di Cgil Puglia, spiega, cifre alla mano: «Tra il 2000 ed il 2020 la spesa pubblica sanitaria è stata di circa 112 miliardi in Puglia e di 125 in Emilia Romagna; nel 2020, la spesa delle imprese pubbliche è stata di 9 miliardi in Puglia contro i 28 della Lombardia». Una valutazione dell’impatto al momento è impossibile, per l’economista Gianfranco Viesti. «Sono indicate le 23 materie, ma non i criteri per la ripartizione dei fondi. Di certo, si indebolisce il Governo nella gestione della finanza pubblica».
L’appoggio al ddl viene da alcuni amministratori del centro destra. «Non ho pregiudizio ideologico – dice Roberto Occhiuto, governatore della Calabria – credo che l'autonomia differenziata possa determinare anche occasioni di sviluppo per la Calabria. Ma ci sono altre parti della Costituzione inattuate: a esempio i Lep».
Vera Viola
vice caposervizio
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