di Silvia Pieraccini
Un’immagine dell’edizione di Pitti 95 (PH: Aka studio collective)
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La ripartenza post-Covid non è facile per l’industria italiana della moda junior, che ha chiuso il 2022 con un fatturato in calo del 3,8% sull’anno precedente, a 2.934 milioni di euro secondo le stime di Confindustria Moda.
Nel 2019, prima della pandemia, i ricavi avevano toccato 3,1 miliardi di euro. Le aziende, tradizionalmente piccole e meno internazionalizzate di quelle che producono per l’adulto (se si escludono i grandi brand che realizzano anche linee da bambino), stanno faticando a trovare sbocchi all’estero (-8,8% l’export 2022, sceso a 1,19 miliardi, con un peso del 40,6% sul fatturato) e stanno faticando anche sul mercato interno, dominato dalle catene che producono, in larga parte, oltreconfine: nell’autunno-inverno scorso, le catene hanno coperto quasi il 47% del mercato junior in Italia (+17% il sell-out). L’import 2022 si è impennato (+20%), mentre il saldo commerciale, da sempre negativo, ha superato per la prima volta -1 miliardo di euro.
Eppure - nonostante le difficoltà di mercato che si sommano alle difficoltà produttive, dall’approvvigionamento di materie prime ai costi energetici - le aziende italiane scommettono sul rilancio al Pitti Bimbo, la fiera internazionale della moda junior che si apre mercoledì 18 a Firenze (fino al 20 gennaio) e che in questa 96esima edizione presenta le collezioni per l’autunno-inverno 2023-2024 di 230 brand, per il 70% esteri. Monnalisa, unica azienda quotata della moda junior, torna in fiera con una sfilata all’interno della Fortezza da Basso, sede del salone dove esporranno nomi come Miniconf (col marchio Sarabanda e le licenze Ducati e Superga), Dolce & Gabbana, Miss Blumarine, Antony Morato, Freddy, Naturino, Kickers, Rossignol, Fracomina, Mc2 Saint Barth, circondati da tanti marchi di ricerca e di nicchia. Tra il classico e la ricerca, e dunque tra la tradizione e l’innovazione, debutta l’area Smart Kids che presenta i brand che si identificano con parole come urban, streetstyle, high tech, sportswear, outdoor e indoor: una prospettiva vicina al mondo bambino – spiega Pitti – che non ha paura di mixare e di osare.
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